<strong>Le spine della sanità. </strong>Replica all’Asl: il rientro nell’immobile ristrutturato previsto a 600 giorni dal sisma
Dialisi nel parcheggio, altre accuse
L'ex primario Stuard: ecco la verità sul mio addio al reparto abbandonato
L'AQUILA. «Dialisi nel parcheggio, ecco perché me ne sono andato». Il primario dimissionario Stefano Stuard torna sull'argomento dell'addio all'ospedale dell'Aquila. Il medico risponde punto per punto alle osservazioni della dottoressa Sabrina Cicogna, direttore facente funzioni del Dipartimento di Medicina dell'ospedale San Salvatore. Un divorzio, quello tra Stuard e l'Asl aquilana, destinato a far discutere ancora tra pazienti e operatori del settore.
IL RIENTRO. Scrive Stuard: «La dichiarazione della dottoressa Cicogna di una mia conoscenza del cronoprogramma di rientro della Dialisi in ospedale entro settembre 2010 è smentita dal direttore generale che il 29 luglio comunicava la data del 15 novembre. Ciò dovrebbe essere oggetto di riflessione sulla programmazione di recupero dell'ospedale dove la Dialisi, 2º centro in Abruzzo per numero di pazienti, che esplica terapia semintensiva, salvavita e obbligatoria, rientrerebbe oltre 600 giorni dopo il sisma».
PAZIENTI ESTERNI. «Quanto al "suggerimento di far tornare i pazienti presso le proprie Asl è l'ultima delle proposte quando nessun'altra sarebbe potuta essere accolta", preciso che dal dipartimento di Medicina, il 31 maggio, era diffuso un documento che, oltre a dichiarare le difficoltà di attivazione di un turno notturno per ulteriori pazienti, per ridotto numero del personale, consigliava: "fra l'utenza, inoltre, vi sono almeno 3 pazienti della Marsica e almeno 6 di fuori regione per cui si potrebbe, viste le difficoltà, pensare di chiedere un riassorbimento nelle strutture di appartenenza per favorire il rientro dei nostri concittadini, in alternativa è assolutamente necessario incrementare il numero di infermieri e medici". L'ordine dei suggerimenti è evidente».
ASSUNZIONI. Stuard, sulla dichiarazione della Cicogna per cui "la richiesta di un medico è stata da me sollecitata il giorno stesso in cui se ne faceva richiesta", precisa di aver chiesto, «il 26 aprile, la sostituzione di un medico in malattia sollecitandola altre 2 volte, l'ultima il 6 maggio. Il 31 la dottoressa Cicogna esprimeva il suggerimento di incrementare il numero dei medici di un'unità. A fronte delle difficoltà di copertura dei turni lavorativi e di reperibilità, la Direzione di Asl era già intervenuta provvedendo il 14 maggio a sostituire il medico con assunzione a tempo determinato».
NEL PARCHEGGIO. «L'ampliamento dei container Dialisi nel parcheggio, per ospitare ulteriori pazienti e superare l'emergenza da saturazione (76 pazienti), è stato da me proposto, concordato e attuato assieme al direttore sanitario Libero Colitti», spiega ancora Stuard. «Un ampliamento attuato prima delle mie dimissioni del 20 luglio, mentre i lavori di riparazione della Dialisi all'interno dell'ospedale sono iniziati 2 giorni dopo».
I PAZIENTI. «Ringrazio», conclude l'ex primario, «i pazienti e gli aquilani per la solidarietà, come anche il direttore Silveri che mi ha proposto l'opzione di ripensamento sino al 31 agosto e l'assessore regionale che mi ha consigliato di recedere, ma che tuttavia sono in sintonia con la replica in essere e con le motivazioni delle mie dimissioni. L'eventuale clamore attorno a me, forse, deriva dall'aver attuato un modello di assistenza sanitaria già 3 giorni dopo il terremoto, unico al mondo».
IL RIENTRO. Scrive Stuard: «La dichiarazione della dottoressa Cicogna di una mia conoscenza del cronoprogramma di rientro della Dialisi in ospedale entro settembre 2010 è smentita dal direttore generale che il 29 luglio comunicava la data del 15 novembre. Ciò dovrebbe essere oggetto di riflessione sulla programmazione di recupero dell'ospedale dove la Dialisi, 2º centro in Abruzzo per numero di pazienti, che esplica terapia semintensiva, salvavita e obbligatoria, rientrerebbe oltre 600 giorni dopo il sisma».
PAZIENTI ESTERNI. «Quanto al "suggerimento di far tornare i pazienti presso le proprie Asl è l'ultima delle proposte quando nessun'altra sarebbe potuta essere accolta", preciso che dal dipartimento di Medicina, il 31 maggio, era diffuso un documento che, oltre a dichiarare le difficoltà di attivazione di un turno notturno per ulteriori pazienti, per ridotto numero del personale, consigliava: "fra l'utenza, inoltre, vi sono almeno 3 pazienti della Marsica e almeno 6 di fuori regione per cui si potrebbe, viste le difficoltà, pensare di chiedere un riassorbimento nelle strutture di appartenenza per favorire il rientro dei nostri concittadini, in alternativa è assolutamente necessario incrementare il numero di infermieri e medici". L'ordine dei suggerimenti è evidente».
ASSUNZIONI. Stuard, sulla dichiarazione della Cicogna per cui "la richiesta di un medico è stata da me sollecitata il giorno stesso in cui se ne faceva richiesta", precisa di aver chiesto, «il 26 aprile, la sostituzione di un medico in malattia sollecitandola altre 2 volte, l'ultima il 6 maggio. Il 31 la dottoressa Cicogna esprimeva il suggerimento di incrementare il numero dei medici di un'unità. A fronte delle difficoltà di copertura dei turni lavorativi e di reperibilità, la Direzione di Asl era già intervenuta provvedendo il 14 maggio a sostituire il medico con assunzione a tempo determinato».
NEL PARCHEGGIO. «L'ampliamento dei container Dialisi nel parcheggio, per ospitare ulteriori pazienti e superare l'emergenza da saturazione (76 pazienti), è stato da me proposto, concordato e attuato assieme al direttore sanitario Libero Colitti», spiega ancora Stuard. «Un ampliamento attuato prima delle mie dimissioni del 20 luglio, mentre i lavori di riparazione della Dialisi all'interno dell'ospedale sono iniziati 2 giorni dopo».
I PAZIENTI. «Ringrazio», conclude l'ex primario, «i pazienti e gli aquilani per la solidarietà, come anche il direttore Silveri che mi ha proposto l'opzione di ripensamento sino al 31 agosto e l'assessore regionale che mi ha consigliato di recedere, ma che tuttavia sono in sintonia con la replica in essere e con le motivazioni delle mie dimissioni. L'eventuale clamore attorno a me, forse, deriva dall'aver attuato un modello di assistenza sanitaria già 3 giorni dopo il terremoto, unico al mondo».
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