Cialente, le critiche di Idv e Sel
«Candidatura non condivisa». Ma Lolli (Pd) lo difende
L'AQUILA. Spuntano le prime riserve alla candidatura del sindaco Massimo Cialente alle primarie del Partito democratico. Al coro di sì emerso giovedì sera durante i colloqui tra il primo cittadino e i rappresentanti dei partiti della coalizione, si aggiungono i contrari e qualche dubbioso. Tra i partiti convocati non c'era, ad esempio, l'Italia dei valori. Il segretario comunale Lelio De Santis sottolinea che «nessuna delegazione del partito è stata ricevuta dal sindaco». Ma De Santis non approva l'improvvisa sterzata del sindaco. «È stato in questo modo interrotto un percorso cominciato insieme a tutta la coalizione», spiega. «Dieci giorni fa avevamo stabilito tutto: le modalità di svolgimento delle primarie, la data (il 18 dicembre), e il perimetro della coalizione». Poi l'uscita di Cialente che ha, secondo De Santis, vanificato gli sforzi portati a termine con l'intera coalizione.
«Nulla in contrario alla candidatura di Massimo», chiarisce il segretario dell'Idv. «Ma questa improvvisa decisione a me sembra frutto di un giochetto interno al partito», aggiunge. «Invece quello che è accaduto sa di partitocratico, di scelte personalistiche». E pone un ultimatum: «Chiediamo al sindaco e al Pd di convocare entro oggi il tavolo del centrosinistra, che è stato sospeso, per riprendere il discorso condiviso sulle primarie» e «bloccato da Cialente che lo ha messo su un canale tutto personale».
Non vede da sempre di buon occhio la candidatura di Cialente a sindaco il consigliere comunale del Pd Vincenzo Rivera. «Speravo che il partito cercasse il cambiamento», spiega, «e candidasse Lolli. Invece tutto resta com'è. La città ha bisogno di essere guidata da una persona costante e decisionista», aggiunge Rivera, «e invece Cialente cambia spesso idea all'ultimo minuto. E non si assume le sue responsabilità». Rivera si augura che «all'interno del Pd emerga una candidatura diversa da quella di Cialente». «Ma è un'utopia. E allora andrò a votare tappandomi il naso». E intanto aspetta l'arrivo di «un Matteo Renzi dell'Aquila».
Rivera sottolinea inoltre che all'interno del Pd ci sono anche «altri esponenti non entusiasti della candidatura di Cialente, come il segretario comunale Francesco Iritale e il consigliere Fabio Ranieri». Si aspettava un volto diverso in corsa per le primarie anche Giustino Masciocco coordinatore di Sinistra ecologia e libertà. «Noi di Sel ancora aspettiamo una risposta alle nostre richieste», spiega. «Rispettiamo le scelte, ma crediamo che le primarie debbano essere uno strumento di democrazia e non per lasciare le cose come stanno. La candidatura di Cialente», conclude «non risolve le cose». Cerca di spegnere le prime allusioni a una lotta interna al partito il parlamentare e amico fraterno del primo cittadino Giovanni Lolli. Da più voci nei giorni scorsi era stato dato come il candidato alle primarie del Pd. «Non c'è stata alcuna partita tra me e Massimo Cialente», chiarisce, «non stiamo giocando».
«Nulla in contrario alla candidatura di Massimo», chiarisce il segretario dell'Idv. «Ma questa improvvisa decisione a me sembra frutto di un giochetto interno al partito», aggiunge. «Invece quello che è accaduto sa di partitocratico, di scelte personalistiche». E pone un ultimatum: «Chiediamo al sindaco e al Pd di convocare entro oggi il tavolo del centrosinistra, che è stato sospeso, per riprendere il discorso condiviso sulle primarie» e «bloccato da Cialente che lo ha messo su un canale tutto personale».
Non vede da sempre di buon occhio la candidatura di Cialente a sindaco il consigliere comunale del Pd Vincenzo Rivera. «Speravo che il partito cercasse il cambiamento», spiega, «e candidasse Lolli. Invece tutto resta com'è. La città ha bisogno di essere guidata da una persona costante e decisionista», aggiunge Rivera, «e invece Cialente cambia spesso idea all'ultimo minuto. E non si assume le sue responsabilità». Rivera si augura che «all'interno del Pd emerga una candidatura diversa da quella di Cialente». «Ma è un'utopia. E allora andrò a votare tappandomi il naso». E intanto aspetta l'arrivo di «un Matteo Renzi dell'Aquila».
Rivera sottolinea inoltre che all'interno del Pd ci sono anche «altri esponenti non entusiasti della candidatura di Cialente, come il segretario comunale Francesco Iritale e il consigliere Fabio Ranieri». Si aspettava un volto diverso in corsa per le primarie anche Giustino Masciocco coordinatore di Sinistra ecologia e libertà. «Noi di Sel ancora aspettiamo una risposta alle nostre richieste», spiega. «Rispettiamo le scelte, ma crediamo che le primarie debbano essere uno strumento di democrazia e non per lasciare le cose come stanno. La candidatura di Cialente», conclude «non risolve le cose». Cerca di spegnere le prime allusioni a una lotta interna al partito il parlamentare e amico fraterno del primo cittadino Giovanni Lolli. Da più voci nei giorni scorsi era stato dato come il candidato alle primarie del Pd. «Non c'è stata alcuna partita tra me e Massimo Cialente», chiarisce, «non stiamo giocando».
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