Crollo a Cese di Preturo spuntano i primi sospettati
La Procura spulcia le carte dei subappalti per scoprire ulteriori ditte «nascoste» Il sindaco chiede aiuto al governo e annuncia: «Pronti a tagliare tutti i balconi»
L’AQUILA. Ci sono i primi sospettati per il crollo del balcone nell’edificio del Progetto Case di Cese di Preturo. La Procura ha avviato la complessa fase della ricostruzione della filiera che ha portato alla realizzazione di quegli edifici. Si cerca, in particolare, di risalire non soltanto alle ditte che si sono aggiudicate l’appalto. Il che sta emergendo dalle carte. Ma anche di scavare a caccia di eventuali subappalti «mascherati», ipotesi da tenere pur sempre in considerazione alla luce delle modalità con le quali furono realizzati quegli edifici, anche con turni di notte alla luce artificiale dei riflettori. Non si tratta di un lavoro semplice, in quanto, per stessa ammissione del sindaco, la gran parte della documentazione, collaudi compresi, sarebbe al momento «introvabile». Nella migliore delle ipotesi una conseguenza del passaggio di consegne tra Protezione civile ed enti locali. Oppure proprio inesistente, nella seconda ipotesi.
«LI DENUNCIO». Cialente ha intenzione di giocare d’anticipo. Ha annunciato, infatti, la volontà di presentare una denuncia penale alla Procura, affinché vengano individuate le responsabilità da parte delle ditte costruttrici. Inoltre, si dice pronto a «tagliare» tutti i balconi che saranno ritenuti a rischio.
«RENZI, AIUTACI». La richiesta di convocazione di un tavolo tecnico, con il governo e il Dipartimento di Protezione civile, sulla situazione del Progetto Case. È quanto ha stabilito ieri la giunta comunale convocata in gran fretta. L’esecutivo ha inoltre stabilito di avviare ulteriori verifiche strutturali sull’intero complesso Case, «ai fini di accertarne la consistenza e le modalità di realizzazione, di rivalersi, in merito a qualunque falla in fase di progettazione o di realizzazione delle strutture, sulle polizze fideiussorie a suo tempo sottoscritte per obbligo di legge e pertanto dotate di copertura anche laddove la ditta esecutrice fosse nel frattempo fallita, e di procedere, infine, con delle denunce penali in merito a quanto accaduto e ad altri analoghi episodi verificatisi in fasi antecedenti». «Il tavolo tecnico con governo e Protezione civile che, a suo tempo, promossero la realizzazione», dice Cialente, «è necessario per poter avviare verifiche complessive sia in merito allo stato e alla tenuta delle strutture, sia all’accertamento di responsabilità, sia, infine, al reperimento del necessario sostegno tecnico e logistico rispetto a un lavoro non da poco. È evidente che, intanto, in relazione alle falle già rilevate in passato e a quelle che dovessero emergere, ci avvarremo delle polizze fideiussorie, che ci sono, contrariamente a quanto affermato da qualcuno, e del resto erano obbligatorie per legge. La giunta intende inoltre procedere, una volta acquisiti gli atti e la documentazione necessaria dalla Protezione civile, con denunce formali in merito a questi fatti e ad altri verificatisi nel tempo, perché è giusto e doveroso che chi ha sbagliato paghi in tutte le sedi opportune. Nel frattempo, la nostra principale preoccupazione è garantire, con opportune verifiche e perizie tecniche, la tenuta del complesso, a tutela dell’incolumità dei cittadini e cercando di arrecare loro meno disagi possibili».
PEZZOPANE. «Serve subito la legge per ricostruire L’Aquila», ha affermato la senatrice Pd Stefania Pezzopane. «La tragica caduta del balcone ha reso ancor più evidente il bluff del miracolo berlusconiano e la necessità di completare una volta per tutte la ricostruzione.Legnini ha approntato la bozza di legge del governo e siccome andremo avanti con la deliberante in commissione per fare prima, il testo verrà affiancato da altre proposte. La proposta Pd affronterà i nodi principali con un approccio complessivo».
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