Cgil: «Trasporti, Regione matrigna»
I sindacalisti Trasatti e Fontana all’attacco: occorre garantire più fondi per la provincia dell’Aquila
L’AQUILA. «La Regione sui trasporti penalizza L’Aquila». Lo sostengono, in una nota, i sindacalisti della Cgil Umberto Trasatti e Domenico Fontana. «Mentre il trasporto pubblico abruzzese vive il suo periodo di maggior incertezza, con taglio dei fondi, bilanci in rosso e livelli di servizio sempre più inadeguati, la Regione Abruzzo continua a mantenere il proprio immobilismo pre-elettorale. Non volendo scontentare i vari potentati locali, le determinazioni necessarie per il settore tardano a venire. È il caso dei criteri di ripartizione del Fondo unico dei trasporti istituito in Abruzzo in ottemperanza alle disposizioni nazionali, annunciato dall’assessore al Bilancio Carlo Masci in pompa magna. Ora il Fondo Unico esiste ma nessuno ha intenzione di metter mano ai criteri di ripartizione dello stesso. Le ragioni», secondo i sindacalisti Cgil, «sono comprensibili ma non condivisibili. Le varie lobby politico-economiche della Regione, desiderano mantenere invariati i criteri di suddivisione che oggi ci consegnano un Abruzzo dei trasporti a più velocità o meglio dire a possibilità diverse. Così naturalmente si mantengono intatte condizioni di privilegio oggi non più accettabili. Condizioni che vedono assegnati per lo stesso servizio rimborsi chilometrici sostanzialmente diversi, che vanno da 1,66 euro a km per Arpa ai 2,05 di Ama ai quasi 9 euro riconosciuti a Sangritana passando per i 3,53 euro di Gtm. Tali diversità di contribuzione possono ancora essere tollerate? Noi pensiamo di no, e visti anche i risultati di bilancio di qualche soggetto privilegiato, siamo consapevoli di essere in presenza di sprechi e inefficienze. Nell’attuale condizione di difficoltà, di scarsità di risorse e di sacrifici che vengono chiesti a cittadini e lavoratori, è doveroso e utile rivedere i criteri di ripartizione con l’obiettivo di garantire migliori e più efficienti servizi. Non è più accettabile che mentre l’Arpa vive il suo peggior momento economico (che addirittura pone in discussione l’erogazione delle retribuzioni), che mentre l’Ama deve programmare a risorse invariate il servizio in una città in continua evoluzione anche in previsione della prossima riapertura del Polo universitario di Roio, che mentre la Scav ad Avezzano riprogramma il proprio servizio per l’effetto dei tagli, altre aziende regionali mantengano la condizione di privilegio (che consente addirittura di sperimentare voli in idrovolante, treni speciali per Meeting o addirittura si avventurino nella gestione di bacini sciistici). Noi crediamo che le risorse pubbliche destinate al trasporto pubblico locale debbano essere equamente ripartite e soprattutto debbano servire a favorire la mobilità degli abruzzesi tanto più in territori vasti e complessi come quelli della provincia dell’Aquila».