Crollano i prezzi delle case
Azzerate le richieste di acquisto nel centro storico.
SULMONA. Il terremoto fa crollare i prezzi delle case in città. Il mercato immobiliare è fermo: introvabili le abitazioni in affitto mentre, per chi intende acquistare, il prezzo è diminuito dal 10 al 20%. Gli appartamenti in centro storico, prima tra i più ambiti, ora sono venduti a «sconti» stracciati. «Dopo il sisma» spiegano gli agenti immobiliari «le case in centro non si vendono più».
Nel quartiere antico il prezzo degli immobili è sceso fino al 20% e adesso per acquistare una casa bastano anche 80mila euro. «I prezzi delle abitazioni sono in picchiata» spiegano dall’agenzia immobiliare Abitare «in centro storico non si vende più nulla o quasi. Alcuni clienti, che dovevano aquistare abitazioni dentro le mura, dopo il 6 aprile hanno scelto di perdere addirittura la caparra già versata pur di non comprare».
La richiesta si è concentrata sui quartieri nuovi, anche se la maggior parte degli aspiranti proprietari chiede appartamenti al massimo al terzo piano. C’è poi chi ha deciso di acquistare terreni fuori città per costruirsi una casa antisimica. «Anche il prezzo degli appartamenti nei quartieri nuovi e in periferia» riprendono «è diminuito, perché per mesi non si è venduto niente». Nell’agenzia immobiliare Ferrara si registra la stessa situazione. «Si vendono solo case in periferia perché i costi sono diminuiti» sottolinea il titolare ario Ferrara «i ribassi sono vanno oltre il 10 per cento». Ma gli agenti immobiliari lanciano l’allarme per la carenza di case in affitto. Da mesi, molti inquilini sono alla ricerca di un’abitazione, ma nelle agenzie immobiliari quelle disponibili si contano sulle dita di una mano. «La situazione degli inquilini» continua Ferrara «non è delle migliori, per una serie di cause, tra cui l’inagibilità determinata dal terremoto e l’impennata di richieste da parte del numeroso staff del film con George Clooney.
Le abitazioni in affitto sono dunqie indisponibili». La maggior parte delle persone che cerca casa in affitto non ha la disponibilità economica di acquistarne una. «Per una serie di motivi, anche psicologici» aggiuge Emidio Giampietro titolare dell’omonima agenzia immobiliare «dopo il terremoto le persone cercano case con determinati requisiti, il problema è che la disponibilità delle abitazioni in affitto è bassissima. La maggior parte delle famiglie spende circa 600 euro mensili solo per l’affitto di casa e le cose non vanno meglio per i locali commerciali dove si spende fino a 2 mila euro». Anche l’assessore alla Protezione civile Enea Di Ianni è da settimane al lavoro per reperire abitazioni disponibili per le famiglie sfollate che da aprile vivono in albergo. «Stiamo facendo il possibile» interviene «ma le difficoltà non mancano».
Nel quartiere antico il prezzo degli immobili è sceso fino al 20% e adesso per acquistare una casa bastano anche 80mila euro. «I prezzi delle abitazioni sono in picchiata» spiegano dall’agenzia immobiliare Abitare «in centro storico non si vende più nulla o quasi. Alcuni clienti, che dovevano aquistare abitazioni dentro le mura, dopo il 6 aprile hanno scelto di perdere addirittura la caparra già versata pur di non comprare».
La richiesta si è concentrata sui quartieri nuovi, anche se la maggior parte degli aspiranti proprietari chiede appartamenti al massimo al terzo piano. C’è poi chi ha deciso di acquistare terreni fuori città per costruirsi una casa antisimica. «Anche il prezzo degli appartamenti nei quartieri nuovi e in periferia» riprendono «è diminuito, perché per mesi non si è venduto niente». Nell’agenzia immobiliare Ferrara si registra la stessa situazione. «Si vendono solo case in periferia perché i costi sono diminuiti» sottolinea il titolare ario Ferrara «i ribassi sono vanno oltre il 10 per cento». Ma gli agenti immobiliari lanciano l’allarme per la carenza di case in affitto. Da mesi, molti inquilini sono alla ricerca di un’abitazione, ma nelle agenzie immobiliari quelle disponibili si contano sulle dita di una mano. «La situazione degli inquilini» continua Ferrara «non è delle migliori, per una serie di cause, tra cui l’inagibilità determinata dal terremoto e l’impennata di richieste da parte del numeroso staff del film con George Clooney.
Le abitazioni in affitto sono dunqie indisponibili». La maggior parte delle persone che cerca casa in affitto non ha la disponibilità economica di acquistarne una. «Per una serie di motivi, anche psicologici» aggiuge Emidio Giampietro titolare dell’omonima agenzia immobiliare «dopo il terremoto le persone cercano case con determinati requisiti, il problema è che la disponibilità delle abitazioni in affitto è bassissima. La maggior parte delle famiglie spende circa 600 euro mensili solo per l’affitto di casa e le cose non vanno meglio per i locali commerciali dove si spende fino a 2 mila euro». Anche l’assessore alla Protezione civile Enea Di Ianni è da settimane al lavoro per reperire abitazioni disponibili per le famiglie sfollate che da aprile vivono in albergo. «Stiamo facendo il possibile» interviene «ma le difficoltà non mancano».