Casa dello studente, altra grana
Gli esclusi dalla nuova struttura ricorrono al Tar contro Curia e Regione.
L’AQUILA. La nuova Casa dello studente di nuovo al centro di una vicenda giudiziaria. Stavolta è un ricorso al Tribunale amministrativo regionale (Tar) con il quale si contesta la delibera regionale 624 dello scorso 2 novembre che ha affidato alla Curia arcivescovile, almeno nel periodo dell’emergenza, la gestione della struttura tramite la Fondazione Falciola.
Il ricorso è stato presentato da alcuni giovani universitari che sono stati esclusi dalla graduatoria ai fini del loro inserimento nella Casa dello Studente. Secondo il ricorso, in sostanza, tutti coloro che non sono stati ammessi ai posti letto riservati alle Reiss Romoli sarebbero stati certamente ricompresi tra coloro destinati, per l’appunto, nella struttura realizzata dalla Regione Lombardia qualora si fosse osservata la regola di sempre prevista dall’Azienda per il diritto allo studio universitario (Adsu).
Invece, evidentemente, i criteri di selezione per i 128 posti letto sono stati diversi e ci sono stati forti malumori tra gli esclusi. Malumori di cui si è fatto interprete l’Unione degli studenti che ha promosso questa iniziativa.
Nel ricorso presentato dall’avvocato Fausto Corti le controparti individuate sono due: la Regione e l’arcidiocesi aquilana. Non c’è stata ancora la discussione sulla istanza di sospensiva della delibera regionale prevista per ieri ma se ne riparlerà a gennaio. I giudici amministrativi che valuteranno il ricorso sono Perrelli, Passoni e Tramaglini.
Non è finita qui. Infatti gli stessi studenti aderenti all’Udu non escludono di inoltrare anche una denuncia penale qualora, dopo alcune valutazioni, possano emergere dei profili da sottoporre ai magistrati.
La nuova Casa dello studente è stata realizzata nella frazione di Coppito con una spesa di circa 7 milioni e mezzo di euro dalla Regione Lombardia e tra trenta anni, secondo gli accordi diverrà di proprietà della Curia aquilana. E’ stata inaugurata lo scorso 4 novembre alla presenza dello stesso Roberto Formigoni, presidente della giunta regionale di centrodestra della Lombardia, che aveva presentato il progetto nello scorso mese di luglio nella tendopoli di Monticchio.
E proprio in occasione della cerimonia di inaugurazione c’era stata una forte contestazione da parte degli stessi aderenti all’Udu con degli striscioni anche molto eloquenti «Soldi di Stato affari di Chiesa», contro il passaggio della struttura nelle mani della Curia che però ha concesso il terreno (agricolo ma trasformato in edificabile) in comodato gratuito.
E proprio in questa chiave è stata aperta una inchiesta alla fine dello scorso novembre da parte della procura aquilana che ipotizza il peculato, sia pure contro ignoti. In sostanza la magistratura aquilana sta valutando la correttezza di questi passaggi.
Una vicenda, per la quale esiste anche un interesse della Corte dei conti della Lombardia, che ha mandato in bestia lo stesso Formigoni il quale ha avuto modo di dichiarare che «basta conoscere le leggi per mandare direttamente nel cestino esposti di questo genere». Anche l’arcivescovo Giuseppe Molinari, quando apprese dell’indagine penale, ne rimase stupito.
Quanto, invece, alla indagine penale sul crollo della Casa dello studente di via XX Settembre, nel quale sono morti otto giovani, si stanno attendendo le decisioni della Procura della Repubblica che entro alcune settimane dovrebbe chiudere l’inchiesta e depositare gli atti e le perizie tecniche che potranno così essere conosciute dalle parti civili.
Il ricorso è stato presentato da alcuni giovani universitari che sono stati esclusi dalla graduatoria ai fini del loro inserimento nella Casa dello Studente. Secondo il ricorso, in sostanza, tutti coloro che non sono stati ammessi ai posti letto riservati alle Reiss Romoli sarebbero stati certamente ricompresi tra coloro destinati, per l’appunto, nella struttura realizzata dalla Regione Lombardia qualora si fosse osservata la regola di sempre prevista dall’Azienda per il diritto allo studio universitario (Adsu).
Invece, evidentemente, i criteri di selezione per i 128 posti letto sono stati diversi e ci sono stati forti malumori tra gli esclusi. Malumori di cui si è fatto interprete l’Unione degli studenti che ha promosso questa iniziativa.
Nel ricorso presentato dall’avvocato Fausto Corti le controparti individuate sono due: la Regione e l’arcidiocesi aquilana. Non c’è stata ancora la discussione sulla istanza di sospensiva della delibera regionale prevista per ieri ma se ne riparlerà a gennaio. I giudici amministrativi che valuteranno il ricorso sono Perrelli, Passoni e Tramaglini.
Non è finita qui. Infatti gli stessi studenti aderenti all’Udu non escludono di inoltrare anche una denuncia penale qualora, dopo alcune valutazioni, possano emergere dei profili da sottoporre ai magistrati.
La nuova Casa dello studente è stata realizzata nella frazione di Coppito con una spesa di circa 7 milioni e mezzo di euro dalla Regione Lombardia e tra trenta anni, secondo gli accordi diverrà di proprietà della Curia aquilana. E’ stata inaugurata lo scorso 4 novembre alla presenza dello stesso Roberto Formigoni, presidente della giunta regionale di centrodestra della Lombardia, che aveva presentato il progetto nello scorso mese di luglio nella tendopoli di Monticchio.
E proprio in occasione della cerimonia di inaugurazione c’era stata una forte contestazione da parte degli stessi aderenti all’Udu con degli striscioni anche molto eloquenti «Soldi di Stato affari di Chiesa», contro il passaggio della struttura nelle mani della Curia che però ha concesso il terreno (agricolo ma trasformato in edificabile) in comodato gratuito.
E proprio in questa chiave è stata aperta una inchiesta alla fine dello scorso novembre da parte della procura aquilana che ipotizza il peculato, sia pure contro ignoti. In sostanza la magistratura aquilana sta valutando la correttezza di questi passaggi.
Una vicenda, per la quale esiste anche un interesse della Corte dei conti della Lombardia, che ha mandato in bestia lo stesso Formigoni il quale ha avuto modo di dichiarare che «basta conoscere le leggi per mandare direttamente nel cestino esposti di questo genere». Anche l’arcivescovo Giuseppe Molinari, quando apprese dell’indagine penale, ne rimase stupito.
Quanto, invece, alla indagine penale sul crollo della Casa dello studente di via XX Settembre, nel quale sono morti otto giovani, si stanno attendendo le decisioni della Procura della Repubblica che entro alcune settimane dovrebbe chiudere l’inchiesta e depositare gli atti e le perizie tecniche che potranno così essere conosciute dalle parti civili.