Corse Arpa soppresse Capestrano in rivolta
Il sindaco Marulli: «Pochi collegamenti per raggiungere L’Aquila, siamo isolati» Gli uffici del giudice di pace hanno chiuso i battenti, Poste aperte a singhiozzo
CAPESTRANO. Sono in mille, ma a sentir parlare il loro sindaco è come se non esistessero. Quasi ogni giorno nel loro paese un servizio chiude i battenti. Dal pullman che salta la corsa all’ufficio postale che funziona a singhiozzo. Anche gli uffici del giudice di pace non ci sono più. Vittime dei tagli selvaggi che non tengono conto dei mille campanili d’Abruzzo. E soprattutto delle esigenze dei cittadini che vivono nei paesi e non nelle metropoli. Stavolta ad alzare la voce, con i toni garbati ma fermi di una lettera di protesta, è il sindaco del Comune di Capestrano Giuseppe Marulli.
«Capestrano», spiega il primo cittadino, «è un Comune sempre più penalizzato. È come se i mille residenti non esistessero. L’amministrazione comunale e tutta la cittadinanza di Capestrano esprimono viva protesta per ciò che sta accadendo in questo periodo per quanto riguarda i trasporti e quindi i collegamenti tra il territorio di Capestrano e il capoluogo. Infatti, da qualche giorno, di mattina, esistono solo due corse per raggiungere L’Aquila ovvero alle 7 e alle 12. La corsa delle 10 (partenza da Pescara alle 8,30 con arrivo all’Aquila alle 10,55) è stata deviata con grosso danno per l’utenza; infatti, quest’ultima, è anche di collegamento per Roma per coincidenza di orario con la corsa per la Capitale. Non per ultimo verrà sospesa la corsa che collega Ofena alle 8,55 ) all’Aquila con transito a Capestrano (alle 9,15) a tempo indeterminato. La deviazione della corsa delle 10 risulta oltremodo inutile ai fini del risparmio», sostiene il sindaco, « in quanto, col nuovo tragitto, si percorrono ben 7 chilometri in più con inutile consumo aggravato di carburante e di usura dei mezzi. Il Comune di Capestrano chiede, pertanto, che venga immediatamente ripristinato il servizio per la tutela dei collegamenti e per i grossi disagi provocati alla popolazione».
«Per ultimo», annota Marulli, «voglio elencare i servizi danneggiati o penalizzati per Capestrano e il suo territorio: chiusura dell’ufficio del giudice di pace; chiusura e trasferimento della Stazione della guardia forestale; ridimensionamento drastico con apertura dello sportello delle Poste italiane solo tre volte la settimana con file interminabili e con molti utenti costretti a rivolgersi agli sportelli di Comuni vicini. Non ne possiamo più di questo stato di abbandono. Mille abitanti non sono di certo molti, ma i disservizi sono troppi».
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