Case, scontro sui criteri
I punteggi per le assegnazioni dividono la città.
L’AQUILA. I punteggi e i criteri per l’assegnazione delle abitazioni del progetto Case dividono gli sfollati della città sparsa. A meno di 10 giorni dalla data indicata per cominciare a presentare le domande aumentano i dubbi per i requisiti contenuti nella bozza trasmessa in giunta e che domani approderà di nuovo in commissione per la seconda lettura. Gli assegnatari non diventeranno proprietari.
AFFITTO E PROPRIETÀ. Il primo nodo da sciogliere è l’equiparazione tra chi è proprietario di una casa inagibile e chi invece paga l’affitto. Stessi requisiti o no? Secondo Roberto Santangelo, presidente provinciale di Azione giovani, «nel regolamento dell’assegnazione delle case deve essere inserito come metodo preferenziale il vincolo della proprietà, altrimenti ci ritroveremmo nella condizione paradossale di dover pagare mutui di case terremotate e senza alcun alloggio dove risiedere. Il sistema di assegnazione delle case basato sulla residenza e non sulla proprietà va a penalizzare tutte quelle famiglie che, oltre ad aver subìto il trauma della perdita della casa, subiranno l’ulteriore trauma di non vedersi assegnato un alloggio. Questo sistema, così com’è stato concepito, andrà a penalizzare tutti quei proprietari di casa che con sacrifici e magari con un mutuo alle spalle si ritroveranno senza la possibilità di risiedere nella propria città. Cialente e Pezzopane da un lato chiedono l’insediamento di nuove attività produttive e dall’altro, con le ultime proposte sull’assegnazione delle case, in concreto incentivano la migrazione dei cittadini altrove».
«CASE AGLI AQUILANI». «Case agli aquilani». Questa la posizione di Corrado Ruggeri, segretario comunale del Movimento per le autonomie Abruzzo per il Pdl. «Basta!», attacca Ruggeri. «Il terremoto che ha crepato L’Aquila (e i 57 Comuni del cratere nella stragrande maggioranza ubicati nella conca aquilana), con il 90% del totale degli sfollati e oltre il 90% dei danni nel capoluogo di regione e nei Comuni limitrofi, è diventato nel giro di poche ore il terremoto d’Abruzzo, quando l’80% del territorio abruzzese non ha, in realtà, subìto alcun danno. Il terremoto ha coinvolto L’Aquila e i 57 Comuni del cratere. Le case distrutte, danneggiate, sconquassate si trovano solo e soltanto nel territorio dei 57 Comuni. Gli altri 350 Comuni della Regione non hanno praticamente avuto danni, anzi molti (vedi quelli della costa) hanno avuto solo benefici economici.
L’Aquila è stata costruita, conservata, curata dagli aquilani. Ora si parla di assegnazione degli alloggi predisposti dal governo per coloro che sono rimasti senza un tetto, e il Comune sta preparando il bando. Si deve tener conto degli aquilani. Quelli nati e cresciuti all’Aquila. Non basta, infatti, avere avuto la residenza in città prima del 6 aprile. Non si può mettere sullo stesso piano chi all’Aquila è nato e cresciuto, ha contribuito con il suo lavoro, con il suo amore per la città, con le sue tasse allo sviluppo della città, e chi invece ha visto L’Aquila per la prima volta qualche giorno prima del terremoto e che ha preso la residenza il 4 aprile 2009. La precedenza va data agli aquilani, o almeno a quelli che sono nati all’Aquila oppure che abbiano almeno 15 anni di residenza alle spalle. Bisogna dare precedenza assoluta a chi è nato e vissuto all’Aquila, a chi è stato residente all’Aquila per almeno 15 anni, a chi risiede da anni all’Aquila e ha figli nati nella nostra città.
Nessuno vuole essere razzista, ma se ci sono due pretendenti per un solo alloggio, uno aquilano da sempre e uno arrivato il 5 aprile, il problema non si pone: la casa va all’aquilano. Questo vuole la gente. Gli altri parametri sono aggiuntivi ». Secondo Ruggeri, «uno dei danni maggiori che la città potrà avere, dopo il terremoto, è quello dello spopolamento. Tutti noi vogliamo fortemente che gli aquilani rientrino nella loro città al più presto. E proprio per questo dobbiamo creare le condizioni adatte. Non si può volere il rientro dei cittadini e poi non consentire loro di avere un tetto. Noi ci batteremo in consiglio comunale perché il bando contenga questi parametri. Altrimenti », dice in conclusione Ruggeri, «presenteremo una mozione raccogliendo le firme degli aquilani».
CASE DI LEGNO. Chi teme di non rientrare nei parametri richiesti per le abitazioni del progetto Case si sta orientando per una casa di legno. Molte ne sono sorte nei giardini privati. Ma non tutti i cittadini hanno il terreno a disposizione. «Ricevo segnalazioni », dice Giampaolo Arduini, capogruppo comunale Udeur e neo-consigliere delegato alle problematiche della gestione dell’aeroporto di Preturo, «da parte di numerosi aquilani che temono di non avere un alloggio con l’inizio del prossimo autunno e che vorrebbero poter realizzare una casa in legno a proprie spese. Molti di questi cittadini, tuttavia, non posseggono un terreno di proprietà. Sarebbe il caso che l’amministrazione, attraverso il servizio patrimonio, mettesse a disposizione i terreni di proprietà del Comune dell’Aquila, quindi a costo zero, per poter offrire la possibilità a singoli o associati di realizzare le proprie abitazioni provvisorie in legno.
Questa non è certamente una soluzione definitiva», conclude il consigliere comunale, «ma può aiutare in una fase di assoluta incertezza sull’effettiva portata delle case che verranno consegnate dalla Protezione civile». CASA BERLUSCONI. Offresi residence e villa con piscina per vacanze presidente del Consiglio. Continuano le proposte per dare una casa a Silvio Berlusconi, che ha annunciato di voler trascorrere parte delle sue ferie in città. L’imprenditore Sandro Paolini ha scritto a Berlusconi e a Bertolaso per mettere a disposizione «per il tempo che vorrà» il residence Hotel Azzurro e la dependance Villa Le Marine. «Il residence», scrive Paolini, «si trova a un chilometro dal casello dell’Aquila Ovest. La dependance è situata ai piedi della montagna di Cansatessa con un parco di 1,5 ettari attrezzato con piscina, bar e ristorante». Nei giorni scorsi anche l’immobiliare Urban aveva proposto una villa per il premier in zona Collemaggio.
AFFITTO E PROPRIETÀ. Il primo nodo da sciogliere è l’equiparazione tra chi è proprietario di una casa inagibile e chi invece paga l’affitto. Stessi requisiti o no? Secondo Roberto Santangelo, presidente provinciale di Azione giovani, «nel regolamento dell’assegnazione delle case deve essere inserito come metodo preferenziale il vincolo della proprietà, altrimenti ci ritroveremmo nella condizione paradossale di dover pagare mutui di case terremotate e senza alcun alloggio dove risiedere. Il sistema di assegnazione delle case basato sulla residenza e non sulla proprietà va a penalizzare tutte quelle famiglie che, oltre ad aver subìto il trauma della perdita della casa, subiranno l’ulteriore trauma di non vedersi assegnato un alloggio. Questo sistema, così com’è stato concepito, andrà a penalizzare tutti quei proprietari di casa che con sacrifici e magari con un mutuo alle spalle si ritroveranno senza la possibilità di risiedere nella propria città. Cialente e Pezzopane da un lato chiedono l’insediamento di nuove attività produttive e dall’altro, con le ultime proposte sull’assegnazione delle case, in concreto incentivano la migrazione dei cittadini altrove».
«CASE AGLI AQUILANI». «Case agli aquilani». Questa la posizione di Corrado Ruggeri, segretario comunale del Movimento per le autonomie Abruzzo per il Pdl. «Basta!», attacca Ruggeri. «Il terremoto che ha crepato L’Aquila (e i 57 Comuni del cratere nella stragrande maggioranza ubicati nella conca aquilana), con il 90% del totale degli sfollati e oltre il 90% dei danni nel capoluogo di regione e nei Comuni limitrofi, è diventato nel giro di poche ore il terremoto d’Abruzzo, quando l’80% del territorio abruzzese non ha, in realtà, subìto alcun danno. Il terremoto ha coinvolto L’Aquila e i 57 Comuni del cratere. Le case distrutte, danneggiate, sconquassate si trovano solo e soltanto nel territorio dei 57 Comuni. Gli altri 350 Comuni della Regione non hanno praticamente avuto danni, anzi molti (vedi quelli della costa) hanno avuto solo benefici economici.
L’Aquila è stata costruita, conservata, curata dagli aquilani. Ora si parla di assegnazione degli alloggi predisposti dal governo per coloro che sono rimasti senza un tetto, e il Comune sta preparando il bando. Si deve tener conto degli aquilani. Quelli nati e cresciuti all’Aquila. Non basta, infatti, avere avuto la residenza in città prima del 6 aprile. Non si può mettere sullo stesso piano chi all’Aquila è nato e cresciuto, ha contribuito con il suo lavoro, con il suo amore per la città, con le sue tasse allo sviluppo della città, e chi invece ha visto L’Aquila per la prima volta qualche giorno prima del terremoto e che ha preso la residenza il 4 aprile 2009. La precedenza va data agli aquilani, o almeno a quelli che sono nati all’Aquila oppure che abbiano almeno 15 anni di residenza alle spalle. Bisogna dare precedenza assoluta a chi è nato e vissuto all’Aquila, a chi è stato residente all’Aquila per almeno 15 anni, a chi risiede da anni all’Aquila e ha figli nati nella nostra città.
Nessuno vuole essere razzista, ma se ci sono due pretendenti per un solo alloggio, uno aquilano da sempre e uno arrivato il 5 aprile, il problema non si pone: la casa va all’aquilano. Questo vuole la gente. Gli altri parametri sono aggiuntivi ». Secondo Ruggeri, «uno dei danni maggiori che la città potrà avere, dopo il terremoto, è quello dello spopolamento. Tutti noi vogliamo fortemente che gli aquilani rientrino nella loro città al più presto. E proprio per questo dobbiamo creare le condizioni adatte. Non si può volere il rientro dei cittadini e poi non consentire loro di avere un tetto. Noi ci batteremo in consiglio comunale perché il bando contenga questi parametri. Altrimenti », dice in conclusione Ruggeri, «presenteremo una mozione raccogliendo le firme degli aquilani».
CASE DI LEGNO. Chi teme di non rientrare nei parametri richiesti per le abitazioni del progetto Case si sta orientando per una casa di legno. Molte ne sono sorte nei giardini privati. Ma non tutti i cittadini hanno il terreno a disposizione. «Ricevo segnalazioni », dice Giampaolo Arduini, capogruppo comunale Udeur e neo-consigliere delegato alle problematiche della gestione dell’aeroporto di Preturo, «da parte di numerosi aquilani che temono di non avere un alloggio con l’inizio del prossimo autunno e che vorrebbero poter realizzare una casa in legno a proprie spese. Molti di questi cittadini, tuttavia, non posseggono un terreno di proprietà. Sarebbe il caso che l’amministrazione, attraverso il servizio patrimonio, mettesse a disposizione i terreni di proprietà del Comune dell’Aquila, quindi a costo zero, per poter offrire la possibilità a singoli o associati di realizzare le proprie abitazioni provvisorie in legno.
Questa non è certamente una soluzione definitiva», conclude il consigliere comunale, «ma può aiutare in una fase di assoluta incertezza sull’effettiva portata delle case che verranno consegnate dalla Protezione civile». CASA BERLUSCONI. Offresi residence e villa con piscina per vacanze presidente del Consiglio. Continuano le proposte per dare una casa a Silvio Berlusconi, che ha annunciato di voler trascorrere parte delle sue ferie in città. L’imprenditore Sandro Paolini ha scritto a Berlusconi e a Bertolaso per mettere a disposizione «per il tempo che vorrà» il residence Hotel Azzurro e la dependance Villa Le Marine. «Il residence», scrive Paolini, «si trova a un chilometro dal casello dell’Aquila Ovest. La dependance è situata ai piedi della montagna di Cansatessa con un parco di 1,5 ettari attrezzato con piscina, bar e ristorante». Nei giorni scorsi anche l’immobiliare Urban aveva proposto una villa per il premier in zona Collemaggio.