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Consegnate le case a fitto agevolato
A 150 famiglie gli appartamenti acquistati dal fondo immobiliare |
L’AQUILA. Pasquale Carcieri e Chiara Cortellessa, una giovane coppia originaria di Caserta, insieme al loro figlio, Erasmo. Sono loro a ricevere le chiavi della prima abitazione acquistata dal «Fondo Aq», il fondo di investimento immobiliare riservato ad investitori qualificati, volto a contribuire ad alleviare il disagio abitativo della popolazione abruzzese colpita dal sisma.
Gli appartamenti vengono assegnati ai cittadini aquilani che, nella rilevazione sulle esigenze abitative, avevano scelto come prima opzione il contratto d’affitto agevolato. Alla consegna della prima casa, in via Antica Arischia a Pettino, erano presenti il sindaco dell’Aquila, Massimo Cialente, e il capo della Protezione civile, Guido Bertolaso. Secondo i dati del dipartimento, dei 500 nuclei che avevano scelto la case in affitto, 250 hanno rinunciato all’abitazione; dell’altra metà, 150 nuclei hanno i requisiti per l’assegnazione, 23 non hanno diritto all’appartamento e i casi rimanenti, in sospeso o da ricontattare, saranno risolti entro la fine dell’anno. Gli appartamenti sono del Fondo immobiliare, una delle soluzioni scelte per far fronte al bisogno abitativo.
Il Fondo è stato costituito, infatti, per acquistare case ultimate o in corso di completamento, da dare con contratto d’affitto agevolato secondo le condizioni dell’ordinanza 3769 del 15 maggio. Le persone potranno vivere in questi appartamenti per un periodo minimo di 18 mesi, fino ad un massimo di 36 mesi, prorogabile fino a 60 mesi in casi eccezionali. Il Fondo, promosso da Europa Risorse e dalla Cassa di Risparmio, dedicato ad interventi «nel cratere», è predisposto per l’acquisto di 500 unità abitative già ultimate o in fase di ultimazione, attualmente di proprietà di imprese edili locali che verranno assegnate ai nuclei familiari bisognosi, secondo una sinergia che vede coinvolte Fimit Sgr, Fintecna, Enasarco, Enpals e Inpdap. Alla consegna anche Rinaldo Tordera, direttore generale della Carispaq.
«Si tratta di un accordo a tre», ha spiegato Tordera, «tra la Protezione civile nazionale, il Comune ed Europa Risorse. Entro il 31 di gennaio ci sarà una nuova consegna che raggiungerà i 300 appartamenti». Una strada in discesa. «La parte difficile è stata fatta», ha detto Antonio Napoleone di Europa Risorse, «quella di capitalizzare il fondo, grazie ai finanziatori, adesso c’è la parte più bella, quella della consegna. È la prima volta che si usano fondi privati in questo modo».
Presenti anche Giovanni Masini di Fintecna e Marco Scopigno della Fimit, nella delegazione di investitori. Il Fondo Aq ha durata sei anni, patrimonio complessivo di circa 100 milioni di euro. Bertolaso ha colto l’occasione per ribadire che si «è molto speculato sul discorso della requisizione degli appartamenti liberi. Avevamo disegnato un piano per garantire un appartamento agli sfollati che hanno avuto la casa distrutta» ha spiegato Bertolaso, «prevedendo varie tipologie: case antisismiche, moduli abitativi provvisori, autonoma sistemazione e case in affitto. E questa è una delle quattro alternative. Il fatto di essere riusciti», ha proseguito, «a partire anche con la consegna degli appartamenti in affitto, grazie alla collaborazione che abbiamo con il fondo immobiliare, è un segnale importante».
Secondo Bertolaso, sulla disponibilità degli appartamenti da affittare «è stata fatta polemica inutile: abbiamo visto quelli che sono i dati e i numeri», ha spiegato, «gli appartamenti da requisire erano molto pochi, mentre la strategia giusta era concordare con i costruttori delle nuove proposte».
Gli appartamenti vengono assegnati ai cittadini aquilani che, nella rilevazione sulle esigenze abitative, avevano scelto come prima opzione il contratto d’affitto agevolato. Alla consegna della prima casa, in via Antica Arischia a Pettino, erano presenti il sindaco dell’Aquila, Massimo Cialente, e il capo della Protezione civile, Guido Bertolaso. Secondo i dati del dipartimento, dei 500 nuclei che avevano scelto la case in affitto, 250 hanno rinunciato all’abitazione; dell’altra metà, 150 nuclei hanno i requisiti per l’assegnazione, 23 non hanno diritto all’appartamento e i casi rimanenti, in sospeso o da ricontattare, saranno risolti entro la fine dell’anno. Gli appartamenti sono del Fondo immobiliare, una delle soluzioni scelte per far fronte al bisogno abitativo.
Il Fondo è stato costituito, infatti, per acquistare case ultimate o in corso di completamento, da dare con contratto d’affitto agevolato secondo le condizioni dell’ordinanza 3769 del 15 maggio. Le persone potranno vivere in questi appartamenti per un periodo minimo di 18 mesi, fino ad un massimo di 36 mesi, prorogabile fino a 60 mesi in casi eccezionali. Il Fondo, promosso da Europa Risorse e dalla Cassa di Risparmio, dedicato ad interventi «nel cratere», è predisposto per l’acquisto di 500 unità abitative già ultimate o in fase di ultimazione, attualmente di proprietà di imprese edili locali che verranno assegnate ai nuclei familiari bisognosi, secondo una sinergia che vede coinvolte Fimit Sgr, Fintecna, Enasarco, Enpals e Inpdap. Alla consegna anche Rinaldo Tordera, direttore generale della Carispaq.
«Si tratta di un accordo a tre», ha spiegato Tordera, «tra la Protezione civile nazionale, il Comune ed Europa Risorse. Entro il 31 di gennaio ci sarà una nuova consegna che raggiungerà i 300 appartamenti». Una strada in discesa. «La parte difficile è stata fatta», ha detto Antonio Napoleone di Europa Risorse, «quella di capitalizzare il fondo, grazie ai finanziatori, adesso c’è la parte più bella, quella della consegna. È la prima volta che si usano fondi privati in questo modo».
Presenti anche Giovanni Masini di Fintecna e Marco Scopigno della Fimit, nella delegazione di investitori. Il Fondo Aq ha durata sei anni, patrimonio complessivo di circa 100 milioni di euro. Bertolaso ha colto l’occasione per ribadire che si «è molto speculato sul discorso della requisizione degli appartamenti liberi. Avevamo disegnato un piano per garantire un appartamento agli sfollati che hanno avuto la casa distrutta» ha spiegato Bertolaso, «prevedendo varie tipologie: case antisismiche, moduli abitativi provvisori, autonoma sistemazione e case in affitto. E questa è una delle quattro alternative. Il fatto di essere riusciti», ha proseguito, «a partire anche con la consegna degli appartamenti in affitto, grazie alla collaborazione che abbiamo con il fondo immobiliare, è un segnale importante».
Secondo Bertolaso, sulla disponibilità degli appartamenti da affittare «è stata fatta polemica inutile: abbiamo visto quelli che sono i dati e i numeri», ha spiegato, «gli appartamenti da requisire erano molto pochi, mentre la strategia giusta era concordare con i costruttori delle nuove proposte».