Dichiarano il falso per avere le case
Due persone denunciate dalla polizia dopo i controlli sui nuclei familiari.
L’AQUILA. Linea dura contro chi ha dichiarato il falso per avere un appartamento del progetto Case. Scattano le prime due denunce a carico di altrettanti capifamiglia. In un caso è stato revocato il diritto all’assegnazione, nell’altro assegnato un alloggio più piccolo.
Le due persone in questione sono state segnalate all’autorità giudiziaria con l’accusa di falso e tentata truffa, in particolare per aver dichiarato nel censimento per il progetto Case lanciato in agosto dalla Protezione civile un nucleo familiare più numeroso per avere l’assegnazione di un alloggio prefabbricato antisismico del progetto.
La commissione, composta da tecnici del Comune dell’Aquila, della Protezione civile e da rappresentanti delle forze dell’ordine, incaricata di verificare la veridicità delle informazioni rese con l’autocertificazione, ha segnalato i casi alla squadra mobile dell’Aquila che ha proceduto alla denuncia.
Come sottolineato dai vertici della squadra mobile guidata dal dirigente Salvatore Gava, con l’autocertificazione ci si assume la responsabilità penale di quanto dichiarato.
La linea dura era stata annunciata dai funzionari del Comune dell’Aquila, in particolare dall’ex assessore comunale ed ex presidente della casa dello studente, Luca D’Innocenzo, dimessosi dopo essere stato raggiunto da un avviso di garanzia nell’ambito del crollo della casa dello studente, dove sono morti otto giovani, uno dei filoni della maxi inchiesta sul terremoto.
PENSILI CADUTI. Dopo il crollo di un pensile nella cucina di una casa antismica nell’area di Sant’Antonio, la Protezione civile si è mossa immediatamente per la riparazione.
«La ditta che ha montato i pensili», fanno sapere dal Dipartimento, «ha usato degli stop della lunghezza di 5 centimetri e non di 15, come avrebbe dovuto. Inoltre, gli stop andavano montati sul cemento e non sul cartongesso. Sono partite verifiche in tutte le case dove sono stati montati pensili di quella tipologia dalla stessa ditta per verificare eventuali altre situazioni a rischio».
I TEMPI. I lavori per gli alloggi destinati alle famiglie che hanno perso le proprie abitazioni per il terremoto del 6 aprile «procedono nel rispetto dei tempi in tutte le 19 aree interessate e su 14 delle 19 aree i lavori sono in anticipo rispetto ai cronoprogrammi».
Lo afferma la Protezione civile che aggiunge: «Il termine del 31 dicembre riguarda la consegna dei primi 150 edifici del progetto Case originariamente programmati, mentre le ulteriori 33 case, decise in momenti successivi, saranno completate entro il prossimo mese di gennaio. Proprio per garantire la massima trasparenza sui tempi di realizzazione degli edifici viene reso disponibile sul sito www.protezionecivile.it, nella sezione dedicata al progetto Case, un bollettino dettagliato sullo stato di avanzamento delle opere che «non indica alcuna criticità nella realizzazione degli edifici antisismici».
Le due persone in questione sono state segnalate all’autorità giudiziaria con l’accusa di falso e tentata truffa, in particolare per aver dichiarato nel censimento per il progetto Case lanciato in agosto dalla Protezione civile un nucleo familiare più numeroso per avere l’assegnazione di un alloggio prefabbricato antisismico del progetto.
La commissione, composta da tecnici del Comune dell’Aquila, della Protezione civile e da rappresentanti delle forze dell’ordine, incaricata di verificare la veridicità delle informazioni rese con l’autocertificazione, ha segnalato i casi alla squadra mobile dell’Aquila che ha proceduto alla denuncia.
Come sottolineato dai vertici della squadra mobile guidata dal dirigente Salvatore Gava, con l’autocertificazione ci si assume la responsabilità penale di quanto dichiarato.
La linea dura era stata annunciata dai funzionari del Comune dell’Aquila, in particolare dall’ex assessore comunale ed ex presidente della casa dello studente, Luca D’Innocenzo, dimessosi dopo essere stato raggiunto da un avviso di garanzia nell’ambito del crollo della casa dello studente, dove sono morti otto giovani, uno dei filoni della maxi inchiesta sul terremoto.
PENSILI CADUTI. Dopo il crollo di un pensile nella cucina di una casa antismica nell’area di Sant’Antonio, la Protezione civile si è mossa immediatamente per la riparazione.
«La ditta che ha montato i pensili», fanno sapere dal Dipartimento, «ha usato degli stop della lunghezza di 5 centimetri e non di 15, come avrebbe dovuto. Inoltre, gli stop andavano montati sul cemento e non sul cartongesso. Sono partite verifiche in tutte le case dove sono stati montati pensili di quella tipologia dalla stessa ditta per verificare eventuali altre situazioni a rischio».
I TEMPI. I lavori per gli alloggi destinati alle famiglie che hanno perso le proprie abitazioni per il terremoto del 6 aprile «procedono nel rispetto dei tempi in tutte le 19 aree interessate e su 14 delle 19 aree i lavori sono in anticipo rispetto ai cronoprogrammi».
Lo afferma la Protezione civile che aggiunge: «Il termine del 31 dicembre riguarda la consegna dei primi 150 edifici del progetto Case originariamente programmati, mentre le ulteriori 33 case, decise in momenti successivi, saranno completate entro il prossimo mese di gennaio. Proprio per garantire la massima trasparenza sui tempi di realizzazione degli edifici viene reso disponibile sul sito www.protezionecivile.it, nella sezione dedicata al progetto Case, un bollettino dettagliato sullo stato di avanzamento delle opere che «non indica alcuna criticità nella realizzazione degli edifici antisismici».