Controllore dell'Arpa picchiato, il ragazzo di Villavallelonga va in ospedale e si scusa
Il 15enne, accompagnato dalla madre, gli ha fatto visita. La moglie: lo perdono e invito i giovani a essere meno impulsivi
AVEZZANO. «Maggiore sicurezza per i lavoratori dell’Arpa». Dopo l’aggressione a Angelo Cavasinni, l’altra mattina, su un autobus di linea dell’Arpa, da parte di uno studente di soli 15 anni, i sindacati. Intanto la madre del ragazzino che ha colpito con un pugno al viso il dipendente, ha portato il figlio in ospedale, a chiedere scusa. «Esprimiamo solidarietà a Cavasinni», commentano i rappresentanti sindacali Andrea Tucceri (Filt-Cgil), Angelo De Angelis (Fit-Cisl), Edoardo Carducci (Faisa-Cisal), Michele Giuliani (Fast), Guido Pignanacci (Uglt) e Renzo Sabatini (Uilt), «per l’aggressione subìta e denunciamo l’ennesimo episodio di violenza a discapito di un lavoratore dell’Arpa». Da una prima ricostruzione dei fatti sembrerebbe che Cavasinni abbia multato il 15enne e che questi non abbia preso bene la cosa. Tanto da colpirlo al viso. Trasportato all’ospedale di Avezzano, ieri mattina è stato trasferito all’Aquila. Probabilmente dovrà subire un intervento allo zigomo. Sul caso indagano ora i carabinieri.
«Cavasinni svolge da oltre tre anni con professionalità il lavoro di verificatore dei biglietti, a bordo dei bus delle autolinee regionali abruzzesi», scrive l’azienda di trasporti Arpa, «per prevenire l’evasione tariffaria, che è una vera e propria emergenza per l’azienda e per la società. Per effettuare il controllo, l’altra mattina, è salito sulla linea Villavallelonga-Avezzano, a Luco dei Marsi e ha constatato che il ragazzo, poi multato, era in possesso di un biglietto non timbrato, da cinque tratte. Pertanto aveva avuto tempo in abbondanza per procedere alla vidimazione. L’azienda rivolge un appello alla clientela nella speranza che tali incresciosi episodi non si ripetano in futuro, per la dignità dei lavoratori e di quanti viaggiano in piena regola».
«Chiediamo alla direzione dell’Arpa di mettere subito in campo tutte le risorse necessarie per tutelare la sicurezza dei propri dipendenti», continuano i sindacati, «in modo da non mandare sui bus i verificatori da soli, ma, come richiesto in più occasioni, in coppia e dove si renda necessario, chiedere l'affiancamento di agenti di pubblica sicurezza o di vigilantes».
«A breve», aggiunge Pignanacci, «chiederemo un incontro cui saranno invitati anche i vertici delle forze dell’ordine. È necessario, per la tranquillità degli autisti e dei passeggeri, che gli autobus siano più spesso controllati dai militari dell’Arma o dagli agenti di polizia». Intanto, il giovane di Villavalleonga, accompagnato dalla madre, ha fatto visita al verificatore in ospedale. «Mio marito non mi ha raccontato cosa si sono detti», commenta Pasqualina Pisegna, moglie di Cavasinni, «lui è molto riservato e ieri è stato molto male, non se l’è sentita di parlare. Conosco la mamma del ragazzo e so che è brava gente. Io comunque lo perdono e preferisco non dire altro sul suo gesto, anche perché penso si commenti da solo. Faccio solo un appello a tutti i giovani, affinché capiscano che con la violenza non si risolve niente e che devono imparare a essere più responsabili e ragionevoli. Ringraziamo di cuore le centinaia di persone che ci hanno dimostrato solidarietà».
Magda Tirabassi
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