Consiglia dieta sbagliata osteopata a giudizio
La professionista è accusata di esercizio abusivo della professione medica Parte civile è una donna, ora malata, che ha chiesto 250mila euro di danni
L’AQUILA. Un’osteopata di Vasto, Rossana Matrella, è nei guai per avere consigliato una dieta a una paziente, ora con danni alla salute irreversibili, non avendo titolo per farlo. La professionista è stata rinviata a giudizio con l’accusa di esercizio abusivo della professione medica e lesioni.
I fatti fanno riferimento a circa quattro anni fa quando l’imputata, che ha anche una indubbia conoscenza della medicina alternativa, era solita lavorare (nella veste di osteopata) anche nel capoluogo di regione e si appoggiava a uno dei tanti studi professionali che si trovano nella zona del Torrione.
Secondo le accuse, ancora tutte da provare nel giudizio in corso, l’imputata avrebbe indotto una paziente (che era da lei per problemi alle ossa) a sottoporsi anche a una dieta «per ripulire l’organismo» che ella riteneva essere affaticato. E qui cominciano i guai. Infatti la donna, in seguito a quella «terapia», ha iniziato ad accusare malori che per i quali ha dovuto ricorrere cure molto importanti. Secondo quanto si è appreso sembra che la donna abbia avuto una disfunzione alla tiroide probabilmente collegata a un uso poco corretto di cibi macrobiotici. A quel punto la paziente ha presentato una denuncia penale tramite l’avvocato Fabio Cassisa che ha dato via al processo. Comunque non è stato un iter procedimentale giudiziario facile visto che inizialmente la Procura aveva chiesto di archiviare il caso ma l’opposizione fatta dalla parte offesa ha indotto il giudice per le indagini preliminari a imporre il processo. Le conseguenze di questa dieta sono state gravi per la parte civile. Infatti sia il perito della Procura che il consulente di parte hanno convenuto che le conseguenze di quella terapia hanno provocato danni di salute irreversibili. Insieme alla costituzione di parte civile è stata presentata anche una richiesta di risarcimento dei danni di 250mila euro.
Ora gli atti sono in mano al giudice unico del tribunale Giuseppe Grieco il quale ha fissato al 18 gennaio del prossimo anno un’udienza nella quale ci saranno degli ulteriori sviluppi della controversia e l’imputata, che al momento non è mai stata ascoltata, potrebbe intervenire per chiarire la sua posizione. Finora è stata sempre contumace.
Il giudice deve decidere se disporre una perizia da affidare a un suo consulente di fiducia o contentarsi delle analisi fatte dagli esperti di pm e parte offesa.
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