Cialente: voglio primarie vere
Il primo cittadino: vado avanti, non mi stupiscono le riserve di Sel e Idv
L'AQUILA. Le primarie? Uno strumento di democrazia. La ricostruzione? Un groppone che gli pesa come «un macigno» e che intende risolvere a tutti i costi se dovesse tornare a governare la città. Il sindaco Cialente racconta il perché della sua candidatura alle primarie del Pd.
Sindaco perchè ha deciso di ricandidarsi?
«Perché amo questa città. E perché credo di poter ancora dare tanto. Ho seguito passo passo la tragedia del terremoto. Un'esperienza che mi ha convinto a proseguire il cammino incominciato 5 anni fa».
È ancora convinto anche dopo i dubbi espressi da Idv, Sel e dal suo stesso partito?
«Sì, sono convinto. Non mi stupiscono le riserve. Le primarie si fanno per risolvere tutti i problemi che emergono ora. Penso che soprattuto un sindaco uscente debba sottoporsi al giudizio dei cittadini per non dare l'idea di scelte fatte a monte. Io voglio essere un candidato come gli altri». Nell'incontro di ieri tra i partiti dell'eventuale coalizione è uscita la data del 15 gennaio. Ce la farete? «Il 15 gennaio è una data buona per le primarie. Siamo già a buon punto con il confronto tra partiti e la gente avrà tempo di riflettere sul voto».
La coalizione: chi deve essere dentro e e chi fuori?
«Spero che la coalizione sia la più ampia possibile e che vi confluiscano anche le liste civiche e le associazioni della società civile». Perché il Pd di fronte alla sua candidatura è rimasto in silenzio, senza prendere una posizione ufficiale? «Non mi pare che sia stato in silenzio. C'è stato un comunicato in cui mi si esprimeva sostegno. Non ci sono problemi. Mercoledì ci sarà un'assemblea del partito in cui affronteremo tutti i nodi. Come la questione dello statuto che dice che se si candida il sindaco uscente non ci saranno altri candidati. Ma non è così. C'è l'esigenza di avere altri punti di vista, io non pretendo di esaurire in me tutte le idee del centrosinistra e del Pd».
E a chi, anche all'interno del partito, chiedeva volti nuovi, cosa risponde?
«C'è bisogno di forze nuove e e di giovani capaci di far valere le loro idee. Ma per ora non ci sono volti nuovi eccetto quello del segretario cittadino Francesco Iritale. Per il resto nel Pd siamo quasi tutti ex-Ds».
C'è qualcosa che si rimprovera?
«Sono arrabbiatissimo perché non sono riuscito a convincere Sge e Stm a far partire subito la ricostruzione pesante. Solo adesso si scopre che quello che dicevo io - che non serviva il piano di ricostruzione per fare partire il centro storico - era vero. Per il resto sono orgoglioso di come l'amministrazione ha gestito il post-terremoto».
IDV E PRIMARIE. Intanto il segretario dell'Idv, Lelio De Santis mette in guardia: «Se entro giovedì non saranno stabiliti i parametri definitivi delle primarie correremo da soli con un "polo per L'Aquila", coinvolgendo anche movimenti, comitati e associazioni».
Sindaco perchè ha deciso di ricandidarsi?
«Perché amo questa città. E perché credo di poter ancora dare tanto. Ho seguito passo passo la tragedia del terremoto. Un'esperienza che mi ha convinto a proseguire il cammino incominciato 5 anni fa».
È ancora convinto anche dopo i dubbi espressi da Idv, Sel e dal suo stesso partito?
«Sì, sono convinto. Non mi stupiscono le riserve. Le primarie si fanno per risolvere tutti i problemi che emergono ora. Penso che soprattuto un sindaco uscente debba sottoporsi al giudizio dei cittadini per non dare l'idea di scelte fatte a monte. Io voglio essere un candidato come gli altri». Nell'incontro di ieri tra i partiti dell'eventuale coalizione è uscita la data del 15 gennaio. Ce la farete? «Il 15 gennaio è una data buona per le primarie. Siamo già a buon punto con il confronto tra partiti e la gente avrà tempo di riflettere sul voto».
La coalizione: chi deve essere dentro e e chi fuori?
«Spero che la coalizione sia la più ampia possibile e che vi confluiscano anche le liste civiche e le associazioni della società civile». Perché il Pd di fronte alla sua candidatura è rimasto in silenzio, senza prendere una posizione ufficiale? «Non mi pare che sia stato in silenzio. C'è stato un comunicato in cui mi si esprimeva sostegno. Non ci sono problemi. Mercoledì ci sarà un'assemblea del partito in cui affronteremo tutti i nodi. Come la questione dello statuto che dice che se si candida il sindaco uscente non ci saranno altri candidati. Ma non è così. C'è l'esigenza di avere altri punti di vista, io non pretendo di esaurire in me tutte le idee del centrosinistra e del Pd».
E a chi, anche all'interno del partito, chiedeva volti nuovi, cosa risponde?
«C'è bisogno di forze nuove e e di giovani capaci di far valere le loro idee. Ma per ora non ci sono volti nuovi eccetto quello del segretario cittadino Francesco Iritale. Per il resto nel Pd siamo quasi tutti ex-Ds».
C'è qualcosa che si rimprovera?
«Sono arrabbiatissimo perché non sono riuscito a convincere Sge e Stm a far partire subito la ricostruzione pesante. Solo adesso si scopre che quello che dicevo io - che non serviva il piano di ricostruzione per fare partire il centro storico - era vero. Per il resto sono orgoglioso di come l'amministrazione ha gestito il post-terremoto».
IDV E PRIMARIE. Intanto il segretario dell'Idv, Lelio De Santis mette in guardia: «Se entro giovedì non saranno stabiliti i parametri definitivi delle primarie correremo da soli con un "polo per L'Aquila", coinvolgendo anche movimenti, comitati e associazioni».
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