Cialente: nuova giunta, ora si lavora

Presentata la squadra che governerà la città. Critiche a Chiodi

L'AQUILA. Dopo 9 giorni dal ballottaggio nasce la nuova giunta di Massimo Cialente. Nove assessori in tutto, tre le donne (Stefania Pezzopane, Betty Leone ed Emanuela Iorio). Un parto difficile, intervallato dalle polemiche sulle «spartizioni dei posti» sollevate dall'Api di Rutelli e annunci di ricorsi da parte di consiglieri esclusi (Angelo Mancini ed Enrico Verini). Ma infine, il sindaco, che domani compie sessant'anni, si è voluto regalare una giunta «di spessore»: orgoglioso, con rinnovato ottimismo e l'espressione distesa, ha presentato una squadra che calca quasi completamente la precedente «nel segno della continuità e del rispetto del voto degli elettori», i due criteri da sempre tenuti a mente dal sindaco. Ieri la nuova giunta Cialente-bis è stata presentata nella sede del Comune a Villa Gioia, con tanto di foto di gruppo davanti alla pianta gigante della città antica. Roberto Riga (Api) sarà vicesindaco, assessore alla Protezione civile e all'Ambiente e allo Smaltimento per le macerie.

Un assessorato pesante viene affidato a sorpresa a Lelio De Santis dell'Italia dei valori, uno degli oppositori più fieri di Cialente nonostante l'Idv fosse in giunta. Bordate all'operato del sindaco erano, infatti, all'ordine del giorno. A De Santis spetta dunque l'assessorato al Bilancio, con delega, tra le altre cose, anche al Contenzioso e contratti, delega che nell'ambito della ricostruzione «nei prossimi anni diventerà importante», ha spiegato Cialente. Pace fatta dunque tra il sindaco e il dipietrista De Santis, che si è affrettato a chiarire: «La storia della mia opposizione a Cialente è stata enfatizzata. La nostra è semplicemente stata una presenza forte in giunta», ha spiegato, «grazie anche ad Angelo Mancini. Abbiamo sempre dato un contributo, le critiche erano un modo per fare valere le nostre ragioni». Ma niente a che vedere con «gli attacchi personali», ha precisato De Santis.

A difendere la scelta di De Santis, è intervenuto il sindaco stesso, che è tornato sulle ragioni dell'apparentamento: «L'apparentamento è una decisione politica, noi non abbiamo fatto altro che difendere la volontà che i cittadini hanno espresso alle urne. Con la presenza di Lelio, abbiamo potuto mettere a punto una giunta che ricalcasse la precedente». Cambia qualcosa anche per quanto riguarda le deleghe di Pietro Di Stefano, che oltre a quella sulla Ricostruzione generale, assume anche quella sulla Ricostruzione dei Beni storici, artistici e monumentali. A Di Stefano vanno anche le Politiche urbanistiche e l'Edilizia. L'assessore ha approfittato dell'incontro per dare qualche informazione sul piano di ricostruzione dell'Aquila: «Al di là dell'intesa del commissario, che ancora non arriva, l'attuazione del piano è già partita nel 2010». Tra le new entry ci sono due donne: Betty Leone di Sel, sindacalista della Cgil, è il nuovo assessore alle Risorse umane e alla Polizia municipale. Emanuela Iorio dei Cattolici democratici, invece, è titolare dello Sport e tempo libero, con deleghe in materia di Aeroporto dei Parchi e Pari opportunità. Altra novità riguarda, invece, Alfredo Moroni, che da assessore all'Ambiente diventa assessore alle Opere pubbliche, al patrimonio e al verde pubblico. Si occuperà anche del Patrimonio e della gestione del progetto Case e Map. La squadra adesso al completo può metteresi subito al lavoro, anche se il sindaco Cialente si è voluto scusare «per il ritardo rispetto alla tabella di marcia», mentre domani verrà convocato il nuovo consiglio comunale: la data possibile della prima assise sarà l'8 o l'11 giugno. «Abbiamo portato un ritardo di pochi giorni, ed è stato anche difficile perché abbiamo dovuto rinunciare a tre assessori, accorpando le deleghe».

Motivo per il quale Cialente vorrebbe aggiungere alla squadra della nuova amministrazione anche un city manager: «Spero di ottenere la deroga dal governo», ha detto, «il manager (per questa figura il sindaco pensa a Vincenzo Rivera), dovrà occuparsi di coordinare i dirigenti del Comune». E si tratterà di «un investimento e non di un costo», ha assicurato.

CONTRO TUTTI. Forte del traguardo raggiunto, Cialente non ha risparmiato critiche a destra e a manca. Contro il commissario Gianni Chiodi, che aveva definito «bassa» l'affluenza alle urne alle elezioni dell'Aquila. «L'Aquila ha sfondato alla grande», ha risposto il sindaco. «È lui, piuttosto, che è stato votato con il 52%: un voto condominiale». Il sindaco non ha risparmiato nemmeno il capo della Stm, Gaetano Fontana: «Aspettiamo 12 milioni di euro per le ditte che hanno lavorato alle case B e C: perché non vengono sbloccati?». Non è rimasto immune dalle bordate di Cialente il presidente della Provincia Antonio Del Corvo: «La nostra giunta pronta in 9 giorni; la sua presentata dopo un mese e pure senza deleghe». Infine, l'attacco al capo dell'opposizione De Matteis e alla sua proposta di una Commissione per la ricostruzione. «Non serve a niente, abbiamo già la seconda commissione che se ne occupa».

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