Casa dello Studente San Carlo BorromeoL'Unione degli universitari diffida il Comune
L'Udu chiede di fare chiarezza sull'uso della casa dello studente San Carlo Borromeo. La struttura, costruita dalla Regione Lombardia a Coppito, è passata dal Comune alla Regione, da questa alla curia e infine alla fondazione Falciola
L'AQUILA. L'Unione degli universitari (Udu), ha inviato formale diffida al Comune dell'Aquila «affinché assuma i provvedimenti atti ad ottenere il rispetto dell'accordo di programma o a procedere a tutela di quello che dovrebbe essere a tutti gli effetti un suo patrimonio, la nuova casa dello studente San Carlo Borromeo», costruita dalla Regione Lombardia a Coppito, su un terreno messo a disposizione dalla curia.
La diffida, inoltrata attraverso i legali dell'Udu, è indirizzata indirizzata in particolare al sindaco, Massimo Cialente, e ai dirigenti competenti in materia Urbanistica e di Bilancio. La struttura è stata realizzata con fondi pubblici, secondo modalità definite dall'accordo di programma stipulato il 16 giugno 2009 firmato dal Comune, dalle Regioni Abruzzo e Lombardia, dalla Provincia, dalla Curia e dalla Protezione civile.
Il Comune dell'Aquila ha trasferito l'uso della struttura alla Regione Abruzzo affinché la stessa «attraverso le sue articolazioni provveda alla relativa gestione». La Regione Abruzzo ha trasferito la gestione della struttura alla Arcidiocesi dell'Aquila la quale, a sua volta, l'ha trasferita alla Fondazione privata «Giorgio Falciola». L'Udu, che da sempre ha chiesto trasparenza nelle graduatorie di accesso, ritiene che questi passaggi rappresentino una forzatura dell'accordo di programma.
La diffida, inoltrata attraverso i legali dell'Udu, è indirizzata indirizzata in particolare al sindaco, Massimo Cialente, e ai dirigenti competenti in materia Urbanistica e di Bilancio. La struttura è stata realizzata con fondi pubblici, secondo modalità definite dall'accordo di programma stipulato il 16 giugno 2009 firmato dal Comune, dalle Regioni Abruzzo e Lombardia, dalla Provincia, dalla Curia e dalla Protezione civile.
Il Comune dell'Aquila ha trasferito l'uso della struttura alla Regione Abruzzo affinché la stessa «attraverso le sue articolazioni provveda alla relativa gestione». La Regione Abruzzo ha trasferito la gestione della struttura alla Arcidiocesi dell'Aquila la quale, a sua volta, l'ha trasferita alla Fondazione privata «Giorgio Falciola». L'Udu, che da sempre ha chiesto trasparenza nelle graduatorie di accesso, ritiene che questi passaggi rappresentino una forzatura dell'accordo di programma.
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