Destra aquilana schierata a difesa dell’ospedale
L’appello di Liris al manager dell’Asl e alla rettrice dell’Ateneo: «Fronte unico contro il progetto di D’Alfonso per una mega-struttura tra Chieti e Pescara»
L’AQUILA. Un appello al manager dell’Asl Giancarlo Silveri e alla rettrice Paola Inverardi a fare fronte comune contro la realizzazione di un mega-ospedale, tra Chieti e Pescara, annunciata già in più occasioni dal presidente della Regione Luciano D’Alfonso. A lanciarlo sono stati ieri, in una conferenza stampa, il capogruppo comunale di Forza Italia Guido Quintino Liris, il presidente della commisione di garanzia Raffaele Daniele (Udc) e Massimiliano Pieri, responsabile di Fratelli d’Italia. Per Liris, in ballo c’è il futuro stesso della sanità aquilana e della facoltà di Medicina con tutte le sue specialistiche. «Il decreto del ministro Lorenzin», ha esordito Liris, «stabilisce una riorganizzazione sanitaria, con l’obiettivo di ottimizzare le risorse e diminuire la polverizzazione dei servizi sul territorio. Una riorganizzazione che comporterà la classificazione delle strutture in ospedali di base, di primo e di secondo livello. Ed è qui che si colloca la proposta del presidente D’Alfonso di realizzare una mega-struttura, ovvero l’ospedale di secondo livello (in base al numero degli abitanti l’Abruzzo potrà averne uno solo) tra Chieti e Pescara, nella zona di Sambuceto, in quella che in modo davvero inopportuno il governatore definisce “Striscia di Gaza”. Un progetto che, stando alle dichiarazioni di D’Alfonso, costerà intorno ai 450 milioni di euro. Un ospedale di secondo livello che sarà punto di riferimento per la didattica e la ricerca universitaria. Un altro scippo per L’Aquila e per la sua Università».
Nulla ancora di scritto o di deliberato, ma certo la proposta rilanciata più volte da D’Alfonso, con tanto di ipotesi di spesa (450 milioni) per la realizzazione del nuovo ospedale, «lascia intendere», questa la preoccupazione del centrodestra aquilano, «la volontà politica di intraprendere questo percorso».
«Un vero disastro per il capoluogo di regione», ha aggiunto il capogruppo di Forza Italia, «poiché ospedale e facoltà di Medicina andrebbero a perdere funzioni e specializzazioni apicali di alto livello».
Da qui l’appello a Silveri e alla Inverardi a opporsi a D’Alfonso e a farlo uniti». Quindi «l’invito» al centrosinistra aquilano a far sentire la sua voce «come hanno già fatto sindaci e amministratori di Giulianova e Sulmona fortemente contrari alla modifica della programmazione degli investimenti per 370 milioni di euro, a suo tempo approvata dalla giunta Chiodi. Milioni che ora», ha incalzato Liris, «andranno nel fondo da destinare al progetto del mega-ospedale. Quei 370 milioni dovevano servire per interventi straordinari sulle strutture sanitarie e in particolare per la sistemazione e l’ampliamento degli ospedali di Avezzano, Giulianova, Lanciano, Sulmona, Vasto e Penne. Per L’Aquila il piano Chiodi prevedeva la realizzazione, al San Salvatore, della centrale operativa del 118 e dell’eliporto. D’Alfonso», ha tuonato Liris, «intende fare una nuova programmazione e utilizzare quei fondi per l’ospedale di secondo livello senza alcun confronto con i partiti e con i territori. Il tutto nel silenzio più assoluto del sindaco Cialente, che continua a occuparsi di altro, e del Pd aquilano che è sempre debole quando c’è da confrontarsi con D’Alfonso e con il premier Matteo Renzi. Ma le conseguenze di questa operazione “targata” D’Alfonso saranno disastrose per la nostra città». ©RIPRODUZIONE RISERVATA