Caso Cucchi, possibile revisione

Il perito della famiglia presenta una prova: le lesioni subite dal ragazzo confermano il pestaggio

L’AQUILA. «Le lesioni fratturative, del tutto evidenti, alla terza vertebra lombare e alla quarta sacrale (S4) di Cucchi, sono assolutamente contestuali. Ciò significa che sono avvenute nello stesso momento».

È il risultato più importante del lungo e dettagliato esame eseguito dal professor Carlo Masciocchi, presidente della Società italiana di radiologia medica e direttore dell’Unità operativa di radiologia della Asl Avezzano-Sulmona-L’Aquila.

L’analisi comparata delle immagini radiografiche e delle Tac ha aperto nuovi scenari nell’indagine sulla morte di Stefano Cucchi, che la procura di Roma ha deciso di riaprire dopo la sentenza della Corte di assise di appello, che aveva assolto tre agenti della polizia penitenziaria e nove, tra medici e infermieri, dell’ospedale “Sandro Pertini”, dove il geometra 32enne morì il 22 ottobre del 2009, a sei giorni dall’arresto per droga.

Masciocchi è consulente della famiglia Cucchi, a cui quindici giorni fa ha consegnato la relazione completa sull’esame dei referti radiologici. Relazione che certifica la presenza di «lesioni fratturative alla terza vertebra lombare e alla quarta sacrale (S4) di Cucchi, tra loro assolutamente contestuali».

Dato, questo, che di fatto smentisce gli esperti della Procura e quelli dell’Università statale di Milano scelti dalla Corte d’Assise, sostenendo che «quella di L3 è una frattura recente».

«Ho la forte sensazione», ha dichiarato Masciocchi, «che sia stato esaminato un tratto di colonna che include solo metà soma di L3 fino alla limitante somatica superiore di L5. In altri termini penso che sia stato tagliato il soma di L3 includendo solo la porzione più distale e, quindi, la sola limitante somatica inferiore».

In altri termini, «il tratto di colonna vertebrale esaminato post-mortem non corrisponderebbe a quello indicato precedentemente, che andava esaminato».

La conclusione della perizia spiana la strada a una revisione del processo, e alla riapertura del dibattimento «ma la famiglia», aggiunge Masciocchi, «è in possesso anche di altri elementi importanti. Personalmente, sono stato contattato tre mesi fa da Ilaria Cucchi, alla quale ho dato la disponibilità ad analizzare tutta la documentazione radiologica a cui era stato sottoposto il fratello, prima e dopo l’evento fatale. Si tratta di molte radiografie e Tac. Ho effettuato l’analisi comparando i risultati che si vedevano nelle immagini».

La Procura ha già acquisito la consulenza firmata dal professor Masciocchi.

La nuova inchiesta sulla morte di Stefano Cucchi punta a far luce sull’autore, o sugli autori, del pestaggio cui Cucchi fu sottoposto la notte dell’arresto, quando fu portato in una caserma dei carabinieri, e sugli aspetti medico-legali legati alla causa del decesso.

Molto soddisfatto il legale della famiglia Cucchi, Fabio Anselmo che, dopo il colloquio con il procuratore, Giuseppe Pignatone e il pm Giovanni Musarò, parla di «importante contributo all’inchiesta anche sul piano dei risvolti medico-legali, che possono fornire la giusta lettura su quanto accaduto».

«Sono contento di quello che sta emergendo», conclude l’avvocato, «ma adesso dobbiamo lasciar lavorare i magistrati».

Monica Pelliccione

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