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De Crescentiis: ci opporremo alla soppressione della Polfer

SULMONA. La Provincia dice no alla chiusura della Polfer disposta dal ministero dell’Interno con provvedimento del 31 luglio scorso. Il presidente della giunta provinciale e sindaco di Pratola...

SULMONA. La Provincia dice no alla chiusura della Polfer disposta dal ministero dell’Interno con provvedimento del 31 luglio scorso. Il presidente della giunta provinciale e sindaco di Pratola Antonio De Crescentiis annuncia un consiglio provinciale dedicato alla questione in settimana.

«Abbiamo intenzione di adottare un ordine del giorno o una delibera», spiega De Crescentiis, «per dire no alla chiusura del presidio. Ho già espresso la mia vicinanza al Comune di Sulmona e la mia disponibilità a fare il possibile per evitare l’ennesima spoliazione. Non si può chiudere un presidio che preserva la sicurezza di un intero scalo ferroviario e di un intero territorio, col personale che controlla i passeggeri in entrata e in uscita dalla stazione. In più, le ragioni di risparmio dei costi non possono continuare a colpire servizi fondamentali per la collettività e la sicurezza». Lo scalo ferroviario sulmonese è il secondo d’Abruzzo, coi suoi 65 treni in transito giornaliero, 200 dipendenti e 400 posti auto, oltre al deposito di rame e all’unica sala operativa regionale.

Per questo il Coisp ha già fatto recapitare al ministero dell’Interno le osservazioni contrarie alla chiusura, sulla base delle 4208 persone identificate dal 2010, tra cui molti detenuti con permessi speciali, le 72 autovetture controllate, le 279 scorte ai treni viaggiatori, le 92 contravvenzioni al codice della strada, i 70 delitti in ambito ferroviario (7 fuori dalla stazione), gli 8 arresti, le 17 denunce.

Sono già scesi in campo in difesa del presidio, che prima occupava 5 agenti e ora solo due, anche le due senatrici Paola Pelino e Stefania Pezzopane, Mauro Nardella della Uil penitenziari e la consigliera comunale e provinciale Roberta Salvati. «Ci siamo già attivati come Provincia e Comune per fare il possibile», incalza. «Stiamo parlando del secondo scalo ferroviario più importante della regione che non può restare sguarnito del posto di polizia che fa numeri importanti dal punto di vista dei controlli e della repressione dei crimini».

Sul destino della postazione di polizia alla stazione sulmonese pesa il provvedimento di chiusura già firmato dal direttore del ministero dell’Interno, Tommaso Ricciardi, che prevede la stessa sorte anche per le sedi di Macomer (Nuoro) e Sondrio. I due poliziotti in servizio, secondo il ministero, potranno essere trasferiti al commissariato di polizia, alla stradale e alla sua sottosezione, oppure alla Polfer di Pescara, in caso di necessità. La corsa contro il tempo per salvare il presidio, dunque, è partita. Ma la strada è tutta in salita.

Federica Pantano

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