Censimento, 1 su 4 non risponde Piano Case: verifiche incrociate

Pelini: «Controlli con l’aiuto della Finanza, partiremo dagli affittuari degli alloggi danneggiati» Entro il prossimo anno il Comune affiderà a una società mista la gestione di Case e Map

L’AQUILA. Il 75 per cento degli assegnatari di alloggi Map e Progetto Case ha risposto al censimento avviato dal Comune. Il termine per la consegna del modulo è scaduto lo scorso 9 novembre, data di riferimento anche per l’invio in posta elettronica o tramite raccomandata. Venerdì scorso gli uffici comunali competenti hanno chiuso i conteggi: circa il 50 per cento dei 5600 nuclei familiari interessati ha preferito consegnare a mano il modello. Il 25 per cento ha scelto la spedizione postale.

«Siamo perfettamente dentro le previsioni», afferma l’assessore all’Assistenza alla popolazione Fabio Pelini. «La risposta è stata buona, anche se resta fuori un 25 per cento di assegnatari che sarà soggetto a verifica».

Già da domani si aprirà la fase del caricamento dei dati per una verifica incrociata, con il supporto fondamentale della Guardia di finanza. Gli inquilini che non hanno risposto al questionario saranno, infatti, oggetto di un’accurata verifica. I primi a finire nel mirino delle Fiamme gialle saranno gli affittuari delle vecchie abitazioni danneggiate dal sisma, ai quali il Comune ha assegnato un alloggio nei Map e nel Progetto Case. «Partiremo da qui», afferma Pelini, «per poi, estendere i controlli anche ai proprietari delle abitazioni per individuare eventuali morosità e anomalie da parte dei nuclei familiari che occupano gli alloggi. Una mappatura che servirà a verificare la presenza di abitazioni sfitte o lasciate libere di recente».

Gli assegnatari che non hanno risposto al censimento rischiano un duplice provvedimento. «Procederemo, dopo le verifiche della Guardia di finanza, all’ingiunzione di pagamento, con modalità che saranno stabilite a breve insieme all’assessore Lelio De Santis, che ha appena ricevuto la delega alla gestione del Progetto Case. Nella peggiore delle ipotesi si potrà arrivare alla revoca dell’alloggio. Serve una regolamentazione precisa», incalza Pelini, «per utilizzare in modo responsabile quello che rappresenta un patrimonio della collettività aquilana. Gli alloggi del Progetto Case non possono diventare terra di nessuno: vanno gestiti adeguatamente, con una pianificazione futura degli interventi».

Il censimento, con l’obbligo di allegare il modello Isee per gli affittuari ante-sisma, servirà anche a rimodulare i prezzi di locazione degli alloggi, in base a fasce di reddito e nuclei familiari. «Entro il prossimo anno», conclude Pelini, «il Comune procederà all’affidamento della gestione dei Map e del Progetto Case a una società mista pubblico-privato». Nove milioni di euro la cifra annua stimata «che potrebbe subire qualche ritocco, in sede di approvazione del bando da parte del consiglio comunale».

Monica Pelliccione

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