Cartelle Tarsu, contribuenti rimborsati De Santis: gli importi vanno decurtati
L’AQUILA. Il Comune è pronto a rimborsare i cittadini che hanno pagato per intero, anziché con la prevista riduzione del 60 per cento, la Tarsu (la tassa per la raccolta e lo smaltimento dei rifiuti)...
L’AQUILA. Il Comune è pronto a rimborsare i cittadini che hanno pagato per intero, anziché con la prevista riduzione del 60 per cento, la Tarsu (la tassa per la raccolta e lo smaltimento dei rifiuti) relativa agli anni 2009-2010. Ad assicurarlo è l’assessore al Bilancio Lelio De Santis, che si è detto anche «totalmente insoddisfatto del servizio sin qui svolto da Equitalia. «Una gestione», ha aggiunto l’assessore, «che sta creando grossi problemi non solo ai cittadini ma anche allo stesso Comune, considerato che l’ufficio Messi, lo stesso che ospita anche l’Albo pretorio, è letteralmente sommerso da una valanga di cartelle, (oltre ventimila) che Equitalia avrebbe dovuto, invece, consegnare ai diretti interessati». Ma non solo. Infatti, le cartelle sfornate da Equitalia risultano anche “taroccate”. «Gli importi richiesti ai contribuenti non sono quelli giusti» ha spiegato De Santis, «poiché, così come concordato con il ministero, anche sulla Tarsu relativa la 2009 e al 2010 va applicata la riduzione del 60% a suo tempo accordata, per quel che concerne tasse e imposte, ai comuni del cratere. Abbiamo dato disposizioni in tal senso a Equitalia che sta gestendo il recupero delle “vecchie” annualità, ma ci è stato risposto che l’operazione era già partita, che non c’era la possibilità di rimodulare gli importi sulle cartelle e che avrebbero provveduto successivamente al discarico delle somme non dovute. Un pasticcio di cui ci scusiamo con i cittadini, anche se la responsabilità non è nostra. Abbiamo convocato una riunione con i dirigenti di Equitalia, ai quali chiederemo conto di tutte le cose che non hanno funzionato. A cominciare dalle mancate notifiche – compito questo che è andato a ricadere sulle spalle di due nostre impiegate, che molto stanno facendo anche per informare i cittadini sulla riduzione da applicare alla “bolletta” – seguite dall’invio di altrettante raccomandate (il cui costo è a carico dei destinatari)che stanno costringendo i cittadini a correre da un ufficio all’altro. Molti, poi, non hanno ricevuto nulla. Ciò significa che dovremo anche prorogare il termine, ormai in scadenza, perché non è giusto far pagare ai cittadini una mora per ritardi imputabili al gestore del servizio. Equitalia», ha concluso l’assessore al Bilancio, «dovrà portarci gli elenchi dei contribuenti che hanno pagato più del dovuto, perché ingannati dalla cifra erroneamente riportata sulla cartella, e che hanno, dunque, diritto al rimborso».
©RIPRODUZIONE RISERVATA