Cialente: primarie confronto vero
Il sindaco rafforzato dal suo partito finisce sotto attacco dell'Idv
L'AQUILA. «Le primarie? Una scelta democratica di cui andare fieri». Ad affermarlo è il sindaco Massimo Cialente, convinto sostenitore delle primarie, che - dopo aver avuto dal Pd il via libera alla sua candidatura - sollecita un confronto a più voci.
«Sono felicissimo che si facciano le primarie, uno strumento democratico in cui credo fermamente. Per me», afferma Cialente «è un onore competere con Vittorio Festuccia, indicato da Sinistra ecologia e libertà, ma mi piacerebbe che a queste primarie partecipassero anche altri. Penso all'Italia dei valori, che però sembra aver preso una strada diversa, agli altri partiti della coalizione, ma anche a persone della società civile. Mi piacerebbe poter ripetere l'esperienza del 2007, quando fummo in sette a candidarci. Credo che questa sia una strada obbligata e la speranza è che ci siano più persone disposte a scendere in campo. Ciascuno», continua Cialente, «porterà il proprio contributo, poi tutti pronti, come 5 anni fa, a sostenere il vincitore nella sfida elettorale. Voglio ricordare che a quel mio programma di mandato - che ritengo in gran parte onorato nonostante il terremoto - lavorarono anche alcuni di quei candidati alle primarie. Un'esperienza da ripetere, con l'auspicio che le primarie possano essere anche un momento di confronto vero coi cittadini».
Un Cialente che, dopo gli incontri coi dissidenti del Pd, le mediazioni e il definitivo sì alla sua candidatura, appare decisamente più sollevato. «È andata benissimo», ammette, pensando anche «al superamento di qualche mal di pancia». «L'unica nota stonata», afferma, «sono le dimissioni di Giulio Petrilli. Non per la sua decisione di lasciare il Pd, poiché è nota la sua irrequietezza politica, ma per le motivazioni tirate fuori. Petrilli dovrebbe sapere che i passaggi relativi ai puntellamenti sono stati concordati con l'allora prefetto e vicecommissario Franco Gabrielli. È chiaro che parla di cose che non sa. E non è certo la prima volta che accade».
Ma proprio sulle dimissioni al vetriolo di Petrilli interviene il segretario dell'Italia dei valori Lelio De Santis. Un'occasione colta al volo per sferrare l'ennesimo attacco a Cialente e alla sua giunta, dalla quale, però, l'Italia dei valori non è mai uscita. «Le dimissioni dal Pd di Petrilli», sostiene De Santis, «sono un segnale coraggioso contro il cialentismo e una conferma delle ragioni della scelta dell'Idv di correre con un proprio candidato alle elezioni amministrative. Sento il dovere di esprimere rispetto per un gesto pieno di coraggio e di coerenza e di solidarizzare con lui per il grido d'allarme su una gestione amministrativa che sa poco di sinistra e poco di trasparenza» aggiunge De Santis.
«In una stagione politica in cui è difficile scorgere il confine fra destra e sinistra, fra interessi particolari e generali, Petrilli ha il coraggio di denunciare la cattiva politica, anche del suo partito, solo per difendere il principio della trasparenza e il valore della moralità che non vede rappresentati nella gestione amministrativa di Cialente. Un sindaco del Pd che in tanti criticano nei corridoi e nessuno nelle sedi ufficiali». Infine, l'invito a Petrilli «a continuare il suo impegno nell'Idv». Un giudizio inequivocabile che, però, rende difficile giustificare le ragioni per le quali l'Idv continua a sostenere Cialente. (m.m.)
«Sono felicissimo che si facciano le primarie, uno strumento democratico in cui credo fermamente. Per me», afferma Cialente «è un onore competere con Vittorio Festuccia, indicato da Sinistra ecologia e libertà, ma mi piacerebbe che a queste primarie partecipassero anche altri. Penso all'Italia dei valori, che però sembra aver preso una strada diversa, agli altri partiti della coalizione, ma anche a persone della società civile. Mi piacerebbe poter ripetere l'esperienza del 2007, quando fummo in sette a candidarci. Credo che questa sia una strada obbligata e la speranza è che ci siano più persone disposte a scendere in campo. Ciascuno», continua Cialente, «porterà il proprio contributo, poi tutti pronti, come 5 anni fa, a sostenere il vincitore nella sfida elettorale. Voglio ricordare che a quel mio programma di mandato - che ritengo in gran parte onorato nonostante il terremoto - lavorarono anche alcuni di quei candidati alle primarie. Un'esperienza da ripetere, con l'auspicio che le primarie possano essere anche un momento di confronto vero coi cittadini».
Un Cialente che, dopo gli incontri coi dissidenti del Pd, le mediazioni e il definitivo sì alla sua candidatura, appare decisamente più sollevato. «È andata benissimo», ammette, pensando anche «al superamento di qualche mal di pancia». «L'unica nota stonata», afferma, «sono le dimissioni di Giulio Petrilli. Non per la sua decisione di lasciare il Pd, poiché è nota la sua irrequietezza politica, ma per le motivazioni tirate fuori. Petrilli dovrebbe sapere che i passaggi relativi ai puntellamenti sono stati concordati con l'allora prefetto e vicecommissario Franco Gabrielli. È chiaro che parla di cose che non sa. E non è certo la prima volta che accade».
Ma proprio sulle dimissioni al vetriolo di Petrilli interviene il segretario dell'Italia dei valori Lelio De Santis. Un'occasione colta al volo per sferrare l'ennesimo attacco a Cialente e alla sua giunta, dalla quale, però, l'Italia dei valori non è mai uscita. «Le dimissioni dal Pd di Petrilli», sostiene De Santis, «sono un segnale coraggioso contro il cialentismo e una conferma delle ragioni della scelta dell'Idv di correre con un proprio candidato alle elezioni amministrative. Sento il dovere di esprimere rispetto per un gesto pieno di coraggio e di coerenza e di solidarizzare con lui per il grido d'allarme su una gestione amministrativa che sa poco di sinistra e poco di trasparenza» aggiunge De Santis.
«In una stagione politica in cui è difficile scorgere il confine fra destra e sinistra, fra interessi particolari e generali, Petrilli ha il coraggio di denunciare la cattiva politica, anche del suo partito, solo per difendere il principio della trasparenza e il valore della moralità che non vede rappresentati nella gestione amministrativa di Cialente. Un sindaco del Pd che in tanti criticano nei corridoi e nessuno nelle sedi ufficiali». Infine, l'invito a Petrilli «a continuare il suo impegno nell'Idv». Un giudizio inequivocabile che, però, rende difficile giustificare le ragioni per le quali l'Idv continua a sostenere Cialente. (m.m.)
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