Cimoroni e il voto a Biondi Altri veleni sulle elezioni 

La candidata dell’Aquila Chiama accusata sui social di aver festeggiato in piazza Lei smentisce tutto: «Domenica sera ero a Roma, non mi sono schierata» 

L’AQUILA. Un voto “avvelenato”. Condizionato dal presunto schieramento al ballottaggio, a favore del centrodestra, della coalizione civica L’Aquila Chiama. Questi i “capi di imputazione” della polemica che corre sul web e che investe in pieno il candidato sindaco Carla Cimoroni, unico nome dei civici ad aver ottenuto un posto tra gli scranni comunali, e i suoi supporter.
Ed è proprio alle ambizioni, più o meno velate, di una seconda poltrona appannaggio di Annalucia Bonanni, la più votata della lista L’Aquila Chiama, che i maligni legano l’operazione anti-Di Benedetto, come è stata soprannominata. Operazione che avrebbe contribuito alla sconfitta dell’aspirante sindaco del centrosinistra, favorendo il ribaltone dello sfidante.
Cimoroni, accusata su Facebook di aver addirittura festeggiato la vittoria del sindaco Pierluigi Biondi, smentisce in modo categorico e parla di «polemica ridicola».
«Domenica sera ero a Roma. E in ogni caso, non mi sono schierata con nessuno», ha voluto sottolineare la Cimoroni. «La coalizione ha lasciato libertà di scelta agli elettori, senza dare indicazioni sul voto o sull’astensionismo. Ma l’analisi del risultato è chiara: a Di Benedetto sono mancati oltre 4mila voti. Ne ho presi appena 2.500, fatevi i conti. Né sta in piedi l’ipotesi di un appoggio al centrodestra per far entrare in consiglio Annalucia Bonnanni», ha concluso Carla Cimoroni, «un meccanismo elettorale che avrebbe richiesto un ricorso amministrativo. Una strada assolutamente impercorribile».
Intanto, in risposta alle polemiche, ieri mattina Cimoroni ha postato sul social network con tono ironico “Va’ a vede’ se stengo ‘n piazza”, in risposta a un presunto festeggiamento della vittoria di Biondi.
La miccia è partita da una riflessione su Facebook del consigliere regionale Pierpaolo Pietrucci.
A rispondere è la Bonanni: «Eleganza e stile... queste non sono categorie politiche. Non eravamo alla settimana della moda, non si può ammantare di “stile” il vuoto programmatico».
Parole che hanno validato l’ipotesi di un avvicinamento al centrodestra.
«Un po’ di sana e interna riflessione no? Pare che Cimoroni abbia festeggiato», l’obiezione mossa alla Bonanni che, di rimando, ha parlato di «basso pettegolezzo».
E ha concluso: «Per cambiare ci stiamo impegnando da anni. Noi non siamo sul libro paga di nessuno». (m.p.)
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