Crolla il prezzo degli agnelli

Pescina, allarme di un allevatore: la concorrenza della grande distribuzione distrugge il settore

PESCINA. Crolla il prezzo degli agnelli a causa della vendita «sotto costo», da parte della grande distribuzione e insorgono gli allevatori marsicani. La denuncia parte da Tiziano Iulianella, allevatore che è anche assessore comunale di Pescina.

«Parlo non come esponente politico, ma come allevatore e quindi addetto ai lavori nel settore zootecnico», spiega, «la nostra categoria, così come quella dei piccoli macelli si trova ad affrontare una lotta impari contro la grande distribuzione. L’agnello, che soprattutto con l’approssimarsi del periodo pasquale ha un incremento nelle vendite, lo troviamo sui banchi delle grandi catene di negozi venduto a prezzi sotto costo ad esempio a 4,99 o 5,99 euro. Sono dei riferimenti assurdi, perché noi, come allevatori, abbiamo dei costi che vanno dal cibo che diamo agli animali alla macellazione. Ovviamente, quando vendiamo ai macelli questi devono anche guadagnarci e si superano i prezzi che offrono i grandi distributori». Iulianella spiega che il problema è verificare la provenienza della carne, considerando che come unico riconoscimento c’è un codice a barre.

«Bisogna tutelare il settore zootecnico locale», spiega, «parliamo di prodotti del posto che si sa da dove vengono e soprattutto che sono controllati da noi che li produciamo e diamo ai macelli che poi li immettono sul mercato». Gli allevatori si dicono certi che sia arrivato il momento di far riconoscere, per i prodotti locali, dei marchi di registrazione, creare una vera e propria mappa del percorso della carne all’interno dell’intera filiera fino ad arrivare al consumatore. «Certo, già siamo in un periodo di forte crisi», conclude Iulianella, «se si colpisce anche così duramente il settore si va a dare l’ennesimo duro colpo all’economia marsicana che oggi si regge grazie a noi e all’agricoltura».

Dante Cardamone

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