Code e svenimenti davanti al Cup
Ambulatori chiusi per trasferimento, il caldo fa soffrire gli anziani.
L’AQUILA. Code epocali, carenza di strutture, segnaletica inesistente e difficoltà nel reperire le informazione. E’ ancora questa, a cento giorni dal sisma, la realtà dell’ospedale San Salvatore nonostante gli enormi sforzi del personale medico, e dell’amministrazione. Mentre l’ospedale è pronto a riaprire i poliambulatori all’interno, la sfida dei prossimi giorni è contro il caldo. Proprio a causa delle elevate temperature, unite alla ressa per la coda al Cup, sono stati registrati malori nelle scorse settimane. L’ultimo ieri, quando un paziente anziano, costretto ad attendere per almeno un’ora sotto il sole e senza possibilità di sedersi, è stato soccorso in ambulanza per carenza di ossigeno. «E’ una persona anziana», spiega la signora Giovanna Pesce «ed è comprensibile che si finisca così, specie qui dove ogni mattina si presentano centinaia di persone e allo stato attuale non ci sono più di una decina di posti a sedere, con gran parte della gente ad aspettare sotto al sole».
Rincara la dose Valentina De Santis, sfollata sulla costa, tornata in città per prenotare una visita specialistica. «Mi hanno fatto ritornare due volte per un problema con l’impegnativa. Questa volta mi sento fortunata», dice «mentre l’altra volta avevo contato 134 persone davanti a me, oggi ne ho solo una sessantina». I turni vengono assegnati con dei numeretti «elimina code» distribuiti con una rotellina di carta attaccata alla tenda. C’è gente in fila già alle 7 di mattina e spesso il personale del Cup - sempre puntuale e professionale a detta degli stessi utenti - è costretto a togliere i numeri alle 11.30, per sperare di concludere il turno alle 12,30. Gli stessi dipendenti hanno montato un gazebo bianco per mitigare l’attesa.
Del resto, la situazione già difficile si è aggravata dopo il terremoto, quando il Centro unico di prenotazione è diventato ancora più unico, dovendo fare a meno della struttura di Collemaggio. La buona notizia è che, da domani, con la riapertura dei poliambulatori, questo servizio verrà trasferito all’interno dell’ospedale. Tecnici e infermieri stanno riattivando parte dei poliambulatori all’interno dell’edificio 2 - accessibile dall’ingresso B - un’ala ristrutturata di recente. Ma proprio le operazioni di trasferimento hanno provocato disagi.
Ieri è andata male al signor Umberto Ciocca, residente a Bagno, il quale ha girato a vuoto per circa un’ora prima di trovare l’ambulatorio adatto per le medicazioni di sua moglie. La signora Ciocca è in assistenza alla Chirurgia vascolare, la cui tenda è stata smantellata nel fine settimana, insieme ad alcune altre. Il trasferimento all’interno dell’ospedale non è stato però comunicato all’ufficio informazioni. Così i coniugi Ciocca hanno dovuto fare la spola tra il pronto soccorso e l’ospedale del G8 prima di ricevere assistenza.
Rincara la dose Valentina De Santis, sfollata sulla costa, tornata in città per prenotare una visita specialistica. «Mi hanno fatto ritornare due volte per un problema con l’impegnativa. Questa volta mi sento fortunata», dice «mentre l’altra volta avevo contato 134 persone davanti a me, oggi ne ho solo una sessantina». I turni vengono assegnati con dei numeretti «elimina code» distribuiti con una rotellina di carta attaccata alla tenda. C’è gente in fila già alle 7 di mattina e spesso il personale del Cup - sempre puntuale e professionale a detta degli stessi utenti - è costretto a togliere i numeri alle 11.30, per sperare di concludere il turno alle 12,30. Gli stessi dipendenti hanno montato un gazebo bianco per mitigare l’attesa.
Del resto, la situazione già difficile si è aggravata dopo il terremoto, quando il Centro unico di prenotazione è diventato ancora più unico, dovendo fare a meno della struttura di Collemaggio. La buona notizia è che, da domani, con la riapertura dei poliambulatori, questo servizio verrà trasferito all’interno dell’ospedale. Tecnici e infermieri stanno riattivando parte dei poliambulatori all’interno dell’edificio 2 - accessibile dall’ingresso B - un’ala ristrutturata di recente. Ma proprio le operazioni di trasferimento hanno provocato disagi.
Ieri è andata male al signor Umberto Ciocca, residente a Bagno, il quale ha girato a vuoto per circa un’ora prima di trovare l’ambulatorio adatto per le medicazioni di sua moglie. La signora Ciocca è in assistenza alla Chirurgia vascolare, la cui tenda è stata smantellata nel fine settimana, insieme ad alcune altre. Il trasferimento all’interno dell’ospedale non è stato però comunicato all’ufficio informazioni. Così i coniugi Ciocca hanno dovuto fare la spola tra il pronto soccorso e l’ospedale del G8 prima di ricevere assistenza.