Case B e C, nuova proroga
Un altro mese di tempo per chiedere i contributi
L’AQUILA. Case B e C: i conti non tornano ed ecco spuntare l’altra proroga. C’è tempo fino al 31 gennaio 2010 per ottenere i contributi per la riparazione delle abitazioni non gravemente danneggiate dal terremoto. Con l’ordinanza 3832 del 22 dicembre, resa nota alla vigilia di Natale, le imprese del cratere potranno rimodulare fino al 50 per cento dei mutui, spalmabile nell’arco temporale di 15 anni.
L’ASSISTENZA. I numeri dell’assistenza, del resto, indicano chiaramente che ci sono ancora 18mila aquilani sul registro della Protezione civile. Nel dettaglio, il dato aggiornato al 23 dicembre annovera le 9mila persone ancora in albergo (4410 nel Teramano, 2830 nell’Aquilano, 1211 nel Pescarese, 461 nel Chietino, 85 nell’Ascolano, 49 nel Lazio, 3 in Molise, 2 in Umbria) e le 7mila che ricevono l’assistenza nelle case private (5610 nel Teramano, 1176 nel Pescarese, 290 nel Chietino). Ci sono, poi, 1500 persone che dormono nelle caserme.
Nel progetto Case (4500 appartamenti, per 17mila persone, in 183 edifici, su 19 aree) la domanda è stata più grande dell’offerta «realizzabile in un tempo così breve», come ha ammesso lo stesso Bertolaso prima della notte di Natale. Il capo della Protezione civile ha indicato le altre soluzioni: 1112 moduli abitativi provvisori per le frazioni e 500 moduli removibili. Per queste ultime due soluzioni ci sono ritardi che hanno spinto sempre Bertolaso a mettere alla gogna le ditte inadempienti. Sono partiti i colloqui per le assegnazioni dei Map e degli appartamenti in affitto.
Le assegnazioni del piano Case sono partite a settembre, quelle degli alloggi in affitto a novembre e quelle dei Map tra fine anno e la prima metà di gennaio. Sui moduli removibili che il Comune sta acquisendo sarà lo stesso ente ad assegnarli, «secondo criteri in via di definizione», come ha detto Bertolaso. A essere rimasti fuori dal piano Case sono i nuclei da uno e due persone. Con proteste a non finire. Ma la Protezione civile rassicura: prima possibile avranno una sistemazione alternativa. La conclusione dei colloqui di verifica per il progetto Case è prevista per i primi giorni di gennaio e «nel frattempo», avverte Bertolaso, «si è già cominciato a procedere sulle altre soluzioni abitative per chi ne restasse escluso.
Abbiamo cercato di ridurre al minimo possibile l’area degli errori e delle soluzioni non idonee. Le persone sistemate finora negli appartamenti Case sono 11500. Gli errori, dati i numeri dell’emergenza, non possiamo escluderli, e se li abbiamo commessi ce ne scusiamo in anticipo, ma saranno alla fine marginali e ci sarà modo, almeno quando risulteranno particolarmente gravi, di correggerli». Questo è anche il senso della permanenza del capo della Protezione civile per il primo mese del 2010, periodo nel quale bisognerà completare proprio progetto Case e Map che rappresentano una delle principali attribuzioni della proroga del mandato.
CASE B E C. La ricostruzione leggera, tra intoppi burocratici e incertezze, non è ripartita. Questo il motivo che ha spinto Berlusconi a disporre una seconda proroga (31 gennaio 2010) per le domande di contributo di case B e C. I numeri delle perizie accettate non sono ancora stati rielaborati dalla Protezione civile, che ha parlato di oltre 10mila domande, a fronte delle 15mila attese.
IMPRESE E MUTUI. Inserite anche agevolazioni per le imprese del cratere. Sarà possibile rimodulare i mutui fino al 50% del debito residuo in un nuovo finanziamento di durata non superiore a 15 anni. Il finanziamento dovrà essere a condizioni di mercato e decorrerà dal giorno successivo alla scadenza di quello originario. Rimodulazione possibile fino al 31 dicembre 2010. I sindaci potranno adottare, fino al 30 giugno, procedure semplificate per ottenere in tempi rapidi, dalle piccole imprese, beni e servizi per la popolazione.
UN ALTRO ANNO. Prorogato al 31 dicembre 2010 il termine per il contributo di autonoma sistemazione, «salvo che non si siano verificate le condizioni per il rientro nella propria abitazione».
FINTECNA. Il contributo per la ricostruzione dell’abitazione principale o per l’acquisto di una equivalente a quella distrutta spetta anche nel caso in cui si chieda il subentro dello Stato, fino a un massimo di 150mila euro, nel mutuo precedentemente acceso con garanzia sull’immobile distrutto. Stessa disposizione anche quando il contributo è concesso attraverso finanziamento agevolato garantito dallo Stato e quando l’importo del mutuo sia superiore ai 150mila euro.
L’importo del finanziamento agevolato è diminuito dell’importo del finanziamento preesistente accollato dallo Stato. Il debito preesistente dovrà considerarsi estinto solo per la parte a carico dello Stato. La parte residua, quella eccedente i 150mila euro, dovrà essere estinta dal debitore. Il beneficio del subentro spetta anche se la persona che ha contratto il mutuo non è residente ma ha stipulato in favore del proprietario residente e datore di ipoteca sull’immobile. Stesse disposizioni per gli immobili fuori cratere, se c’è nesso di causalità danno-evento sismico.
AUTO DISTRUTTE. Una convenzione con l’Aci fissa le modalità per la rimozione e lo smaltimento dei veicoli distrutti dal terremoto e già censiti. I proprietari hanno tempo 30 giorni dall’ordinanza per esprimere la propria volontà al rientro del possesso: in mancanza di ciò i veicoli si considerano abbandonati. L’Aci deve provvedere alla rimozione e allo smaltimento dei veicoli e al rimborso delle spese già sostenute da chi abbia provveduto autonomamente. La domanda per la radiazione dai pubblici registri dei veicoli già censiti va presentata all’Aci.
FUNERALI. Previsti 80mila euro, per le spese, ai familiari delle vittime che non hanno avuto i funerali di Stato.
CONSORZI. Delineate le norme tecniche per i Comuni per costituire consorzi obbligatori per gli aggregati edilizi. La costituzione dei consorzi deve essere realizzata dal Comune dell’Aquila entro il 31 marzo e dagli altri Comuni entro il 28 febbraio.
CHIESE PROVVISORIE. Pronti 700mila euro per la realizzazione dei moduli provvisori a uso ecclesiastico nei Comuni del cratere.
L’ASSISTENZA. I numeri dell’assistenza, del resto, indicano chiaramente che ci sono ancora 18mila aquilani sul registro della Protezione civile. Nel dettaglio, il dato aggiornato al 23 dicembre annovera le 9mila persone ancora in albergo (4410 nel Teramano, 2830 nell’Aquilano, 1211 nel Pescarese, 461 nel Chietino, 85 nell’Ascolano, 49 nel Lazio, 3 in Molise, 2 in Umbria) e le 7mila che ricevono l’assistenza nelle case private (5610 nel Teramano, 1176 nel Pescarese, 290 nel Chietino). Ci sono, poi, 1500 persone che dormono nelle caserme.
Nel progetto Case (4500 appartamenti, per 17mila persone, in 183 edifici, su 19 aree) la domanda è stata più grande dell’offerta «realizzabile in un tempo così breve», come ha ammesso lo stesso Bertolaso prima della notte di Natale. Il capo della Protezione civile ha indicato le altre soluzioni: 1112 moduli abitativi provvisori per le frazioni e 500 moduli removibili. Per queste ultime due soluzioni ci sono ritardi che hanno spinto sempre Bertolaso a mettere alla gogna le ditte inadempienti. Sono partiti i colloqui per le assegnazioni dei Map e degli appartamenti in affitto.
Le assegnazioni del piano Case sono partite a settembre, quelle degli alloggi in affitto a novembre e quelle dei Map tra fine anno e la prima metà di gennaio. Sui moduli removibili che il Comune sta acquisendo sarà lo stesso ente ad assegnarli, «secondo criteri in via di definizione», come ha detto Bertolaso. A essere rimasti fuori dal piano Case sono i nuclei da uno e due persone. Con proteste a non finire. Ma la Protezione civile rassicura: prima possibile avranno una sistemazione alternativa. La conclusione dei colloqui di verifica per il progetto Case è prevista per i primi giorni di gennaio e «nel frattempo», avverte Bertolaso, «si è già cominciato a procedere sulle altre soluzioni abitative per chi ne restasse escluso.
Abbiamo cercato di ridurre al minimo possibile l’area degli errori e delle soluzioni non idonee. Le persone sistemate finora negli appartamenti Case sono 11500. Gli errori, dati i numeri dell’emergenza, non possiamo escluderli, e se li abbiamo commessi ce ne scusiamo in anticipo, ma saranno alla fine marginali e ci sarà modo, almeno quando risulteranno particolarmente gravi, di correggerli». Questo è anche il senso della permanenza del capo della Protezione civile per il primo mese del 2010, periodo nel quale bisognerà completare proprio progetto Case e Map che rappresentano una delle principali attribuzioni della proroga del mandato.
CASE B E C. La ricostruzione leggera, tra intoppi burocratici e incertezze, non è ripartita. Questo il motivo che ha spinto Berlusconi a disporre una seconda proroga (31 gennaio 2010) per le domande di contributo di case B e C. I numeri delle perizie accettate non sono ancora stati rielaborati dalla Protezione civile, che ha parlato di oltre 10mila domande, a fronte delle 15mila attese.
IMPRESE E MUTUI. Inserite anche agevolazioni per le imprese del cratere. Sarà possibile rimodulare i mutui fino al 50% del debito residuo in un nuovo finanziamento di durata non superiore a 15 anni. Il finanziamento dovrà essere a condizioni di mercato e decorrerà dal giorno successivo alla scadenza di quello originario. Rimodulazione possibile fino al 31 dicembre 2010. I sindaci potranno adottare, fino al 30 giugno, procedure semplificate per ottenere in tempi rapidi, dalle piccole imprese, beni e servizi per la popolazione.
UN ALTRO ANNO. Prorogato al 31 dicembre 2010 il termine per il contributo di autonoma sistemazione, «salvo che non si siano verificate le condizioni per il rientro nella propria abitazione».
FINTECNA. Il contributo per la ricostruzione dell’abitazione principale o per l’acquisto di una equivalente a quella distrutta spetta anche nel caso in cui si chieda il subentro dello Stato, fino a un massimo di 150mila euro, nel mutuo precedentemente acceso con garanzia sull’immobile distrutto. Stessa disposizione anche quando il contributo è concesso attraverso finanziamento agevolato garantito dallo Stato e quando l’importo del mutuo sia superiore ai 150mila euro.
L’importo del finanziamento agevolato è diminuito dell’importo del finanziamento preesistente accollato dallo Stato. Il debito preesistente dovrà considerarsi estinto solo per la parte a carico dello Stato. La parte residua, quella eccedente i 150mila euro, dovrà essere estinta dal debitore. Il beneficio del subentro spetta anche se la persona che ha contratto il mutuo non è residente ma ha stipulato in favore del proprietario residente e datore di ipoteca sull’immobile. Stesse disposizioni per gli immobili fuori cratere, se c’è nesso di causalità danno-evento sismico.
AUTO DISTRUTTE. Una convenzione con l’Aci fissa le modalità per la rimozione e lo smaltimento dei veicoli distrutti dal terremoto e già censiti. I proprietari hanno tempo 30 giorni dall’ordinanza per esprimere la propria volontà al rientro del possesso: in mancanza di ciò i veicoli si considerano abbandonati. L’Aci deve provvedere alla rimozione e allo smaltimento dei veicoli e al rimborso delle spese già sostenute da chi abbia provveduto autonomamente. La domanda per la radiazione dai pubblici registri dei veicoli già censiti va presentata all’Aci.
FUNERALI. Previsti 80mila euro, per le spese, ai familiari delle vittime che non hanno avuto i funerali di Stato.
CONSORZI. Delineate le norme tecniche per i Comuni per costituire consorzi obbligatori per gli aggregati edilizi. La costituzione dei consorzi deve essere realizzata dal Comune dell’Aquila entro il 31 marzo e dagli altri Comuni entro il 28 febbraio.
CHIESE PROVVISORIE. Pronti 700mila euro per la realizzazione dei moduli provvisori a uso ecclesiastico nei Comuni del cratere.