Cooperative, in bilancio risorse fino a dicembre
Proposta una variazione di 200mila euro per gli stipendi. I sindacati: non basta Il sindaco Federico: farò il possibile ma su di me pende una mozione di sfiducia
SULMONA. Dopo il secondo sit-in in 20 giorni non sembra trovare soluzioni la vertenza dei 70 precari comunali. Le rassicurazioni del sindaco e dell’assessore al Bilancio arrivate ieri dopo un breve corteo in centro e un’assemblea-sit-in nel cortile interno di palazzo San Francesco, non sono bastate a far rientrare lo stato di agitazione.
«Abbiamo approvato una delibera di giunta su una variazione di bilancio che mette da parte 200mila euro per gli stipendi dei lavoratori fino a dicembre e da rimodulare in dodicesimi dal nuovo anno fino alle prossime elezioni», ha provato così a placare gli animi l’assessore al Bilancio Loris Ramicone.
«I soldi necessari li abbiamo presi fra i vari capitoli di bilancio, continuando ad applicare la nostra spending review, dalle somme delle multe e del risparmio della raccolta differenziata, nonché dal rimborso di una somma da parte della Provincia». Ma a preoccupare lavoratori e sindacati sono soprattutto i tempi, con le scadenze dei prossimi appalti che si avvicinano, dopo quelli già fermi da luglio (manutenzione strade e verde pubblico, oltre che lo scuolabus affidato ad altri dipendenti comunali). «Crediamo che la soluzione sia nell’esternalizzazione di alcuni servizi entro l’anno, per evitare le gare ad evidenza europea», è intervenuto il sindaco Fabio Federico, «so che non si tratta di una stabilizzazione piena, ma sono convinto che dopo la commissione Bilancio, la nostra delibera di giunta sarà approvata in consiglio entro la metà del mese. Certo so pure c’è una mozione di sfiducia e che se dovessimo andare a casa sarà un commissario a dover fare tutto». Ma l'esternalizzazione al ribasso non piace a Damiano Verrocchi (Cgil), Augusto De Panfilis (Cisl) e Nicola Cieri (Uil), che la bollano come “perdita di posti di lavoro” e rimettono al centro la crisi politica da cui è partita la vertenza delle cooperative. «Io sono monoreddito, ho un figlio disoccupato e una disabile», racconta Maria Rosato con la sua tuta da operatore ecologico da 18 anni, «noi vogliamo risposte e invece siamo costretti a fare queste sceneggiate con trombette e cartelli».
«I vari dirigenti comunali potrebbero mettersi una mano sulla coscienza e rinunciare ai premi di produzione, vista la nostra situazione», rivendica Giovanni Caramante, fra i veterani delle coop.
Federica Pantano
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