Cialente offre un posto in giunta a Mancini (Api)

Il sindaco cerca voti anche nel campo avverso (Properzi) Nasce il gruppo dei salviniani: i giovani mollano De Matteis

L’AQUILA. Con Api si vola. Avrà ricordato il vecchio slogan Massimo Cialente che, in cerca di puntellamenti per la sua giunta attraversata dai marosi della crisi, ha pensato a un nome nuovo: quello di Pierluigi Mancini di Alleanza per l’Italia, il partito di Francesco Rutelli. Quell’Api uscita dalla giunta con le dimissioni dell’ex vicesindaco Roberto Riga che ha chiesto pure i danni al Comune per fatti inerenti a una vicenda giudiziaria. Ora il sindaco, visto che il vento soffia da sinistra, prova a spostarsi un po’ più in là. «Ho chiesto a Pierluigi Mancini di entrare in giunta, come aveva espresso in occasione di una riunione di coalizione», afferma il sindaco. «Mi deve dare una risposta lui. Io aspetto».

Diversa la lettura del rimpasto che dà Mancini. «Non entro in giunta perché nessuno me l’ha chiesto. Anzi diciamo che se mi viene proposto dico di no. Se il sindaco vuole un nominativo sono disposto a darglielo». Insomma, un invito rispedito al mittente.

A proposito di respingimenti, la formazione politica “Noi con Salvini”, che in effetti mancava nel panorama politico aquilano, sbarca ufficialmente in consiglio comunale. L’ex democristiano Emanuele Imprudente, ex L’Aquila città aperta, è il capogruppo. I suoi compagni di viaggio sono Luigi D’Eramo (Lca, ex Prospettiva 2022, lista civica della Destra) e Daniele Ferella, altro ex Dc eletto con “Tutti per L’Aquila” e poi passato a “Città aperta”. I tre giovani rampolli, che compongono la classe dirigente del centrodestra cittadino, tagliano, così, il cordone ombelicale con Giorgio De Matteis, ora a capo del monogruppo di “Città aperta”, candidato sindaco sconfitto da Cialente e fino a ieri leader dell’opposizione in consiglio comunale.

I tre consiglieri salviniani si sono presentati così: «Siamo contro la sinistra che governa L’Aquila soltanto per ragioni elettorali», ha spiegato Imprudente. «Siamo, dopo il Pd, il gruppo più importante del consiglio comunale. In questa fase parliamo con i cittadini. Salvini ci piace perché parla dei problemi della gente. Faremo un partito vero». Secondo Imprudente, «il sindaco non ha una maggioranza stabile ma nessuno staccherà la spina, ci sono troppi interessi in ballo. Vivacchieranno senza una visione di città». E ancora: «Noi continuiamo a dire, come dopo il terremoto, “prima vengano gli aquilani”. No a nuovi immigrati all’Aquila perché questa città ha problemi particolari. Chiediamo da anni politiche di sicurezza, su questo all’Aquila c’è una battaglia che è anche di Salvini». Il coordinatore regionale Simone Angelosante ha sottolineato che «all’Aquila c’è il gruppo più grande in Italia di “Noi con Salvini”, siamo primo partito del centrodestra nel quale ci saranno nuovi ingressi». Il referente cittadino è Alfonso Magliocco, ex coordinatore Pdl.

Quasi frastornato da tutti questi cambiamenti dello schacchiere, il sindaco sembra aver accantonato, per ora, la battaglia con Rifondazione per adottare un’altra strategia: quella di pescare nel campo avverso. Il nome ricorrente è quello di Pierluigi Properzi (Domani L’Aquila), che potrebbe assicurare quello che una volta si chiamava appoggio esterno, riaprendo spiragli per gli epurati della grande famiglia socialista.

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