Cialente: troppi politici avvitati al campanilismo

Il sindaco bacchetta i suoi colleghi e lancia una proposta di legge per le Regionali «Liste di 32 candidati consiglieri con due o tre preferenze e il voto di genere»

L’AQUILA. Dichiara guerra al campanilismo il sindaco dell’Aquila, Massimo Cialente. Lo fa con un lungo e articolato post su facebook, strumento diretto ed efficace che il primo cittadino utilizza di sovente. Un post che è una sorta di “dichiarazione d’amore” per la sua terra, l’Abruzzo, ma anche una dura reprimenda alla classe politica locale, avvitata nella logica del campanile. Cialente propone una riforma elettorale «per l’elezione dei consiglieri regionali, che dovranno spogliarsi delle vesti di federazioni di feudi elettorali». E lancia una raccolta di firme. Preoccupato per l’Abruzzo.

«Sono preoccupatissimo del destino della mia terra, l’Abruzzo», esordisce Cialente, «una regione bellissima, con territori pressoché intonsi, splendidi borghi, belle città. Terra ricca anche di talenti, con mille vocazioni variamente distribuite sul territorio. Posto al centro dell’Italia, vicino a enormi bacini demografici, l’Abruzzo potrebbe vivere su tutto, dall’industria dello spazio e vecchie tradizioni come la pastorizia. Ma la situazione in cui versa, mi allarma fortemente».

Fattori di debolezza.

Il primo tallone d’Achille, individuato dal sindaco, è nello scarso sviluppo demografico, appena 1 milione e 300mila abitanti. «Dato strettamente connesso», rileva Cialente, «al dramma della disoccupazione e dell’emigrazione. Non siamo ricchi, abbiamo alle spalle decenni di errori e malaffare, che ci hanno indebolito e minato, economicamente e socialmente. Abbiamo anche un problema di classe dirigente diffusa: i nostri figli migliori, ancora oggi, fanno la valigia».

La piaga del campanile.

«In Abruzzo cresce la malapianta del campanile», denuncia Cialente, «la nostra politica non riesce neppure a fare un’analisi su scala provinciale. Siamo fermi alle aree. Nel nostro caso l’Aquilano, differente persino rispetto alla Marsica, alla Valle Peligna. Ma questo vale anche per il Teramano, il Chietino e il Pescarese. Negli ultimi giorni vi è stato “l’incidente” sul numero di posti assegnati alla facoltà di medicina dell’Aquila e di Chieti. Errore prontamente risolto dal ministro, Stefania Giannini, divenuto occasione di attacchi alla Regione e all’Università di Chieti».

La difesa dell’orticello.

«I politici, e non solo loro, pigri e incapaci di delineare progetti di respiro, usano il campanile come unico mezzo per avere consensi», sottolinea Cialente, «ognuno difende il proprio orticello. Così non si va da nessuna parte. In questi anni ci sono stati consiglieri e assessori regionali di cui la gente non conosce neppure la faccia. Vale anche per molti parlamentari abruzzesi».

Riforma elettorale.

Una riforma elettorale per l’elezione dei consiglieri regionali dell’intero Abruzzo. La proposta di Cialente prevede l’elezione su liste di 32 consiglieri, con attenzione al voto di genere, e con due o tre preferenze. «In questo modo», dichiara, «avremmo finalmente consiglieri che si occuperanno di tutta la Regione. Lancio questa proposta al presidente della Regione, Luciano D’Alfonso, alla sua giunta e al segretario del Pd, Marco Rapino». Raccolta di firme.

Fa appello agli abruzzesi, Cialente perché giudichino la sua proposta. E, se approvata, diano il via a una raccolta di firme per fare della riforma elettorale una realtà. «Gli abruzzesi», conclude, «combattano battaglie ideali per l’Abruzzo del futuro».

Monica Pelliccione

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