Cuori giallorossi per l’addio a Edo
Carsoli, folla in lacrime ai funerali del bambino che sognava di diventare un calciatore della Roma
CARSOLI. Se n’è andato con il suo solito sorriso sul volto il piccolo Edoardo Marcangeli, morto a soli 12 anni. Lo ha raccontato durante il funerale, nella gremita chiesa di Santa Vittoria a Carsoli, una delle infermiere che per due anni lo ha seguito durante le cure per quel male che lo aveva colpito e allo stesso tempo reso più forte. «Era di una dignità incredibile, non si lamentava mai», ha spiegato l’operatrice. «Quando capiva che c’erano dei bambini in difficoltà chiedeva ai genitori di aiutarli. È stato forte fino alla fine». Era impossibile trattenere le lacrime ieri mattina durante l’ultimo saluto al piccolo Edo. Ad abbracciare il papà Adelfo, ex assessore, e la mamma Cinzia c’erano migliaia di persone. Gli amici, i parenti, i bambini delle associazioni sportive del paese e i genitori della piccola Anita, morta 10 giorni fa, diventata amica di Edo tra le mura dell’ospedale. «La catena di preghiera che in due anni si è stretta per Edoardo ora serve per la sua famiglia», ha spiegato don Roberto Cristofano, affiancato da altri sacerdoti, tra cui l’ex parroco don Enzo Massotti. «Voleva diventare calciatore e i genitori hanno deciso di mettergli la divisa della Roma. Ora starà giocando a calcio in Paradiso». La chiesa non ce l’ha fatta a ospitare i tanti intervenuti che sono stati costretti ad attendere la fine della celebrazione nella piazza tutta contornata da cuori giallorossi di rose in onore della fede calcistica di Edo. Quando la bara bianca è uscita i bambini del coro hanno intonato l’inno della Roma e lanciato in aria palloncini bianchi e giallorossi. A piedi, poi, il piccolo è stato accompagnato nel suo ultimo viaggio verso il cimitero. (e.b.)
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