«Cinghiale dalmata, evento raro»

L'etologo Boitani: incrocio singolare ma possibile

MAGLIANO DEI MARSI. «Un incrocio singolare tra animali della stessa specie come cinghiale e maiale. Un evento raro ma non impossibile». Spiega così il noto etologo Luigi Boitani la presenza del cinghiale «dalmata», con il pelo bianco e chiazze a pois nere, scoperto e fotografato dalla Forestale tra le campagne di Magliano dei Marsi, ai piedi del Monte Velino. Unico cinghiale bianco avvistato in Abruzzo a memoria di esperti, cacciatori e Forestale, ora il selvatico corre un rischio serio: a meno di un mese dalla riapertura dell'attività venatoria, i cacciatori stanno già organizzandosi per trovarlo. Da qui l'appello della Forestale: «Chiunque riesca a prenderlo ce lo porti: dobbiamo studiarlo».

L'ESPERTO. Luigi Boitani, etologo del dipartimento di Biologia animale e dell'uomo dell'Università La Sapienza di Roma, più volte impegnato per il Parco nazionale d'Abruzzo, paragona il fenomeno a quello che avviene tra due cani di diversa razza. «Si tratta», secondo il docente Ordinario di Biologia della Conservazione, Ecologia e Zoologia dei vertebrati «di un ibrido tra cinghiale e maiale. E' un processo somigliante a quello che avviene quando diverse razze di cani si incrociano».

L'INCROCIO POSSIBILE. Secondo l'esperto, infatti, i maiali selvatici tendono a ibridarsi senza problemi con i cinghiali, sia nelle zone in cui questi ultimi sono naturalmente presenti, sia nelle zone in cui essi sono stati introdotti dall'uomo, siano essi maschi o femmine. Ci sono infatti difficoltà di una classificazione esaustiva del cinghiale proprio a causa di questa tendenza all'incrocio fra le popolazioni di maiali selvatici e cinghiali, avvenuta a più riprese nel corso della loro storia evolutiva.

Solitamente gli incroci tra cinghiali e suini danno vita a esemplari di colore scuro e talvolta con chiazze bianche. «Il colore del pelo e della pelle di questi esemplari», ha aggiunto Boitani «varia da individuo a individuo, con esemplari rossicci, biancastri e neri, ma anche pezzati».

La singolarità dell'esemplare scovato nella Marisca riguarda però proprio le chiazze nere su un manto bianco. Secondo l'esperto, vi sono più possibilità che si tratti di un ibrido nato da un cinghiale maschio incrociato con un suino femmina. «E' più probabile infatti che si avvicini dal bosco un cinghiale maschio ad un allevamento, piuttosto che un maiale raggiunga un cinghiale femmina che vive allo stato brado». Difficile inoltre che il colore bianco derivi dal dna del cinghiale: meno raro infatti trovare una femmina di maiale dal pelo bianco o pezzato.

LA CACCIA. L'attività venatoria al cinghiale riaprirà il primo ottobre e i cacciatori della zona sembra siano attratti dal singolare esemplare e, purtroppo per lui, si preparano all'azione. La Forestale chiede ai cacciatori che riusciranno a cacciarlo di consegnare la preda per un'analisi prima che si trasformi in carne da macello. Fino all'apertura della caccia, però, il cinghiale a pois potrà correre libero tra le campagne della zona.

GLI AVVISTAMENTI. Il cinghiale dalmata è stato visto più volte nel territorio del Comune di Magliano dei Marsi, ai piedi del Monte Velino, nell'area esterna del Parco del Sirente. Più nello specifico, gli avvistamenti sono avvenuti tra Magliano e la frazione di Rosciolo, soprattutto in località Pascolana.

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