Case del sesso all'Aquila e Avezzano, tre denunciati
La polizia scopre l'affare del sesso a pagamento in 5 appartamenti: finiscono sotto accusa un'italiana e due sudamericani
L'AQUILA. Sfruttavano e favorivano la prostituzione di donne sudamericane. Nei guai sono finiti un'italiana e due sudamericani che avevano organizzato una fiorente attività aprendo, in breve tempo, 3 case di appuntamento all’Aquila e due ad Avezzano nelle quali facevano alternare, periodicamente, giovani ragazze tutte provenienti del sud America. A fermare gli affari sono stati i poliziotti della squadra mobile dell'Aquila dopo 8 mesi di indagini.
Dietro l’apparente regolarità di contratti di locazione si nascondeva un'organizzazione gestita e controllata dall’uomo, un cittadino di nazionalità sudamericana, che provvedeva al reperimento delle ragazze con la complicità di una sua connazionale e di un’altra donna italiana. Mentre quest’ultima aveva il compito di reperire gli appartamenti da adibire a “case di appuntamento”, l’extracomunitaria, oltre a presentarsi come coniuge del principale indagato per rassicurare i vari proprietari e facilitare la locazione dei loro appartamenti, provvedeva ad eseguire materialmente i pagamenti degli affitti attraverso bonifici bancari a suo nome. Le indagini hanno evidenziato come gli indagati, dopo aver avviato la prima “casa” all’Aquila in località Torrione nell'ottobre del 2015, visto il successo che aveva riscosso l'attività tra la clientela maschile aquilana, hanno deciso di aprirne altre due sempre nel capoluogo, nei pressi della Villa Comunale e nella zona ovest della città, estendendo gli interessi anche ad Avezzano. Le prestazioni sessuali delle ragazze costavano tra 50 e 100 euro.