l’indagine sul delitto
Colabrese, si cerca un borsone Secondo l’amico c’era la droga
SULMONA. Spuntano nuovi elementi nel giallo di Giuseppe Colabrese, il giovane di Sulmona ritrovato morto in un dirupo nello Spezzino a tre mesi dalla scomparsa. Il ragazzo potrebbe essere stato...
SULMONA. Spuntano nuovi elementi nel giallo di Giuseppe Colabrese, il giovane di Sulmona ritrovato morto in un dirupo nello Spezzino a tre mesi dalla scomparsa. Il ragazzo potrebbe essere stato ucciso da un violento colpo sferrato a tradimento proprio nella zona dove il 9 ottobre i cacciatori hanno rinvenuto il corpo. Un’ipotesi che potrebbe essere confermata in una prossima riunione tra tutti i consulenti e specialisti nominati dal sostituto procuratore Claudia Merlino. Il vertice dovrebbe tenersi dopo la spedizione alla ricerca di altro materiale nella scarpata di Romito Magra, dove l’entomologo Valentina Bugelli dovrebbe andare insieme agli uomini del Soccorso alpino. L’occasione sarà utile per mettere a confronto tutti gli elementi in mano agli specialisti e capire se sia possibile che il giovane di Sulmona sia stato colpito sul posto e poi gettato nella scarpata.
Intanto, ricerche sono in corso per ritrovare anche il borsone con cui il 27enne è partito da Sulmona per andare in Liguria. Un elemento diventato fondamentale dopo la deposizione di Francesco Del Monaco, che proprio in quel borsone avrebbe fatto intendere si trovasse della droga. Affermazioni che hanno fatto scattare l’indagine per spaccio di sostanze stupefacenti a carico di Del Monaco. Il fascicolo si trova sulla scrivania del sostituto procuratore Merlino, ma vogliono vederci chiaro anche i familiari di Colabrese. «Giuseppe non fumava neanche le sigarette ed era contrario alla droga», spiega per loro l’avvocato Federica Benguardato, «non crediamo minimamente alla storia del traffico di sostanze stupefacenti. Non ha senso partire da Sulmona e fare un viaggio così lungo con tutti i rischi che comporta per spacciare. Attendiamo i risultati delle indagini, ma crediamo che Giuseppe sia stato ucciso a tradimento, magari con un colpo alle spalle. Resta fondamentale che l’amico, Francesco Del Monaco, racconti tutta la verità su quei giorni».
Il riferimento è alle due deposizioni fatte da Del Monaco. Nella prima, davanti ai carabinieri di Sassari, avrebbe messo in evidenza di aver accompagnato Colabrese alla stazione dei treni di Genova principe. Mentre ai militari della Spezia, avrebbe dato una versione diversa, affermando che il suo amico non è mai andato con lui alla stazione dei treni. Alla stazione, sempre stando a quanto sarebbe emerso nel corso del secondo interrogatorio, sarebbe andato solamente Del Monaco per una consegna di droga. Da qui l’apertura del fascicolo a suo carico per spaccio.
Federico Cifani
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