Coltellate al rivale in amore
In cella uomo di 44 anni, l’aggredito ferito alla gamba
L’AQUILA. Nel campionario di reati commessi nella tendopoli di piazza d’Armi (sesso, droga, minacce) si è aggiunta un’aggressione a sfondo passionale. La polizia ha arrestato un aquilano di 44 anni, Gianfranco Passacantando, che ha preso a coltellate il rivale in amore, C.A, di 34 anni: non è grave ma è ricoverato in ospedale.
L’AGGRESSIONE. L’altra notte gli agenti della squadra volante della questura, che visti i precedenti, solitamente stazionano nei pressi della tendopoli di Piazza d’Armi, sono intervenuti allarmati dalle grida che provenivano da una tenda. Si sono trovati davanti una scena raccapricciante: l’aggressore e la sua «vittima» quest’ultima riversa a terra e sanguinante. Nelle vicinanze c’era anche la ragazza oggetto degli interessi di entrambi ma, a suo dire, non legata sentimentalmente a nessuno dei due rivali. Gli agenti, dopo aver bloccato l’aggressore e soccorso il più giovane dei due contendenti, hanno ricostruito le modalità della zuffa.
Passacantando, dopo avere percosso e gettato a terra il suo conoscente ha estratto un coltello dalla tasca lungo 22 centimetri e gli sferrato due fendenti alla gamba sinistra facendogli uscire molto sangue. Inoltre, secondo quanto riferito dalla polizia, è verosimile che gli animi tra i due fossero stati scaldati anche da un uso forse eccessivo di alcol.
IL FERITO. Il 34enne preso a coltellate è stato subito trasportato in ambulanza dal 118 al pronto soccorso del San Salvatore e ricoverato con una prognosi di una decina di giorni salvo complicazioni. Nulla di allarmante, dunque, ma le ferite inferte, curate tardivamente, avrebbero potuto creare problemi molto più gravi per via della perdita di sangue.
IL REATO. Gli agenti, coordinati dal dirigente Paolo Pitzalis, hanno ritenuto di inviare alla procura della Repubblica un fascicolo con la contestazione del reato di lesioni volontarie e porto abusivo di coltello. Nei prossimi giorni ci sarà la comparsa davanti al giudice unico del tribunale per l’accusato ai fini della celebrazione del processo per direttissima visto che il suo legale ha chiesto e ottenuto i termini a difesa.
INCENDIO. Una curiosa circostanza si è verificata durante l’azione della polizia. Infatti in quel momento nella tendopoli c’è stato un principio di incendio forse per un corto circuito ma le cause sono ancora tutte da verificare. Anche qui i danni potevano essere ben più gravi qualora non fossero giunti in tempi rapidissimi i vigili del fuoco che hanno soffocato le fiamme.
I PROBLEMI. La tendopoli di piazza d’Armi, è stata la più popolosa tra quelle allestite all’Aquila e anche se è in fase di smantellamento continia ancora a provocare probemi di ordine pubblico. Nonostante siano rimaste poche decine di tende e ci sia un rigoroso controllo agli ingressi da parte di chi gestisce il campo di accoglienza, si registrano, soprattutto di notte, irruzioni abusive dai tanti passaggi che ci sono intorno al campo di atletica. Secondo gli investigatori si tratta di atti commessi quasi esclusivamente da stranieri ubriachi. Agli stessi vanno imputati dei passaggi con le auto lungo la pista di atletica che è stata per questo fortemente danneggiata. Per questa ragione le istituzioni confidano a una rapidissima chiusura di quel campo di accoglienza. La Protezione civile sta facendo il possibile per arrivare alla totale dismissione delle tende che era prevista a fine settembre ma ci sono degli irriducibili che, non accettando le destinazioni imposte, si stanno opponendo alla chiusura.
L’AGGRESSIONE. L’altra notte gli agenti della squadra volante della questura, che visti i precedenti, solitamente stazionano nei pressi della tendopoli di Piazza d’Armi, sono intervenuti allarmati dalle grida che provenivano da una tenda. Si sono trovati davanti una scena raccapricciante: l’aggressore e la sua «vittima» quest’ultima riversa a terra e sanguinante. Nelle vicinanze c’era anche la ragazza oggetto degli interessi di entrambi ma, a suo dire, non legata sentimentalmente a nessuno dei due rivali. Gli agenti, dopo aver bloccato l’aggressore e soccorso il più giovane dei due contendenti, hanno ricostruito le modalità della zuffa.
Passacantando, dopo avere percosso e gettato a terra il suo conoscente ha estratto un coltello dalla tasca lungo 22 centimetri e gli sferrato due fendenti alla gamba sinistra facendogli uscire molto sangue. Inoltre, secondo quanto riferito dalla polizia, è verosimile che gli animi tra i due fossero stati scaldati anche da un uso forse eccessivo di alcol.
IL FERITO. Il 34enne preso a coltellate è stato subito trasportato in ambulanza dal 118 al pronto soccorso del San Salvatore e ricoverato con una prognosi di una decina di giorni salvo complicazioni. Nulla di allarmante, dunque, ma le ferite inferte, curate tardivamente, avrebbero potuto creare problemi molto più gravi per via della perdita di sangue.
IL REATO. Gli agenti, coordinati dal dirigente Paolo Pitzalis, hanno ritenuto di inviare alla procura della Repubblica un fascicolo con la contestazione del reato di lesioni volontarie e porto abusivo di coltello. Nei prossimi giorni ci sarà la comparsa davanti al giudice unico del tribunale per l’accusato ai fini della celebrazione del processo per direttissima visto che il suo legale ha chiesto e ottenuto i termini a difesa.
INCENDIO. Una curiosa circostanza si è verificata durante l’azione della polizia. Infatti in quel momento nella tendopoli c’è stato un principio di incendio forse per un corto circuito ma le cause sono ancora tutte da verificare. Anche qui i danni potevano essere ben più gravi qualora non fossero giunti in tempi rapidissimi i vigili del fuoco che hanno soffocato le fiamme.
I PROBLEMI. La tendopoli di piazza d’Armi, è stata la più popolosa tra quelle allestite all’Aquila e anche se è in fase di smantellamento continia ancora a provocare probemi di ordine pubblico. Nonostante siano rimaste poche decine di tende e ci sia un rigoroso controllo agli ingressi da parte di chi gestisce il campo di accoglienza, si registrano, soprattutto di notte, irruzioni abusive dai tanti passaggi che ci sono intorno al campo di atletica. Secondo gli investigatori si tratta di atti commessi quasi esclusivamente da stranieri ubriachi. Agli stessi vanno imputati dei passaggi con le auto lungo la pista di atletica che è stata per questo fortemente danneggiata. Per questa ragione le istituzioni confidano a una rapidissima chiusura di quel campo di accoglienza. La Protezione civile sta facendo il possibile per arrivare alla totale dismissione delle tende che era prevista a fine settembre ma ci sono degli irriducibili che, non accettando le destinazioni imposte, si stanno opponendo alla chiusura.