Cooperative, niente soldi per i settanta dipendenti

Il sindaco Federico: l’unica soluzione rimasta è quella di ritoccare le aliquote Imu I sindacati sono preoccupati per il bilancio. Un operaio: il problema è politico

SULMONA. Non ci sono soldi in cassa per pagare i 70 lavoratori delle cooperative comunali. È quanto emerso ieri, dopo il chiassoso sitin dei dipendenti davanti palazzo San Francesco, nel colloquio con gli amministratori. Torna quindi al punto di partenza la vertenza dei lavoratori precari del Comune e i sindacati, che oggi torneranno ad incontrarli in un’assemblea retribuita dalle 10 alle 12, annunciano altre mobilitazioni.

«I maggiori introiti legati all’aumento dell’Imu all’1,2% dovranno servire per ripianare il disequilibrio di bilancio», interviene in modo secco l’assessore Loris Ramicone, «perciò al momento non ci sono soluzioni, visti poi i continui tagli del governo». Un’ipotesi di risoluzione del problema la accenna il sindaco Fabio Federico, che prima passa veloce durante il sit-in e poi fissa un appuntamento coi lavoratori alle 12.15 nella stanza retrostante l’aula consiliare. «Ora dobbiamo guardarci in faccia perché ognuno deve prendersi le proprie responsabilità», sbotta, «qui non ci sono più soldi e le ultime spese di rappresentanza del Comune le ho pagate di tasca mia e vado in trasferta per affari amministrativi con la mia macchina e la mia benzina. Dovete anche sapere che alcuni assessori hanno dovuto pagare di tasca loro il carburante per far camminare gli autobus pubblici. Qui bisogna sedersi tutti assieme e trovare una soluzione condivisa il più possibile. Voglio spremere l’assessore al Bilancio per vedere tutte le possibili soluzioni, ma le strade sono due in questi casi: i tagli o l’aumento delle tasse. Ora, spero che sia chiaro che la nostra proposta di aumento di due punti percentuali dell’Imu sulle seconde case, fosse dettato proprio da questo». Sembra quindi inaugurarsi una nuova fase per i precari comunali, passati attraverso vent’anni di rimostranze.

Dalle proposte di cottimo a misura che si rincorrono per i corridoi del palazzo, alla mancanza di fondi per fare i bandi pubblici, la sensazione è che la stagione delle mobilitazioni sia appena all’inizio. La prima delle giornate di sciopero, comunque, è iniziata alle 10 con i lavoratori intenti a rivendicare i loro diritti con fischietti, trombette da stadio, cartelli e slogan urlati sotto le “finestre dei bottoni”. Girando in circolo fra via Mazara e il cortile interno di palazzo San Francesco, i collaboratori delle cooperative, ultimo avamposto del consenso elettorale cresciuto a dismisura negli ultimi anni, hanno rivendicato invano una soluzione per il loro futuro. Alla fine sono andati via più delusi e arrabbiati di come erano arrivati. «Io sono qui da 15 anni, passando attraverso tante amministrazioni comunali e tanti dirigenti», lamenta Giancarlo Guzzardi, «ma i problemi non sono mai stati risolti. Certo ora la situazione è grave». Stato d’animo condiviso anche da Giovanni, precario da più di dieci anni. Per Giacomo Paolini, invece, «il problema è tutto politico». Con lui Luigi Mani ni, marito di una dipendente comunale che è venuto a protestare per solidarietà. «Siamo solo in presenza di una lotta politica», dice, «degli operai non interessa niente a nessuno».

«Il problema è che se non c’è la maggioranza non si risolve nulla». lo interrompe Valeriano Olivieri, «il punto è questo, al di là della ricomposizione della giunta». Ma a preoccupare maggiormente i lavoratori è l’annuncio della mancanza di fondi. «Se non ci sono i soldi nulla si può risolvere», interviene Lia Consilia, «e noi non abbiamo nemmeno la cassa integrazione». Preoccupatissimo Sigismondo Canepari, nel suo doppio ruolo di dipendente e socio della cooperativa Satic (che gestisce i servizi informatici). «Sette di noi sono in ferie forzate fino a fine mese», avverte, «abbiamo già perso un mese di stipendio e 15mila euro per la cooperativa, che sarà difficile recuperare». Restano agguerriti i sindacati. «Qui il punto nodale è il disavanzo di amministrazione», sottolineano Damiano Verrocchi (Cgil), Augusto De Panfilis (Cisl) e Nicola Cieri (Uil). Oggi assemblea programmatica.

Federica Pantano

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