Case B e C, domande fino al 30 novembre
Cialente annuncia la proroga e fa un nuovo appello: accelerare sulle riparazioni
L’AQUILA. C’è la proroga per le case B e C. Le domande per chiedere i soldi al governo per riparare le abitazioni vanno presentate entro il 30 novembre. L’annuncio è del sindaco Massimo Cialente che fa un nuovo appello agli aquilani, privati e imprese, per accelerare i lavori.
PROROGA B E C. Il timore dei tecnici, ingegneri in testa, per la scadenza del 25 ottobre è stato fugato. C’è tempo fino alla fine di novembre, ma se entro quella data i progetti non arrivano, saranno incompleti o inattuabili, entrerà in campo una task-force del Provveditorato alle opere pubbliche che, almeno, provvederà a realizzare i lavori nelle parti comuni dei condomìni. «Sono arrivate 2600 domande sulle 10900 previste per riparare le abitazioni B e C. Una vera emergenza nell’emergenza. Per questo, dopo intense trattative, mi sono assunto la responsabilità e ho ottenuto da Bertolaso l’ok per la proroga. Questo non vuol dire che si può perdere tempo. Quindi mi rivolgo a cittadini, imprese, progettisti e amministratori di condominio: fate i lavori presto.
La gente può rientrare grazie all’agibilità parziale. La mia preoccupazione è quella di far stare la gente al caldo, in un letto asciutto. Intorno a Natale avremo 1187 case mobili nelle frazioni, 4600 appartamenti del progetto Case, anche per una e due persone. Poi ci sono 300 alloggi del fondo immobiliare che possono diventare 500 o 700. Quindi c’è il bando per le 500 case mobili che sono case a tutti gli effetti. È solo la prima tranche. Ricade tutto sul Comune ma non fa niente. Si è andati troppo lunghi con i tempi e bisogna accelerare. Dal 6 giugno dell’ordinanza per B e C arrivarono 10 milioni ma si disse: è il sindaco che non ricostruisce. Ma mancavano passaggi fondamentali, dal problema del contributo diretto mutuato col finanziamento agevolato a quello dell’ipoteca che feci togliere il 3 luglio data dell’accordo tra Abi e cassa depositi e prestiti.
Il 27 luglio uscirono le linee guida, il 10 settembre il prezzario dopo tutti i problemi e gli aggiornamenti successivi. Poi le ditte che chiedevano gli anticipi, quindi è arrivato il contributo provvisorio ma la banca non dava i soldi. Adesso, dopo grandi pressioni, c’è anche l’accordo per il finanziamento provvisorio e per il 25% che viene dato immediatamente con un massimale di 20mila euro. La ditta può cominciare subito. Ma la gente dice: aspetto 60 giorni per i soldi veri. E così non si va avanti. Mercoledì faccio una nuova riunione perché questi tempi vanno accorciati ancora. Bisogna arrivare a 10-15 giorni. Ma le ditte devono cominciare a lavorare. Se non bastano quelle aquilane la gente si rivolga fuori. E le ditte stesse, se non ce la fanno, si facciano dare una mano. E io non ho 6mila case mobili. Ho parlato col ministro Matteoli: è pronta un’unità di missione di 15-20 ingegneri per le case B e C».
CENTRI STORICI. Cialente annuncia anche la nuova perimetrazione dei centri storici del capoluogo e delle frazioni. «Sui puntellamenti ci sono ancora ritardi ma siamo quasi pronti con la perimetrazione dove inseriremo tutti i centri storici ma anche quartieri come Valle Pretara e Santanza con progetti di ricostruzione di qualità».
OSPEDALE. «Entro il 31 gennaio 2010 il blocco operatorio dell’ospedale dev’essere ripristinato», è la richiesta del sindaco-medico al commissario dell’Asl Giancarlo Silveri e all’assessore Lanfranco Venturoni. «La mobilitazione a difesa del presidio va bene. Oltre ai soldi dell’assicurazione servono 30 milioni e bisogna lavorare ai ritmi del G8».
AEROPORTO. «Basta resistenze sull’aeroporto», ha concluso Cialente. «Il consigliere Giampaolo Arduini ha fatto un gran lavoro. Lo scalo rappresenta un volàno importante. Spero che tutti collaborino. Serve subito una società di gestione». Quanto all’aeroclub che si rifiuta di sgomberare, «nel nuovo scalo ci sarà spazio per tutti. Ci sarà anche un’area industriale legata al mondo del trasporto aereo».
PROROGA B E C. Il timore dei tecnici, ingegneri in testa, per la scadenza del 25 ottobre è stato fugato. C’è tempo fino alla fine di novembre, ma se entro quella data i progetti non arrivano, saranno incompleti o inattuabili, entrerà in campo una task-force del Provveditorato alle opere pubbliche che, almeno, provvederà a realizzare i lavori nelle parti comuni dei condomìni. «Sono arrivate 2600 domande sulle 10900 previste per riparare le abitazioni B e C. Una vera emergenza nell’emergenza. Per questo, dopo intense trattative, mi sono assunto la responsabilità e ho ottenuto da Bertolaso l’ok per la proroga. Questo non vuol dire che si può perdere tempo. Quindi mi rivolgo a cittadini, imprese, progettisti e amministratori di condominio: fate i lavori presto.
La gente può rientrare grazie all’agibilità parziale. La mia preoccupazione è quella di far stare la gente al caldo, in un letto asciutto. Intorno a Natale avremo 1187 case mobili nelle frazioni, 4600 appartamenti del progetto Case, anche per una e due persone. Poi ci sono 300 alloggi del fondo immobiliare che possono diventare 500 o 700. Quindi c’è il bando per le 500 case mobili che sono case a tutti gli effetti. È solo la prima tranche. Ricade tutto sul Comune ma non fa niente. Si è andati troppo lunghi con i tempi e bisogna accelerare. Dal 6 giugno dell’ordinanza per B e C arrivarono 10 milioni ma si disse: è il sindaco che non ricostruisce. Ma mancavano passaggi fondamentali, dal problema del contributo diretto mutuato col finanziamento agevolato a quello dell’ipoteca che feci togliere il 3 luglio data dell’accordo tra Abi e cassa depositi e prestiti.
Il 27 luglio uscirono le linee guida, il 10 settembre il prezzario dopo tutti i problemi e gli aggiornamenti successivi. Poi le ditte che chiedevano gli anticipi, quindi è arrivato il contributo provvisorio ma la banca non dava i soldi. Adesso, dopo grandi pressioni, c’è anche l’accordo per il finanziamento provvisorio e per il 25% che viene dato immediatamente con un massimale di 20mila euro. La ditta può cominciare subito. Ma la gente dice: aspetto 60 giorni per i soldi veri. E così non si va avanti. Mercoledì faccio una nuova riunione perché questi tempi vanno accorciati ancora. Bisogna arrivare a 10-15 giorni. Ma le ditte devono cominciare a lavorare. Se non bastano quelle aquilane la gente si rivolga fuori. E le ditte stesse, se non ce la fanno, si facciano dare una mano. E io non ho 6mila case mobili. Ho parlato col ministro Matteoli: è pronta un’unità di missione di 15-20 ingegneri per le case B e C».
CENTRI STORICI. Cialente annuncia anche la nuova perimetrazione dei centri storici del capoluogo e delle frazioni. «Sui puntellamenti ci sono ancora ritardi ma siamo quasi pronti con la perimetrazione dove inseriremo tutti i centri storici ma anche quartieri come Valle Pretara e Santanza con progetti di ricostruzione di qualità».
OSPEDALE. «Entro il 31 gennaio 2010 il blocco operatorio dell’ospedale dev’essere ripristinato», è la richiesta del sindaco-medico al commissario dell’Asl Giancarlo Silveri e all’assessore Lanfranco Venturoni. «La mobilitazione a difesa del presidio va bene. Oltre ai soldi dell’assicurazione servono 30 milioni e bisogna lavorare ai ritmi del G8».
AEROPORTO. «Basta resistenze sull’aeroporto», ha concluso Cialente. «Il consigliere Giampaolo Arduini ha fatto un gran lavoro. Lo scalo rappresenta un volàno importante. Spero che tutti collaborino. Serve subito una società di gestione». Quanto all’aeroclub che si rifiuta di sgomberare, «nel nuovo scalo ci sarà spazio per tutti. Ci sarà anche un’area industriale legata al mondo del trasporto aereo».