Codici rossi, cresce l’allarme: undici casi di violenza sessuale 

Preoccupante il bilancio tracciato dalla Procura che opera con il personale ridotto al lumicino Dall’inizio dell’anno sono 26 le denunce per stalking e settanta quelle per maltrattamenti in famiglia

AVEZZANO. Undici casi di violenza sessuale con tre divieti di avvicinamento alla persona offesa, 26 di stalking, con tre custodie cautelari in carcere e sei divieti di avvicinamento, e 70 di maltrattamenti in famiglia sfociati in 65 provvedimenti cautelari. È preoccupante il bilancio tracciato dalla Procura di Avezzano. Una piaga sociale che coinvolge non solo mogli o conviventi, ma anche genitori, oggetto di abusi, minacce e soprusi da parte di figli in preda a condizioni psico-fisiche alterate per via dell’abuso di alcol o di sostanze stupefacenti. E il bilancio, purtroppo, è provvisorio perché si riferisce solo ai primi sei mesi del 2024. Nel tentativo di arginare il fenomeno e offrire un supporto adeguato alle vittime, il Comune di Avezzano è impegnato da tempo in un’azione di supporto alle rete territoriale di aiuto. Seppur con il personale ridotto all’osso, gli uffici giudiziari di via Corradini cercano di fare il possibile per affrontare in maniera adeguata, e risolutiva i codici rossi, per la tutela delle vittime.
«Codici rossi che pur nella loro cruda varietà, sono accomunati tutti dal carattere dell’urgenza», spiega il procuratore Maurizio Maria Cerrato, «nonostante le 18 unità amministrative in difetto, a partire dal dirigente cui spetta il coordinamento, continuiamo a lavorare sodo e al fianco del vicino tribunale, perché spesso i codici rossi che trattiamo si trasformano, per la loro gravità, in giudizi immediati e arrivano al dibattimento finale senza udienza preliminare. In questi casi», conclude Cerrato, «è la rete territoriale eretta a difesa della vittima, con sostegni, aiuti, strutture, ascolto e velocità d’azione che può fare la differenza, camminando di pari passo con la macchina della giustizia. Il trend della violenza è rimasto lo stesso, dallo scorso anno non ha manifestato flessioni». A fine luglio annuncia Cerrato, «arriverà in Procura un assistente amministrativo assegnato dal ministero». Nei centri antiviolenza gestiti dalla cooperativa sociale nazionale Be Free, da gennaio ad oggi sono state 45 le nuove richieste di soccorso, l’ultima l'altra notte all’una, e 23 le richieste di ospitalità nella casa rifugio arrivate da tutto l’Abruzzo e da altre regioni limitrofe. Mentre il servizio sociale del Comune, composto da 6 assistenti sociali interni, 4 esterni e 2 in arrivo, lo scorso maggio, su impulso del pronto soccorso e della Caritas ha collaborato con i carabinieri di Avezzano per il caso di una donna vittima di violenze e con problemi di tossicodipendenza.
«I nostri assistenti sociali hanno fatto in modo che venisse collocata in una struttura adeguata», spiega la consigliera Stefania Antidormi, «una storia difficile dove è stata la rete a fare la differenza».
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