Gestione idrica

Debiti e disservizi, il commissario lancia l’ultimatum al Cam

AVEZZANO. Ultimatum dell'Autorità d'ambito regionale al Cam. Se la società non è in grado di risanare i debiti e garantire un efficiente servizio idrico, dovrà passare la mano. Una doccia fredda per...

AVEZZANO. Ultimatum dell'Autorità d'ambito regionale al Cam. Se la società non è in grado di risanare i debiti e garantire un efficiente servizio idrico, dovrà passare la mano. Una doccia fredda per gli azionisti. Il documento, datato 31 dicembre, del commissario unico, Pierluigi Caputi, inchioda le società che in Abruzzo gestiscono il servizio idrico integrato – Gsa, Saca, Sasi, Ruzzo Reti, Aca e Cam – alle proprie responsabilità. «Dall'analisi dei dati in possesso dell'Autorità d'ambito», rileva Caputi, «emergono criticità gestionali ed economico-finanziarie, che espongono alcune di queste società a forte rischio di fallimento». Il Cam, in questa graduatoria, occupa il primo posto. Inoltre, tra i sei gestori, è quello che «ha rispettato di meno le norme sulla spending review». La domanda che il commissario pone alle società è semplice: sarete in grado di continuare a gestire un servizio di vitale importanza per i cittadini? In assenza di «un piano industriale e gestionale vero, concreto, trasparente, basato sulla riduzione dei costi, il recupero dei crediti e il taglio netto alle consulenze esterne», la risposta non può che essere che negativa. Il tal caso, come prevede una legge regionale del 2011, ci sarà l'accorpamento delle funzioni e dei servizi, che possono essere svolti da una società capofila. Se dovesse toccare al Cam, esso, quasi certamente, verrebbe accorpato alla Gran Sasso (Gsa) dell'Aquila, che tra i gestori, per altro, è quello che presenta meno criticità. Allarmati da questa prospettiva, un gruppo di sindaci della Marsica ieri sera ha incontrato l'assessore Angelo Di Paolo nella sede della Comunità montana. Oggi verrà stilato un documento di risposta a Caputi, che sarà inviato anche al presidente della Regione, Chiodi.

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