LA POLEMICA

Cimitero, niente soldi per la chiesa

Il sindaco a Molinari: i lavori al camposanto a primavera 2013

L’AQUILA. «Entro la prossima primavera inizieranno i lavori al cimitero monumentale».

Ad assicurarlo è il sindaco, Massimo Cialente, che risponde alle critiche lanciate dall’arcivescovo, Giuseppe Molinari, sul periodico diocesano «Vola». Ma nelle settimane scorse ci fu anche la protesta dello stesso custode del camposanto, frate Nello Grego.

Il presule ha parlato di «vergogna per tutta la città» riguardo alla situazione in cui versa la chiesa del Soccorso, ospitata in un tendone, e ha polemizzato sulla scelta di realizzare un forno crematorio, mentre il cimitero nella parte storica versa in abbandono.

«Per quanto riguarda la chiesa del Soccorso non abbiamo finanziamenti a oggi», ha detto il sindaco. «La realizzazione del forno crematorio, invece, è legata a un project financing. Se si deciderà per la costruzione, un privato pagherà l’intero costo dell’opera».

Buone notizie, invece, per il cimitero cittadino. «Stiamo aspettando 5 milioni di euro che il presidente della Regione, Gianni Chiodi, ha tenuti fermi per oltre otto mesi che dovrebbero essere dedicati alla ricostruzione pubblica. Questi soldi adesso dovrebbero esserci trasferiti dal capo del dipartimento per lo Sviluppo delle economie territoriali, Aldo Mancurti, entro fine anno». Se sarà così, poiché «il progetto del cimitero è pronto», come ha assicurato Cialente, appena il Comune avrà i soldi si penserà a espletare il bando di concorso e poi si partirà con i lavori. «Speriamo di iniziare le opere tra marzo e aprile 2013», dice il sindaco. «Sarebbe un risultato storico».

Un sospiro di sollievo per molti aquilani che ancora sono costretti a far visita ai propri defunti tra macerie e sporcizia.

Per quanto riguarda le questioni sollevate dall’arcivescovo Molinari, il sindaco del capoluogo di regione ribatte: «Anche per me la situazione del cimitero è una vergogna, ma non ho avuto la possibilità di fare prima, altrimenti non avrei aspettato più di tre anni. Non è colpa mia, mi dispiace. Stiamo lavorando per risolvere un problema di primaria importanza».

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