indagini della mobile
Danni all’auto di un muratore è la seconda intimidazione
AQUILA. Incomprensioni, vecchi rancori o difficoltà economiche sono forse alla base del gesto intimidatorio accaduto due giorni fa ai danni di un muratore di 39 anni, romeno, residente da tempo all’Aq...
AQUILA. Incomprensioni, vecchi rancori o difficoltà economiche sono forse alla base del gesto intimidatorio accaduto due giorni fa ai danni di un muratore di 39 anni, romeno, residente da tempo all’Aquila dove lavora come dipendente di una ditta edile.
L’uomo ha denunciato il secondo episodio dello stesso tenore che lo ha visto finire nel mirino di sconosciuti. L’auto, parcheggiata sotto casa, è stata danneggiata. Il lunotto posteriore dell’auto è stato trovato rotto, presumibilmente con un sasso poi ritrovato dentro la macchina. I poliziotti hanno scoperto che all’interno dell’abitacolo c’era anche un pannello di plastica imbevuta con liquido infiammabile. Un dettaglio, questo, che ha allarmato e insospettito gli investigatori. Infatti il pannello era parzialmente bruciato. Solo per un caso fortuito, dunque, l’incendio non si è sprigionato. Tutto il materiale sequestrato è stato repertato dalla Scientifica, anche per arrivare a stabilire sia la reale natura del liquido infiammabile sia per comprenderne il reale potenziale incendiario.
Il fatto che si tratti del secondo gesto intimidatorio fa scattare l’allarme. Infatti un’analoga vicenda si è verificata lo scorso 16 febbraio. Quella volta l’abitacolo della macchina era andato a fuoco.
L’uomo si è mostrato confuso e preoccupato aprendo agli investigatori diverse ipotesi da approfondire. Gli accertamenti si stanno indirizzando negli ambienti dell’ampia comunità romena che gravita in città. La scorsa settimana erano andate a fuoco le palazzine delle case parcheggio comunali di via Giovanni Di Vincenzo probabile rifugio di persone disperate. Anche in questo caso tocca alla polizia trovare i responsabili.
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