Casa studente, demolizione più vicina
Il sindaco: «L’immobile rischia di crollare completamente». I familiari delle vittime: «Resti un muro simbolo del disastro»
L’AQUILA. Un concorso di idee di giovani studenti della facoltà aquilana di Ingegneria per lasciare in piedi un pezzo della Casa dello studente che sarà definitivamente abbattuta.
La conferma arriva dal sindaco Massimo Cialente, il quale, dopo le polemiche della precedente «sortita», che fu lanciata su Tvuno, stavolta afferma di aver interpellato direttamente i rappresentanti del comitato dei familiari delle otto vittime che in quel palazzo hanno perso la vita.
In uno dei luoghi simbolo della devastazione del terremoto «non si ricostruirà nulla», come conferma il sindaco, interpellato ieri sull’argomento. E su questo non ci sono discussioni. «Tuttavia, d’intesa con Antonietta Centofantidel comitato dei familiari delle vittime della Casa dello studente, resterà in piedi un pezzo di muro mentre la voragine potrebbe essere coperta da un cristallo. Come suggerito dallo stesso comitato, l’idea per la sistemazione della parte che resterà in piedi e del contesto che servirà a ricordare per sempre chi in quel luogo ha perso la vita, saranno coinvolti i giovani della nostra facoltà di Ingegneria che potranno dare vita a un concorso di idee. Una parte della struttura resterà in piedi come monito per tutti. In quel luogo, infatti, si è costruito male come è stato dimostrato anche in sede processuale. I lavori di demolizione dell’immobile comunque devono essere effettuati anche in tempi non troppo lunghi perché, come nel caso del palazzo dell’ex sede Anas, vi sono dei rischi legati alla sicurezza che non ci permettono di percorrere strade alternative».
«A memoria di quanto accaduto resti un muro della casa dei nostri ragazzi, oltre alla voragine», conferma Antonietta Centofanti, zia di Davide vittima del sisma. «La nostra posizione è ben nota ed è chiara al sindaco, al quale l’abbiamo più volte ribadita. Come avvenuto anche per San Giuliano di Puglia», dove sono visibili le tracce di quell’edificio che si è portato via, nel 2002, 27 bambini e la maestra, «chi in futuro passerà in via XX Settembre deve chiedersi cosa è accaduto lì e deve girarsi per capire. Ecco la ragione che ci spinge a chiedere che resti una traccia, un moncone, un pezzo del palazzo. In ogni caso», conclude Centofanti, «il sindaco sa che gradiremmo essere avvertiti nel momento in cui dovessero iniziare i lavori di demolizione. Il coinvolgimento dei giovani, laureandi oppure neo-laureati, della nostra facoltà di Ingegneria riteniamo che sia una soluzione da preferire rispetto a ogni suggerimento che potrebbe venire da altri soggetti esterni».
Il processo per il crollo della Casa dello studente, che provocò anche 19 feriti, si è concluso in primo grado con la condanna di quattro imputati.
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