Colture gelate, ora si contano i danni

Pratola, Confagricoltura e Coldiretti puntano sullo stato di calamità naturale. I vigneti i più colpiti

PRATOLA PELIGNA. Valle Peligna e Valle del Tirino unite dalla conta dei danni alle colture causati dalla gelata di lunedì notte. Un duro colpo con la colonnina di mercurio che in alcune zone di Pratola Peligna è scesa sotto i 3 gradi. La riduzione delle temperature ha distrutto vigne, compromesso il raccolto dei cereali e costretto gli agricoltori a sostituire gli ortaggi, ormai gelati, con nuove piante. Danni anche alle coltivazioni dalla Valle Subequana. Attualmente è in corso una ricognizione della vasta area del Centro Abruzzo per censire le aree dove il freddo ha colpito di più. Non si esclude che alla fine della conta si possa superare il 35% dei danni, così da far scattare, per l’intera zona, lo stato di calamità naturale. «Nelle campagne di Pratola ci sono circa 500 ettari di vigneti», afferma Umberto Margiotta di Confagricoltura, «gran parte della coltura è stata totalmente distrutta dal freddo. Una vera emergenza per gli agricoltori, per cui siamo pronti a chiedere la sospensione delle tasse e del pagamento delle quote al consorzio di bonifica Aterno-Sagittario, ma in questo caso i mancati introiti dovrebbero essere risarciti dalla Regione». Una necessità per non mandare all’area la difficile opera del risanamento del consorzio guidato dal presidente Fiorenzo Schiavitti. Intanto, vanno avanti le richieste da parte degli amministratori e dei sindaci dei comuni di Pratola Peligna, Vittorito e Ofena. «Una situazione molto difficile», ha detto il direttore di Coldiretti Massimiliano Volpone, «ma non dobbiamo arrenderci». Parole pronunciate davanti a una platea di oltre cento agricoltori riuniti a Capestrano. «Stiamo valutando gli interventi, a sostegno delle aree colpite, compatibili con le normative comunitarie vigenti in materia», ha detto all’incontro l’assessore all’Agricoltura Dino Pepe. «È stato convocato un tavolo tecnico regionale per il 4 maggio, con tutti i portatori d’interesse per verificare soluzioni possibili, immediate e condivise. Intanto stiamo lavorando per censire le zone colpite dal freddo». La beffa del maltempo rischia di passare come la più distruttiva degli ultimi decenni. Le temperature molto calde all’inizio del mese hanno spinto le colture e i vigneti a germogliare. Il colpo di freddo arrivato all’improvviso ha bruciato germogli e danneggiato le coltivazioni.

Federico Cifani

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