Con Mattarella riparte il dibattito sulle regole
Ricostruzione privata, nuove sollecitazioni per la norma I grillini: «Dossier L’Aquila da inviare al capo dello Stato»
L’AQUILA. La presenza in città del Capo dello Stato Sergio Mattarella rilancia il dibattito sulle regole per la ricostruzione privata. Che va avanti da sei anni senza che sia stata trovata una soluzione efficace. Il sindaco Massimo Cialente ha parlato di «pigrizia del legislatore» davanti al capo dello Stato nel corso della cerimonia di inaugurazione del palazzo di giustizia. «Proviamo a resistere da soli, ma qualcosa a Roma va accelerato, perché siamo ancora in emergenza. C’è amarezza per una certa pigrizia del legislatore: nonostante le nostre reiterate e petulanti richieste non abbiamo ancora una legge per la ricostruzione privata. Vogliamo solo regole più serie, perché vogliamo essere orgogliosi di fronte all’Italia per aver ricostruito bene. C’era la legge dell’ex sottosegretario Giovanni Legnini, che va ripresa. Perché quando tutto sarà finito vogliamo far vedere con orgoglio a tutta l’Italia quello che abbiamo fatto».
La senatrice del Pd Stefania Pezzopane ha posto e riproposto numerosi emendamenti, ma il problema è ancora lontano dalla soluzione.
La parlamentare del Movimento 5 stelle Enza Blundo ha annunciato, in una nota, che «faremo pervenire a Mattarella un documento sulle attuali condizioni del tessuto sociale aquilano. L’Aquila è una città ancora da ricostruire e con un tessuto sociale impoverito, sfilacciato, che necessità di interventi strategici in campo infrastrutturale, sociale ed economico. Non ho purtroppo potuto presenziare perché i tragici eventi degli ultimi giorni hanno reso indispensabile una riunione a Roma del gruppo M5S, proprio nel momento in cui si sta esaminando in Commissione Bilancio la legge di Stabilità e c’è bisogno dello stanziamento di maggiori risorse per la sicurezza interna del paese, come peraltro già proposto con alcuni nostri emendamenti. Mi auguro che l’appello-lettera di don Ciotti faccia ulteriormente comprendere la necessità di istituire una commissione d’inchiesta sulla ricostruzione per restituire agli aquilani un minimo di fiducia nelle istituzioni, individuare le responsabilità politiche e comminare concrete sanzioni a chi agisce nell’illegalità. Occorre porre fine al contesto corruttivo e clientelare che caratterizza ancora oggi la fase della ricostruzione. Come M5S faremo pervenire al presidente Mattarella il disegno di legge presentato e solleciteremo ancora una volta una tempestiva calendarizzazione fino a quando non raggiungeremo l’obiettivo».
Infine, gli studenti che si riconoscono nella sigla “Link-Studenti indipendenti”, in un documento, scrivono che «l’Univaq, in generale, ha la colpa di assumere le direttive ministeriali come una condizione ineludibile e non discutibile, accontentandosi della mera funzione di esecuzione di tali direttive. Vogliamo invece esplorare tutte le potenzialità del sapere ed esprimerle senza nessun ostacolo di ordine economico e sociale alla sua realizzazione, denunciando la non condivisione delle misure attuate e che si vogliono attuare al fine di rendere l’Ateneo una distinguibile eccellenza universitaria».
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