Corruzione e abusi, in 11 davanti al giudice
Gli appalti per la Ski world cup. Stamani l'udienza preliminare
SULMONA. Riprende questa mattina davanti al gup del tribunale di Sulmona l'udienza preliminare sul secondo stralcio della maxi inchiesta Roccaraso, culminata con il suicidio in carcere dell'ex sindaco Camillo Valentini il 16 agosto 2004. Undici le persone imputate tra le quali figurano ex sindaci, ex assessori regionali e comunali, dirigenti della Regione, imprenditori e professionisti. Pesanti i reati contestati: corruzione, concussione, abuso d'ufficio e falso. Accuse che secondo la procura sarebbero contenute nelle intercettazioni telefoniche che saranno oggetto dell'udienza di questa mattina.
Davanti al gup compariranno l'ex sindaco di Rivisondoli, Nunzio De Capite, accusato di corruzione; l'ex assessore regionale all'ambiente e al turismo Massimo Desiati (An); il funzionario della direzione urbanistica della Regione, Pierluigi Caputi; il responsabile dell'ufficio tecnico comunale di Roccaraso, Nicolino D'Amico; l'ex assessore al bilancio di Roccaraso, Gisella Valentini; il consulente della Regione e collaboratore di Desiati, Massimo Santini; il presidente del comitato beni ambientali della Regione, Aldo Marra, e il componente del comitato Antonio Sorgi; il costruttore Enrico Ricci; l'ex vicesindaco di Roccaraso Giuseppe Di Virgilio e l'architetto sulmonese Rocco Malcangio.
Le accuse alle quali dovranno rispondere gli imputati vanno dalla concessione di nulla osta illegali da parte funzionari della Regione per il rilascio da parte del Comune di Roccaraso di permessi per la realizzazione di un deposito di oli minerali, all'approvazione di delibere senza i necessari elaborati tecnici per l'adeguamento del comprensorio sciistico Roccaraso-Rivisondoli (interventi legati al maxi progetto della Ski world cup) e alla elaborazione di false perizie per abbattere il valore di alcuni terreni comunali. E, per quel che riguarda Desiati: aver indotto il sindaco Valentini, morto suicida in carcere, a promettere indebitamente 500 milioni per la campagna elettorale.
Nel frattempo venerdì scorso si è svolta davanti al Tribunale di Sulmona, la prima udienza dibattimentale del filone principale dell'inchiesta, quello relativo alla costruzione della palazzina ex Edilmonte, che vede imputate tre persone: il giudice del consiglio di Stato, Raffaele Maria De Lipsis, l'ex assessore Gisella Valentini e il maresciallo dei carabinieri, Mario Papili. Dopo l'ammissione dei testimoni e le richieste delle parti, il processo è stato aggiornato al 27 luglio. Nello stesso procedimento erano co-imputati anche il presidente del Codacons, Carlo Rienzi, e l'avvocato aquilano (neo assessore), Pierluigi Pezzopane, i quali avevano chiesto lo spostamento del processo in altra sede per legittimo sospetto. La richiesta è stata rigettata dalla Cassazione. Ora si attende la fissazione dell'udienza preliminare.
Davanti al gup compariranno l'ex sindaco di Rivisondoli, Nunzio De Capite, accusato di corruzione; l'ex assessore regionale all'ambiente e al turismo Massimo Desiati (An); il funzionario della direzione urbanistica della Regione, Pierluigi Caputi; il responsabile dell'ufficio tecnico comunale di Roccaraso, Nicolino D'Amico; l'ex assessore al bilancio di Roccaraso, Gisella Valentini; il consulente della Regione e collaboratore di Desiati, Massimo Santini; il presidente del comitato beni ambientali della Regione, Aldo Marra, e il componente del comitato Antonio Sorgi; il costruttore Enrico Ricci; l'ex vicesindaco di Roccaraso Giuseppe Di Virgilio e l'architetto sulmonese Rocco Malcangio.
Le accuse alle quali dovranno rispondere gli imputati vanno dalla concessione di nulla osta illegali da parte funzionari della Regione per il rilascio da parte del Comune di Roccaraso di permessi per la realizzazione di un deposito di oli minerali, all'approvazione di delibere senza i necessari elaborati tecnici per l'adeguamento del comprensorio sciistico Roccaraso-Rivisondoli (interventi legati al maxi progetto della Ski world cup) e alla elaborazione di false perizie per abbattere il valore di alcuni terreni comunali. E, per quel che riguarda Desiati: aver indotto il sindaco Valentini, morto suicida in carcere, a promettere indebitamente 500 milioni per la campagna elettorale.
Nel frattempo venerdì scorso si è svolta davanti al Tribunale di Sulmona, la prima udienza dibattimentale del filone principale dell'inchiesta, quello relativo alla costruzione della palazzina ex Edilmonte, che vede imputate tre persone: il giudice del consiglio di Stato, Raffaele Maria De Lipsis, l'ex assessore Gisella Valentini e il maresciallo dei carabinieri, Mario Papili. Dopo l'ammissione dei testimoni e le richieste delle parti, il processo è stato aggiornato al 27 luglio. Nello stesso procedimento erano co-imputati anche il presidente del Codacons, Carlo Rienzi, e l'avvocato aquilano (neo assessore), Pierluigi Pezzopane, i quali avevano chiesto lo spostamento del processo in altra sede per legittimo sospetto. La richiesta è stata rigettata dalla Cassazione. Ora si attende la fissazione dell'udienza preliminare.