Case antisismiche, accessi difficili

L’Inail segnala problemi per i disabili: «Strade in ghiaia e pochi ascensori attivati».

L’AQUILA. «A nove mesi dal sisma molti disabili non riescono ad appropriarsi della normalità». È la denuncia di SuperAbile, servizio integrato per la disabilità dell’Inail, in relazione alle barriere architettoniche sorte all’Aquila a seguito del sisma del 6 aprile 2009. Partendo dalle oggettive difficoltà delle associazioni cittadine che già prima del terremoto si occupavano di assistenza e fisioterapia per disabili, il portale denuncia difficoltà di accesso ad alcune abitazioni dei nuovi quartieri. «Alcune palazzine del quartiere di Bazzano», si legge, «sono sprovviste di una via d’accesso adatta alla mobilità di un disabile». Nel quartiere simbolo del progetto Case ci sono palazzine intorno alla cui struttura ci sono solo «terra, ghiaia e materiale edile abbandonato, che rappresenta un ostacolo per una sedia a rotelle. Basterebbe davvero poco per garantire a queste persone l’autonomia: una passerella asfaltata».

A volte mancano anche gli ascensori e ci servono due persone per accompagnare il disabile sul vialetto di accesso. L’articolo, divulgato nei giorni scorsi, fa riferimento alla situazione dei Moduli abitativi provvisori (Map), gran parte dei quali sono dotati di passerella di accesso. Le strutture, generalmente, sono al piano terra e in molti casi sono dotate di scivoli. In questo frangente, SuperAbile punta però il dito sui ritardi nelle consegne, che costringono quei nuclei che ne hanno fatto espressamente richiesta «a continuare a fare avanti e indietro sulla costa».

Altra questione oggetto di dibattito è relativa alle difficoltà da parte di alcune associazioni di volontariato che hanno perso la sede nel terremoto a svolgere le attività di assistenza. È in fase di definizione, nell’area di Centi Colella, uno spazio che potrebbe ospitare parte delle realtà associative già a partire dalle prossime settimane. Problemi sindacali hanno invece determinato la chiusura di vari ambulatori per la fisioterapia, determinando di fatto un rallentamento delle attività per molti assistiti, specie nell’arco degli ultimi nove mesi.