Cialente: avevo ragione io
Distribuzione fondi, chiesto a Chiodi l'accesso agli atti
L'AQUILA. «Da tempo, e ad arte, è stata fatta passare l'immagine di un sindaco litigioso, pronto a contestare "benefattori e buone proposte". Ora, fermo restando l'augurio agli indagati di poter dimostrare la loro estraneità ai fatti, credo che il mio "strillare" possa essere giudicato in modo diverso».
A parlare è il sindaco dell'Aquila Massimo Cialente , che ricorda il no del Comune all'ingresso nella Fondazione e che aggiunge di aver chiesto alcuni giorni fa, entrando nello specifico dei fondi Giovanardi, l'accesso agli atti, «perché quell'inspiegabile distribuzione a pioggia dei fondi», dice, «non rende giustizia ai terremotati che chiedono strutture e servizi sociali».
Cialente racconta anche della sua convocazione in Procura, come persona informata sui fatti, avvenuta quasi un anno fa. E dell'attenzione dei magistrati nei confronti delle sue "pesanti" dichiarazioni pubbliche rivolte all'indirizzo di Giovanardi che, in più occasioni, aveva accusato il Comune di non aver presentato progetti da poter finanziare con i "suoi" 12 milioni. «La nostra idea era quella di utilizzare i soldi per fronteggiare l'emergenza sociale nei termini indicati dalla normativa» aggiunge Cialente. «Avevamo presentato, oltre ai progetti per i nuovi quartieri, due proposte importanti che riguardavano la ristrutturazione dell'Ex Ipab in centro storico, da trasformare in sede del welfare, e dell'ex Onpi. Sono andato a Roma per promuovere questi interventi, ma Giovanardi ha risposto che c'era il progetto di questa Fondazione nella quale, successivamente, ci è stato chiesto di entrare. Cosa che non abbiamo fatto anche perché il metodo del finanziamento a pioggia era del tutto inaccettabile. Si è voluto accotentare tutti e non fare nulla. E oggi, a distanza di 29 mesi dal terremoto, ciò che pesa è avere ancora tende per l'aggregazione nelle new town. Nulla è stato fatto per migliorare le condizioni di vita dei terremotati. Un'operazione, quella della Fondazione, discutibile. Ma non voglio entrare nel merito dell'inchiesta, di cui si sa poco. Posso solo dire di avere piena fiducia nella magistratura».
L'assessore comunale Stefania Pezzopane rincara la dose. «Sui fondi Giovanardi» dice «la nostra richiesta è sempre la stessa. Chiarezza! Lo chiediamo da tempi non sospetti. Il sindaco, subito dopo la pubblicazione della graduatoria dei fondi, ha firmato una richiesta di accesso agli atti. Abbiamo chiesto al commissario Chiodi di rendere noti i verbali della commissione, di far luce sui criteri in base ai quali sono stati assegnati i punteggi a ciascun Comune. Richieste su cui non è giunta risposta. La vicenda dei fondi Giovanardi "puzzava" sin dall'inizio. Il Comune dell'Aquila presentava progetti seri, ma nessuno andava mai bene. Oggi i cittadini delle new town, che si sono visti negare i progetti, capiscono come vanno le cose! Alla Fondazione Abruzzo solidarietà e sviluppo il Comune non ha mai aderito. Dopo i primi contatti e incontri con i vertici della Fondazione, il Comune decise di non voler essere della partita. Non riuscivamo a comprendere perché ci dovesse essere un organismo che facesse da intermediario, da filtro, tra i Comuni del cratere e i fondi statali. La nostra mancata adesione allora aveva provocato qualche mal di pancia. Sono fioccate critiche da alcuni amministratori e dai vertici della Fondazione. Abbiamo poi appreso della costituzione di cooperative sociali formate ad hoc per gestire le strutture finanziate con i fondi Giovanardi. Alla luce delle ultime vicende e considerato che la Fondazione, attraverso i suoi vertici, in più occasioni ha palesato il suo collegamento con il dicastero di Giovanardi e che lo stesso Fabrizio Traversi come l'attuale presidente della Fondazione, Pierluigi Pollini, si sono rappresentati come collaboratori del sottosegretario, chiediamo a Chiodi un gesto di coraggio: blocchi la graduatoria dei fondi».
A parlare è il sindaco dell'Aquila Massimo Cialente , che ricorda il no del Comune all'ingresso nella Fondazione e che aggiunge di aver chiesto alcuni giorni fa, entrando nello specifico dei fondi Giovanardi, l'accesso agli atti, «perché quell'inspiegabile distribuzione a pioggia dei fondi», dice, «non rende giustizia ai terremotati che chiedono strutture e servizi sociali».
Cialente racconta anche della sua convocazione in Procura, come persona informata sui fatti, avvenuta quasi un anno fa. E dell'attenzione dei magistrati nei confronti delle sue "pesanti" dichiarazioni pubbliche rivolte all'indirizzo di Giovanardi che, in più occasioni, aveva accusato il Comune di non aver presentato progetti da poter finanziare con i "suoi" 12 milioni. «La nostra idea era quella di utilizzare i soldi per fronteggiare l'emergenza sociale nei termini indicati dalla normativa» aggiunge Cialente. «Avevamo presentato, oltre ai progetti per i nuovi quartieri, due proposte importanti che riguardavano la ristrutturazione dell'Ex Ipab in centro storico, da trasformare in sede del welfare, e dell'ex Onpi. Sono andato a Roma per promuovere questi interventi, ma Giovanardi ha risposto che c'era il progetto di questa Fondazione nella quale, successivamente, ci è stato chiesto di entrare. Cosa che non abbiamo fatto anche perché il metodo del finanziamento a pioggia era del tutto inaccettabile. Si è voluto accotentare tutti e non fare nulla. E oggi, a distanza di 29 mesi dal terremoto, ciò che pesa è avere ancora tende per l'aggregazione nelle new town. Nulla è stato fatto per migliorare le condizioni di vita dei terremotati. Un'operazione, quella della Fondazione, discutibile. Ma non voglio entrare nel merito dell'inchiesta, di cui si sa poco. Posso solo dire di avere piena fiducia nella magistratura».
L'assessore comunale Stefania Pezzopane rincara la dose. «Sui fondi Giovanardi» dice «la nostra richiesta è sempre la stessa. Chiarezza! Lo chiediamo da tempi non sospetti. Il sindaco, subito dopo la pubblicazione della graduatoria dei fondi, ha firmato una richiesta di accesso agli atti. Abbiamo chiesto al commissario Chiodi di rendere noti i verbali della commissione, di far luce sui criteri in base ai quali sono stati assegnati i punteggi a ciascun Comune. Richieste su cui non è giunta risposta. La vicenda dei fondi Giovanardi "puzzava" sin dall'inizio. Il Comune dell'Aquila presentava progetti seri, ma nessuno andava mai bene. Oggi i cittadini delle new town, che si sono visti negare i progetti, capiscono come vanno le cose! Alla Fondazione Abruzzo solidarietà e sviluppo il Comune non ha mai aderito. Dopo i primi contatti e incontri con i vertici della Fondazione, il Comune decise di non voler essere della partita. Non riuscivamo a comprendere perché ci dovesse essere un organismo che facesse da intermediario, da filtro, tra i Comuni del cratere e i fondi statali. La nostra mancata adesione allora aveva provocato qualche mal di pancia. Sono fioccate critiche da alcuni amministratori e dai vertici della Fondazione. Abbiamo poi appreso della costituzione di cooperative sociali formate ad hoc per gestire le strutture finanziate con i fondi Giovanardi. Alla luce delle ultime vicende e considerato che la Fondazione, attraverso i suoi vertici, in più occasioni ha palesato il suo collegamento con il dicastero di Giovanardi e che lo stesso Fabrizio Traversi come l'attuale presidente della Fondazione, Pierluigi Pollini, si sono rappresentati come collaboratori del sottosegretario, chiediamo a Chiodi un gesto di coraggio: blocchi la graduatoria dei fondi».
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