«Centro storico rifatto in 5 anni»
Bertolaso fa il bilancio: tutti hanno un tetto, intervento unico al mondo.
L’AQUILA. «Si è parlato un sacco a vanvera di tasse e dintorni, fino a quando non abbiamo i documenti scritti e i testi dei decreti sotto gli occhi mi pare prematuro esprimere giudizi che sono solamente illazioni e ipotesi e servono a dare un senso di disorientamento alla gente e, mi pare, che non ce ne sia bisogno». Bertolaso ringrazia gli aquilani e detta i tempi per ricostruire il centro storico: 5 anni.
LE TASSE. A margine della cerimonia d’insediamento del vescovo ausiliare dell’Aquila Giovanni D’Ercole, Bertolaso, il primo a dare l’annuncio della possibile proroga, torna a soffermarsi, sollecitato, sul problema tasse. «Su questo argomento sarebbe corretto, credo, seguire le indicazioni e attenersi ai fatti. Il resto sono chiacchiere, come sono abituato a dire da diversi mesi». Ma quando arriva il decreto? «Il decreto è stato approvato dal consiglio dei ministri giovedì scorso. Adesso si sta facendo la redazione finale e andrà alla firma del presidente della Repubblica. Poi, dopo, sarà conosciuto e allora lì vedremo chi è che ha detto delle cose corrette e chi, invece, ha strumentalizzato». I termini del decreto quali sono? «I termini sono che c’è una sospensione dei tributi, come ho detto anche in conferenza stampa dopo il consiglio dei ministri, e il ministro dell’Economia Tremonti sta verificando quelli che sono gli aventi diritto e quelli che sono i criteri che devono essere seguiti. Andare a parlare di esclusioni o tutta una serie di limitazioni francamente mi sembra prematuro rispetto a quelle che sono le decisioni che saranno prese». Fin qui sulle tasse. Poi, in tv, un bilancio della sua esperienza e un ringraziamento agli aquilani.
«GRAZIE AQUILANI». «La vostra comprensione è stata motivo di sprone per andare avanti nonostante le polemiche e le incomprensioni». A undici giorni dalla scadenza del suo mandato, intervistato dal Tg2, il capo del Dipartimento della Protezione civile ha fatto un rapido bilancio della sua attività all’Aquila dal sisma del 6 aprile a oggi. «Nessun aquilano passerà il Natale in tenda, perché già da novembre abbiamo dato un tetto a tutti», ha spiegato Bertolaso. «Attualmente, sono 11mila gli aquilani sistemati nelle case antisismiche, ed entro le prime settimane del 2010 saranno 18mila. Poi ci sono le famiglie sistemate nei Map, le casette di legno provvisorie». Alla domanda su quando gli aquilani potranno riavere il loro centro storico, Bertolaso ha risposto: «A essere ottimisti non meno di cinque anni». Quindi la domanda su cosa gli rimarrà di quest’esperienza aquilana: «L’incredibile affetto di tutta la popolazione, e una grande esperienza umana e professionale. Non si è mai visto, in nessuna parte del mondo, un intervento così rapido».
COLLEMAGGIO. Bertolaso ha condotto, ieri pomeriggio, insieme all’arcivescovo Molinari, il sopralluogo all’interno della Basilica di Santa Maria di Collemaggio che è stata messa in sicurezza per ospitare la messa della mezzanotte alla quale è stato invitato il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi. La basilica scoperchiata dal terremoto è stata dotata di una copertura in plexiglass che ne permetterà la parziale fruizione.
LE TASSE. A margine della cerimonia d’insediamento del vescovo ausiliare dell’Aquila Giovanni D’Ercole, Bertolaso, il primo a dare l’annuncio della possibile proroga, torna a soffermarsi, sollecitato, sul problema tasse. «Su questo argomento sarebbe corretto, credo, seguire le indicazioni e attenersi ai fatti. Il resto sono chiacchiere, come sono abituato a dire da diversi mesi». Ma quando arriva il decreto? «Il decreto è stato approvato dal consiglio dei ministri giovedì scorso. Adesso si sta facendo la redazione finale e andrà alla firma del presidente della Repubblica. Poi, dopo, sarà conosciuto e allora lì vedremo chi è che ha detto delle cose corrette e chi, invece, ha strumentalizzato». I termini del decreto quali sono? «I termini sono che c’è una sospensione dei tributi, come ho detto anche in conferenza stampa dopo il consiglio dei ministri, e il ministro dell’Economia Tremonti sta verificando quelli che sono gli aventi diritto e quelli che sono i criteri che devono essere seguiti. Andare a parlare di esclusioni o tutta una serie di limitazioni francamente mi sembra prematuro rispetto a quelle che sono le decisioni che saranno prese». Fin qui sulle tasse. Poi, in tv, un bilancio della sua esperienza e un ringraziamento agli aquilani.
«GRAZIE AQUILANI». «La vostra comprensione è stata motivo di sprone per andare avanti nonostante le polemiche e le incomprensioni». A undici giorni dalla scadenza del suo mandato, intervistato dal Tg2, il capo del Dipartimento della Protezione civile ha fatto un rapido bilancio della sua attività all’Aquila dal sisma del 6 aprile a oggi. «Nessun aquilano passerà il Natale in tenda, perché già da novembre abbiamo dato un tetto a tutti», ha spiegato Bertolaso. «Attualmente, sono 11mila gli aquilani sistemati nelle case antisismiche, ed entro le prime settimane del 2010 saranno 18mila. Poi ci sono le famiglie sistemate nei Map, le casette di legno provvisorie». Alla domanda su quando gli aquilani potranno riavere il loro centro storico, Bertolaso ha risposto: «A essere ottimisti non meno di cinque anni». Quindi la domanda su cosa gli rimarrà di quest’esperienza aquilana: «L’incredibile affetto di tutta la popolazione, e una grande esperienza umana e professionale. Non si è mai visto, in nessuna parte del mondo, un intervento così rapido».
COLLEMAGGIO. Bertolaso ha condotto, ieri pomeriggio, insieme all’arcivescovo Molinari, il sopralluogo all’interno della Basilica di Santa Maria di Collemaggio che è stata messa in sicurezza per ospitare la messa della mezzanotte alla quale è stato invitato il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi. La basilica scoperchiata dal terremoto è stata dotata di una copertura in plexiglass che ne permetterà la parziale fruizione.