Comune, l’Api in giunta Mancini al posto di Vicini
Vertice scacciacrisi della maggioranza, posizioni ancora lontane sul Gran Sasso Partiti al lavoro sul patto di fine mandato, il primo confronto sulla sede unica
L’AQUILA. Tutto deciso per l’ingresso in giunta, già da domani, di Pierluigi Mancini ( Api) in sostituzione del socialista Giancarlo Vicini costretto dagli eventi (l’uscita dalla maggioranza del consigliere Gianni Padovani, che sembrerebbe già pronto a cambiare anche casacca) a farsi da parte. La conferma è arrivata ieri nel corso del vertice di maggioranza convocato per affrontare alcuni dei temi “caldi” che nelle ultime settimane hanno provocato più di un mal di pancia, tanto da mettere a rischio la tenuta stessa della giunta guidata da Massimo Cialente.
A Mancini il sindaco dovrebbe assegnare le stesse deleghe finora gestite da Vicini, peraltro presente alla riunione di maggioranza quasi a voler testimoniare che il suo partito, seppur senza più rappresentanti in consiglio, resta ben ancorato nel centrosinistra.
Ma, rimpasto a parte, il vertice si è chiuso con un nulla di fatto. Tutto rinviato ad altre date e alla formazione di tavoli tecnici, aperti non solo alla politica. Il primo appuntamento, già fissato per la prossima settimana, riguarderà la sede unica del Comune. Tre le idee in campo: la realizzazione di un complesso nell’area del vecchio autoparco in via Rocco Carabba, la riqualificazione delle strutture e dell’area di Collemaggio, il recupero degli edifici comunali in centro storico mettendo così la parola fine all’idea di riunire tutti gli uffici in un’unica struttura. Ma è sulle politiche ambientali, o meglio sullo sviluppo del Gran Sasso, che l’accordo resta lontano. Rifondazione ha mostrato una certa apertura a trattare sul documento presentato giorni fa e il Pd si è detto pronto a sottoscrivere gran parte di quelle proposte. Ma sul Gran Sasso la mediazione non sembra possibile. Cialente ha annunciato il ritiro del suo documento L’Aquila 2030, proprio per evitare il muro contro muro. Intanto si lavorerà su un patto di fine mandato. Ovvero su quattro o cinque priorità da affrontare e risolvere anche con l’ausilio di gruppi di lavoro specifici. Proposte volte ad allontanare lo spettro della crisi, ma alla fine – e il ritardo accumulato è già notevole – alcune decisioni Cialente e la sua giunta dovranno prenderle. Gran Sasso e aeroporto in testa. ©RIPRODUZIONE RISERVATA