Choc a scuola, botte e insulti agli alunni
Le violenze alle elementari: due maestre intercettate dai carabinieri. Otto i genitori che hanno presentato denuncia
AVEZZANO. Bambini presi a schiaffi e tirati per i capelli. Messi in ginocchio dietro a una lavagna a osservare un angolo della classe. Offese continue. Sono le accuse che la Procura contesta a due insegnanti di 63 e 62 anni nell’avviso di chiusura indagini. A incastrarle, oltre ai racconti dei piccoli, una serie di intercettazioni ambientali fatte dai carabinieri.
Gli episodi contestati sarebbero avvenuti in una scuola elementare del territorio (omettiamo altri dettagli perché sono coinvolti dei minorenni) dal settembre 2015 all’ottobre dell’anno successivo. Le due docenti dovranno comparire davanti al giudice per le udienze preliminari il prossimo 19 luglio. Otto i genitori che figurano tra le parti offese. Tre già si sono costituiti parte civile. Nel rapporto sul tavolo del pm c’è una sfilza di ipotetici reati che le due donne avrebbero commesso nei confronti degli alunni, alcuni dei quali non sono stati identificati. Scrive il pm: «L’insegnante, nel rimproverare una bambina per dei compiti di matematica che secondo lei andavano svolti diversamente, in un primo momento le lancia il quaderno sul banco, poi, dopo che la bambina aveva chinato la testa sul quaderno, la colpisce con uno schiaffo al viso».
In un’altra circostanza, sempre contestata dalla Procura, una bambina viene afferrata per i capelli. Questa l’intercettazione: «Sei impazzita... dorme... guarda... guarda questa dorme... a che ora sei andata a dormire a mezzanotte? All’una... a che ora? Dì la verità... a mezzanotte?». Nelle carte della Procura emergono episodi di tirate d’orecchie, strattoni e trascinamenti. Così le insegnanti rivolte agli alunni, in altre intercettazioni: «Figlia di p..., non capisci niente, non sei una bambina normale, sciocca, non vali niente, zero vali». E ancora, le umiliazioni a un bambino. L’intercettazione: «Non sono contenta di te... non ti voglio sentire, sei il bambino più noioso, siete d’accordo bambini? (in sottofondo: sìììì)».
Ma non è tutto. Un alunno con problemi nel camminare sarebbe stato costretto a “esibirsi” tra due file di banchi, davanti ai compagni. Poi bimbi costretti a inginocchiarsi dopo aver scritto male alcune lettere. In una circostanza un altro alunno sarebbe finito in piedi, dietro alla lavagna, con il volto rivolto verso il muro, per circa 40 minuti. Altri bambini sarebbero stati cacciati dall’aula e costretti a portarsi dietro i banchi.
Per il pm una delle due insegnanti in particolare «con grida veementi incuteva terrore e angoscia, condotte che determinavano nelle persone offese uno stato di profonda sofferenza, così da provocare negli stessi crisi di pianto, la sera prima di andare a letto e la mattina prima di uscire di casa per andare a scuola, attacchi di vomito subito prima di entrare in classe e altri disturbi psicosomatici, come improvvisi mal di pancia, nonché rifiuto di tornare a scuola».
Alcune famiglie sono assistite dall’avvocato Crescenzo Presutti.
©RIPRODUZIONE RISERVATA
Gli episodi contestati sarebbero avvenuti in una scuola elementare del territorio (omettiamo altri dettagli perché sono coinvolti dei minorenni) dal settembre 2015 all’ottobre dell’anno successivo. Le due docenti dovranno comparire davanti al giudice per le udienze preliminari il prossimo 19 luglio. Otto i genitori che figurano tra le parti offese. Tre già si sono costituiti parte civile. Nel rapporto sul tavolo del pm c’è una sfilza di ipotetici reati che le due donne avrebbero commesso nei confronti degli alunni, alcuni dei quali non sono stati identificati. Scrive il pm: «L’insegnante, nel rimproverare una bambina per dei compiti di matematica che secondo lei andavano svolti diversamente, in un primo momento le lancia il quaderno sul banco, poi, dopo che la bambina aveva chinato la testa sul quaderno, la colpisce con uno schiaffo al viso».
In un’altra circostanza, sempre contestata dalla Procura, una bambina viene afferrata per i capelli. Questa l’intercettazione: «Sei impazzita... dorme... guarda... guarda questa dorme... a che ora sei andata a dormire a mezzanotte? All’una... a che ora? Dì la verità... a mezzanotte?». Nelle carte della Procura emergono episodi di tirate d’orecchie, strattoni e trascinamenti. Così le insegnanti rivolte agli alunni, in altre intercettazioni: «Figlia di p..., non capisci niente, non sei una bambina normale, sciocca, non vali niente, zero vali». E ancora, le umiliazioni a un bambino. L’intercettazione: «Non sono contenta di te... non ti voglio sentire, sei il bambino più noioso, siete d’accordo bambini? (in sottofondo: sìììì)».
Ma non è tutto. Un alunno con problemi nel camminare sarebbe stato costretto a “esibirsi” tra due file di banchi, davanti ai compagni. Poi bimbi costretti a inginocchiarsi dopo aver scritto male alcune lettere. In una circostanza un altro alunno sarebbe finito in piedi, dietro alla lavagna, con il volto rivolto verso il muro, per circa 40 minuti. Altri bambini sarebbero stati cacciati dall’aula e costretti a portarsi dietro i banchi.
Per il pm una delle due insegnanti in particolare «con grida veementi incuteva terrore e angoscia, condotte che determinavano nelle persone offese uno stato di profonda sofferenza, così da provocare negli stessi crisi di pianto, la sera prima di andare a letto e la mattina prima di uscire di casa per andare a scuola, attacchi di vomito subito prima di entrare in classe e altri disturbi psicosomatici, come improvvisi mal di pancia, nonché rifiuto di tornare a scuola».
Alcune famiglie sono assistite dall’avvocato Crescenzo Presutti.
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