Dal blitz per Mussolini al resort: cosa cambia da quel settembre ’43
In coincidenza con l’anniversario dell’Operazione Quercia sta per cominciare il restauro dell’albergo Stanziati 3 milioni e 800mila euro, hotel di lusso con vista Gran Sasso dove fu prigioniero il Duce
L’AQUILA. Erano le tre antimeridiane del 12 settembre 1943 quando scattò l’Operazione Quercia. Un piano militare tedesco finalizzato alla liberazione di Benito Mussolini, che dal 26 agosto era prigioniero sul Gran Sasso. In coincidenza con i 79 anni da quella storica data, sta per partire il cantiere per il restauro dell’albergo di Campo Imperatore, che al secondo piano, camera 220, ospitò il duce. I lavori inizieranno entro la fine del mese per concludersi in un anno e mezzo. Costo dell’opera, 3 milioni 800mila euro, reperiti dai fondi Cipes e da risorse comunali.
L’ARRESTO DI MUSSOLINI
Benito Mussolini venne arrestato, per ordine del re Vittorio Emanuele III, il 25 luglio 1943, dopo che aveva comunicato al sovrano l’esito del Gran consiglio del fascismo che si era tenuto la notte prima. Il consiglio, con 19 voti a favore, 8 contrari e un astenuto, aveva pronunciato la destituzione da ogni potere e funzione statale del duce. Dopo l’arresto, Mussolini fu trasferito sull’isola di Ponza e il re nominò Presidente del Consiglio dei ministri il maresciallo Pietro Badoglio. Dopo l’isola di Ponza, il duce venne portato sull’isola della Maddalena e da lì, il 26 agosto, venne trasferito sul Gran Sasso, nell'albergo di Campo Imperatore.
L’OPERAZIONE QUERCIA
Già verso la fine di luglio, Hitler aveva convocato il generale dell’aviazione Student per ordinargli di organizzare la liberazione di Mussolini. Il piano prevedeva l’utilizzo di alcuni reparti dei paracadutisti comandati dal maggiore Harold Mors e il supporto dei servizi segreti militari coordinati da Herbert Kappler e dal capitano delle SS Otto Skorzeny. I servizi scoprirono rapidamente che Mussolini era detenuto sull’isola della Maddalena e in breve organizzarono il piano per liberarlo. Improvvisamente, il duce venne trasferito sul Gran Sasso ed è probabile che ciò sia avvenuto perché il governo italiano era stato informato che La Maddalena non era più un luogo segreto. L’operazione Quercia scattò alle 3 del 12 settembre, quando una colonna motorizzata si mosse alla volta di Assergi. La partenza dei 10 alianti Dfs 230 della 2 Fallschirmjäger-Division era prevista per le 12,30, ma venne anticipata di qualche minuto in quanto una serie di bombardieri alleati sorvolò l’aeroporto. La liberazione del prigioniero fu condotta perfettamente, infatti avvenne senza che venisse sparato un solo colpo. Se sul rifugio non ci fu praticamente nessuna reazione da parte italiana, ad Assergi persero però la vita due soldati, eroi quasi sconosciuti, gli unici che non si sottrassero al loro dovere in quella circostanza: la guardia forestale Pasqualino Vitocco aveva cercato di avvisare i carabinieri della presenza della colonna tedesca ed era stato liquidato con una raffica di mitragliatrice, dopo che gli era stato intimato l’alt. Morirà il giorno dopo all’ospedale civile dell’Aquila. La seconda vittima fu il carabiniere Giovanni Natale che, di guardia nella stazione intermedia della funivia, visti arrivare i tedeschi aveva iniziato a sparare ed era stato colpito a morte. Il maggiore Harald-Otto Mors, il vero comandante dell’operazione, soddisfatto per il suo felice esito, raggiunse l’albergo in quota con la funivia. Dopo aver dato fuoco agli alianti, i tedeschi festeggiarono con gli italiani brindando con del vino.
IL RESTAURO
Sarà un restauro nel rispetto storico dell’edificio. La trasformazione in resort di lusso dell’albergo di Campo Imperatore non andrà a snaturare le caratteristiche dell’hotel, edificato negli anni Trenta su progetto del piemontese Vittorio Bonadè Bottino. Il restyling riguarderà soprattutto l’interno, con la realizzazione di una spa nel piano interrato e l’ampliamento dei locali che ospitano la piscina. È prevista una rifunzionalizzazione delle camere, che conterranno 80 posti letto.
©RIPRODUZIONE RISERVATA
L’ARRESTO DI MUSSOLINI
Benito Mussolini venne arrestato, per ordine del re Vittorio Emanuele III, il 25 luglio 1943, dopo che aveva comunicato al sovrano l’esito del Gran consiglio del fascismo che si era tenuto la notte prima. Il consiglio, con 19 voti a favore, 8 contrari e un astenuto, aveva pronunciato la destituzione da ogni potere e funzione statale del duce. Dopo l’arresto, Mussolini fu trasferito sull’isola di Ponza e il re nominò Presidente del Consiglio dei ministri il maresciallo Pietro Badoglio. Dopo l’isola di Ponza, il duce venne portato sull’isola della Maddalena e da lì, il 26 agosto, venne trasferito sul Gran Sasso, nell'albergo di Campo Imperatore.
L’OPERAZIONE QUERCIA
Già verso la fine di luglio, Hitler aveva convocato il generale dell’aviazione Student per ordinargli di organizzare la liberazione di Mussolini. Il piano prevedeva l’utilizzo di alcuni reparti dei paracadutisti comandati dal maggiore Harold Mors e il supporto dei servizi segreti militari coordinati da Herbert Kappler e dal capitano delle SS Otto Skorzeny. I servizi scoprirono rapidamente che Mussolini era detenuto sull’isola della Maddalena e in breve organizzarono il piano per liberarlo. Improvvisamente, il duce venne trasferito sul Gran Sasso ed è probabile che ciò sia avvenuto perché il governo italiano era stato informato che La Maddalena non era più un luogo segreto. L’operazione Quercia scattò alle 3 del 12 settembre, quando una colonna motorizzata si mosse alla volta di Assergi. La partenza dei 10 alianti Dfs 230 della 2 Fallschirmjäger-Division era prevista per le 12,30, ma venne anticipata di qualche minuto in quanto una serie di bombardieri alleati sorvolò l’aeroporto. La liberazione del prigioniero fu condotta perfettamente, infatti avvenne senza che venisse sparato un solo colpo. Se sul rifugio non ci fu praticamente nessuna reazione da parte italiana, ad Assergi persero però la vita due soldati, eroi quasi sconosciuti, gli unici che non si sottrassero al loro dovere in quella circostanza: la guardia forestale Pasqualino Vitocco aveva cercato di avvisare i carabinieri della presenza della colonna tedesca ed era stato liquidato con una raffica di mitragliatrice, dopo che gli era stato intimato l’alt. Morirà il giorno dopo all’ospedale civile dell’Aquila. La seconda vittima fu il carabiniere Giovanni Natale che, di guardia nella stazione intermedia della funivia, visti arrivare i tedeschi aveva iniziato a sparare ed era stato colpito a morte. Il maggiore Harald-Otto Mors, il vero comandante dell’operazione, soddisfatto per il suo felice esito, raggiunse l’albergo in quota con la funivia. Dopo aver dato fuoco agli alianti, i tedeschi festeggiarono con gli italiani brindando con del vino.
IL RESTAURO
Sarà un restauro nel rispetto storico dell’edificio. La trasformazione in resort di lusso dell’albergo di Campo Imperatore non andrà a snaturare le caratteristiche dell’hotel, edificato negli anni Trenta su progetto del piemontese Vittorio Bonadè Bottino. Il restyling riguarderà soprattutto l’interno, con la realizzazione di una spa nel piano interrato e l’ampliamento dei locali che ospitano la piscina. È prevista una rifunzionalizzazione delle camere, che conterranno 80 posti letto.
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