Del Corvo: «Io perseguitato Non ho commesso reati»
Il presidente della Provincia raduna i fedelissimi nella sede di Avezzano Respinge le accuse della Procura e vuole farsi interrogare dai pm
AVEZZANO. «Un avviso di garanzia senza l’ombra di mazzette e da cui emerge che non sono mai stati intaccati da chicchessia i fondi per le scuole. Invece solo teoremi giornalistici spalleggiati da un certo ambiente politico aquilano». Teoremi che l’esponente del Pdl dice di aver letto «sul Centro». Parla così il presidente della Provincia Antonio Del Corvo dell’inchiesta sugli appalti per la ristrutturazione degli istituti scolastici marsicani dopo il terremoto. Lo fa «in casa», nella sede distaccata della Provincia ad Avezzano, in una conferenza stampa aperta dal suo avvocato Antonio Milo che parla di una «atipica attenzione» nei confronti della vicenda giudiziaria, sventolando il fascicolo di chiusura delle indagini preliminari notificato da poche ore. A sostenere il presidente ci sono il suo vice Antonella Di Nino e i consiglieri Felicia Mazzocchi e Pasqualino Di Cristofano. Il legale marsicano ha annunciato che Del Corvo si recherà di nuovo dai magistrati. Era già stato ascoltato dalla Procura aquilana, ma i pm David Mancini, Roberta D’Avolio e Stefano Gallo evidentemente non sono stati convinti della sua asserita estraneità. «Finalmente abbiamo la possibilità di conoscere gli atti e di chiedere di essere interrogati», ha aggiunto Milo, «e siamo molto fiduciosi in una conclusione positiva». L’accusa, tra le altre, è quella di aver concorso nella formazione di due verbali di somma urgenza. «Questi verbali», aggiunge Milo, «non sono stati fatti né sono attribuibili sotto il profilo formale e sostanziale a Del Corvo. Questo tipo di verbale può essere fatto solo dai dirigenti nei confronti dei quali il presidente non poteva insinuare comportamenti illeciti. Non compete all’organo politico questa verifica, che va fatta invece dal segretario generale. Inoltre le delibere», continua Milo, «sono atti collegiali, ma in questo caso diventano stranamente un atto monocratico che vede indagato solo Del Corvo». «Nell'inchiesta», spiega Del Corvo, «si parla delle spese per l’ospitalità degli studenti. È come dire, tu puoi fare i lavori negli edifici senza però poter risolvere il problema di dove mandare gli studenti a fare lezione. I verbali di somma urgenza», continua, «si fanno tutti i giorni e devono essere ratificati dalla giunta per legge entro un certo tempo. Non potevamo sottrarci senza pareri negativi. Abbiamo accelerato nella fase della spesa: questa è la mia colpa». Sulla questione del presunto acquisto illecito di spazzaneve intervengono i consiglieri vicini a Del Corvo. «Le vicende narrate, attorno alle quali si stanno edificando teoremi fantasiosi», affermano, «vengono confuse con l’operato della passata amministrazione. All’inaugurazione degli spazzaneve non c’era di certo il nostro presidente, ma la Pezzopane. Però si vuol far credere il contrario».
Pietro Guida
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